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Università di Pisa, blitz 20 studenti pro-Pal contro professore Rino Casella, docente: “Preso a calci e pugni, accusato di essere sionista” – VIDEO

Il rettore Riccardo Zucchi ha espresso piena solidarietà al docente, ricordando come l’Ateneo abbia negli ultimi mesi preso posizione contro ogni forma di collaborazione scientifica con scopi militari e manifestato vicinanza al popolo palestinese

17 Settembre 2025

Attimi di tensione martedì mattina al dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Pisa. Una ventina di studenti pro-Pal, legati ai collettivi universitari di sinistra, hanno fatto irruzione in aula interrompendo una lezione. Quella che doveva essere una semplice protesta per Gaza si è trasformata in un’aggressione fisica contro il docente, Rino Casella, professore associato di diritto costituzionale comparato.

"Mi accusano di essere sionista – racconta Casella – solo perché ho sempre detto che non sono un pro Pal". Il professore, che ha presentato denuncia, ha spiegato come nessuno degli oltre 200 studenti presenti in aula abbia solidarizzato con i manifestanti. "Nessuno degli oltre 200 studenti che stavano assistendo alla mia lezione – ha aggiunto – ha solidarizzato con queste persone e quando uno studente tentato di strappare loro di mano la bandiera palestinese sono partite le botte, mi sono messo a fargli da scudo ma sia il ragazzo che io abbiamo subito calci e pugni. Al pronto soccorso hanno stilato un referto di 7 giorni".

Un episodio che ha immediatamente sollevato la condanna delle istituzioni accademiche. Il rettore Riccardo Zucchi ha espresso piena solidarietà al docente, ricordando come l’Ateneo abbia negli ultimi mesi preso posizione contro ogni forma di collaborazione scientifica con scopi militari e manifestato vicinanza al popolo palestinese. Ma ha anche puntualizzato: "La bontà delle scelte fatte nei mesi scorsi dall'Ateneo che ha deciso di dire no a qualunque ricerca scientifica che possa avere scopi militari e manifestato solidarietà al popolo palestinese vittima di qualcosa che somiglia molto a una pulizia etnica: detto questo ogni forma di violenza è inaccettabile ed è violenza anche interrompere una lezione, tanto di più quando si sfocia nelle aggressioni fisiche".

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