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Ladra col Pos nascosto nella borsa, rubava soldi ai passanti sfruttando la tecnologia NFC contactless, ecco come difendersi

La ladra aveva un lettore di carte contactless nascosto nella borsa, così effettuava micro pagamenti ai danni di ignari passanti

07 Agosto 2025

Le forze dell'ordine hanno arrestato una ladra di 36 anni che rubava con un Pos contactless nascosto nella borsa. Avvicinandosi a passanti ignari, effettuava una specie di borseggio digitale, il cosiddetto “tap invisibile”, che sfrutta la tecnologia NFC per sottrarre piccole somme in modo silenzioso e difficilmente rilevabile.

Ladra col Pos nascosto nella borsa, rubava soldi ai passanti

Una ladra di 36 anni è stata arrestata a Sorrento dopo aver rubato 100 euro dalla cassa di un bar, ma durante la perquisizione le forze dell'ordine hanno scoperto che nella borsa nascondeva un Pos contactless usato per rubare denaro tramite micro-transazioni invisibili. Questo episodio ha acceso i riflettori su una nuova forma di borseggio digitale, il cosiddetto “tap invisibile”, che sfrutta la tecnologia NFC per sottrarre piccole somme in modo silenzioso e difficilmente rilevabile. Sebbene il metodo presenti limiti tecnici e rischi di tracciabilità, rappresenta una minaccia sempre più diffusa in ambienti affollati e poco vigilati.

Come funziona il furto digitale con il Pos

Il Pos contactless è normalmente uno strumento legale, utilizzato da commercianti per transazioni rapide sotto una soglia (di solito 50 euro) senza necessità di PIN. Tuttavia, se manipolato, può diventare un mezzo di raggiro: basta inserire manualmente un importo minimo e attivare la lettura NFC. Avvicinando il dispositivo a una carta abilitata, il pagamento viene eseguito in meno di due secondi, senza che il proprietario se ne accorga.

La transazione è reale, registrata e difficilmente contestabile, soprattutto se la vittima non controlla regolarmente il proprio estratto conto o ha disattivato le notifiche bancarie.

Il “tap invisibile”: borseggi digitali nei luoghi affollati

Il furto avviene in ambienti affollati come mezzi pubblici, mercati o stazioni. La ladra imposta un importo (ad esempio 9,90 euro), attiva il Pos e si avvicina alla vittima. Basta che una borsa sfiori un’altra per avviare la transazione. Il suono emesso dal dispositivo è quasi impercettibile e facilmente coperto dal rumore circostante. Le carte non schermate, soprattutto se conservate insieme ad altre, sono particolarmente vulnerabili. La presenza di più dispositivi NFC può anche causare letture multiple o errate, aumentando il rischio.

Il furto contactless non è così semplice

Nonostante la pericolosità del metodo, il furto tramite Pos non è privo di ostacoli. Il dispositivo ha una finestra operativa molto breve (circa 30 secondi) e la portata dell’NFC è limitata a pochi centimetri. Portafogli spessi, borse chiuse o la presenza di più carte possono impedire la lettura. Inoltre, ogni transazione è tracciata: il terminale è collegato a un conto bancario, spesso intestato a un prestanome, ma comunque monitorabile. Questo rende difficile per i ladri incassare i proventi senza lasciare tracce.

Come difendersi dai furti con il Pos

La miglior difesa contro il borseggio digitale è la prevenzione. Esistono portafogli dotati di tecnologia RFID-blocker, progettati per bloccare i segnali NFC, impedendo qualsiasi comunicazione tra le carte e dispositivi esterni. Anche la posizione delle carte può fare la differenza: conservarle in tasche interne, in portafogli rigidi e lontano dai bordi di borse o zaini riduce notevolmente il rischio di intercettazione.

Nei luoghi affollati, è importante mantenere una certa distanza dagli sconosciuti e prestare attenzione a chi si avvicina troppo. Inoltre, molte banche permettono di disattivare temporaneamente la funzione contactless o di abbassare il limite per i pagamenti automatici, offrendo un ulteriore livello di sicurezza.

Cosa fare in caso di sospetta frode contactless

Se si sospetta di essere vittima di una truffa, il primo passo è controllare con regolarità i movimenti del proprio conto. Anche addebiti di piccola entità devono essere segnalati immediatamente alla banca, che può avviare le procedure di contestazione e bloccare la carta.

Alcuni istituti bancari offrono coperture assicurative contro le frodi digitali, con rimborsi automatici se la segnalazione avviene entro tempi prestabiliti. In caso di truffa confermata, è essenziale sporgere denuncia alle autorità, fornendo tutti i dettagli delle transazioni sospette. Questo aiuta le forze dell’ordine a incrociare i dati e, in alcuni casi, a risalire ai terminali utilizzati dai truffatori.

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