13 Ottobre 2025
Non si fermano le occupazioni dei licei romani. La mattina di lunedì 13 ottobre gli studenti del liceo scientifico Isaac Newton, in viale Manzoni, hanno organizzato una nuova mobilitazione per Gaza, proprio nelle ore in cui Hamas riconsegnava i 20 ostaggi israeliani ancora vivi alle loro famiglie. “Non ci fermeremo fino a che la Palestina sarà libera”, hanno scandito i ragazzi nel cortile dell’istituto, dove sono comparse bandiere e striscioni in solidarietà con il popolo palestinese. Poi l’attacco a Meloni: “Complice del genocidio; ha represso proteste, si dimetta”.
L’ondata di azioni dei collettivi studenteschi della Capitale era partita dal Rossellini e ha proseguito toccando numerosi altri licei: dal Cavour all’Augusto, dal Plauto al Kant, fino al Socrate e al Tullio Levi-Civita. Una mobilitazione che, oltre a inserirsi nel filone delle proteste per Gaza e contro “il massacro di civili perpetrato da Israele”, rappresenta anche un segnale di dissenso contro “l’indegno Ddl 1627” sull’antisemitismo.
Secondo gli studenti, infatti, nel disegno di legge “si istituiscono corsi contro l’antisionismo (equiparato all’antisemitismo) nelle scuole e si vieta di parlare di Palestina e criticare Israele”. Per i collettivi, il provvedimento limiterebbe la libertà di espressione e di dibattito all’interno delle scuole italiane, imponendo una lettura unilaterale del conflitto.
A sostenere l’occupazione del Newton sono intervenuti anche i ragazzi di Osa, Opposizione studentesca d’alternativa: “Esprimiamo la nostra massima solidarietà e supporto agli studenti del liceo, che continuano a sventolare le bandiere palestinesi dalle scuole”, si legge in un post diffuso sui social. “Continuano a sventolare perché quanto detto nelle mobilitazioni del 4 ottobre, negli scioperi generali e negli ultimi anni di mobilitazione non era uno slogan ma una promessa di lotta: non ci fermeremo fino a che la Palestina sarà libera! La pace in Palestina ci sarà solo con la fine dell’occupazione sionista e nessun cessate il fuoco fermerà la lotta di solidarietà al popolo ed alla resistenza palestinese e contro lo stato terrorista di Israele”.
Il comunicato si chiude con un attacco diretto alla premier: “Giorgia Meloni, complice diretta del genocidio, e responsabile ultima della repressione verso i solidali e gli studenti in lotta deve dimettersi insieme a tutto il suo governo!”. Un linguaggio acceso che conferma il clima di tensione e radicalizzazione che sta attraversando una parte del movimento studentesco romano, sempre più intenzionato a mantenere alta la mobilitazione nelle scuole della Capitale.
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