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G7 Borgo Egnazia, Paola Ceccantoni (Pubble): "Ritrovo di influencer alla Ferragni, Papa invitato per parlare di IA e non di guerra, da Putin richiesta di cessate il fuoco, ma l'Occidente vuole lo scontro" - VIDEO

"Una cosa che assomiglia molto all'orchestra che suona mentre affonda il Titanic, o a quelle feste che si facevano nel bunker di Berlino con l'Armata Rossa sopra la testa. O molto più semplicemente, è la storia dell'uomo che precipita dal 50º piano"

19 Giugno 2024

Il G7 è stato inevitabilmente l'evento che ha catalizzato l'attenzione nell'ultima settimana. Dal 13 al 15 giugno a Borgo Egnazia, in Puglia, è andato in scena l'incontro tra i capi di stato e di governo. Diversi i temi sul tavolo, così la youtuber Paola Ceccantoni, in arte Pubble, prova a dire un suo punto di vista sul summit.

"E siamo arrivati alla conclusione di questa edizione del G7, in questo viaggio straordinario nella cornice di Borgo Egnazia sette leader hanno affrontato momenti di tensione, tentazioni, momenti di smarrimento, nuovi arrivi e vecchie passioni. Un incredibile viaggio nei sentimenti. Perché forse più che leader si vuole essere influencer. Tutto questo è Temptation Island. Ah non era Temptation Island? E che era il G7? Perché distinguerlo ad una certa in effetti è stato difficile. Tra i partner dei leader che andavano in giro per trulli e ceramiche, la cena al Castello Svevo con il croccante di pane in foglia d'oro e branzino, i pregiati vini della premiata saliva Bruno Vespa, ci aspettavamo, che ne so, che la Meloni a un certo punto chiamasse Macron al falò di confronto oppure che partisse lo spot tipo agenzie di viaggio? 'Eh, ma quanto è dura la vita dell'influencer'".

"Qualcuno, quel biondo buco lasciato dalla Ferragni, lo doveva pure colmare. È una vita ardua. Sempre in giro a far cose, vedere gente che poi te fanno i meme, ti devi fare i selfie, devi guardare i parà che si lanciano, devi cantare Tanti auguri a te a Scholz. Tosta. Perché alla fine questo hanno fatto, no? Ah, hanno pure parlato. Vabbè, ma sarà stata pressoché una formalità, almeno per noi che nel giro di pochissimo tempo siamo passati da 'fallo qualche straccio di analisi geopolitica' a concentrarsi sulle analisi alla Alfonso Signorini. 'Hai visto come si sono guardati la Meloni e Sunak? E Mattarella che non ha fatto l'esterna con Biden?'".

"Invece qualcosa se la sono detta eccome. Quando hanno fatto l'esterna con Zelensky hanno promesso di sostenere l'Ucraina per tutto il tempo necessario. Sai che novità direte voi? Ma in realtà la novità c'è perché hanno reso disponibili 50 miliardi generati dagli interessi sugli asset russi congelati. 210 sono i miliardi di euro sequestrati alla Banca centrale russa, cioè soldi che la banca aveva in deposito in istituti di credito europei e circa 25 miliardi di fondi privati, conto correnti di oligarchi imprenditori, funzionari legati a Putin. Avevano pensato di prenderli e darli direttamente a Zelensky. Se non fosse per il piccolissimo problema legale che i beni sequestrati restano proprietà dei singoli privati. Perciò, per riuscire a far sto furto hanno deciso di prendere i soldi dagli interessi maturati dal congelamento di quei beni. Altro piccolissimo problema è che Kiev spende circa 10 miliardi di dollari al mese per la sua difesa, come detto negli stessi incontri tra Zelensky e i suoi ministri economici. Quindi sai che hanno fatto? Gli hanno dato a malapena cinque mesi d'agonia in più. Luglio, Agosto, Settembre, Ottobre, novembre. Giusto in tempo per le elezioni americane, eh? E tante volte il caso".

"Soldi che l'Ucraina comunque dovrà restituire in comodissime rate di dieci/dodici anni. E nel caso non dovesse farcela, i Paesi finanziatori potranno rifarsi proprio sugli interessi di quei beni congelati in una particolare inflessione romanesca si dice metodo del cravattaro. Ma ehi, che ne parliamo a fare? Facciamoci un selfie. Poi di che altro hanno parlato? Ah sì, Cambiamento climatico, Medio Oriente che nel caso specifico si traduce nel continuare a non parlarne esattamente come fatto finora si sono detti giusto quelle quattro cose, la solita pappardella per comunicare che non ci pensano manco a fermare Netanyahu, e intelligenza artificiale. Ma in effetti ma con tutti questi temi, guerra, Africa, diritti umani con quale migliore persona mi vai a parlare di intelligenza artificiale se non con il Papa? E ce l'hanno proprio chiamato apposta eh, prima volta nella storia che un Papa partecipa a un G7. Una roba epocale di Urbano II che inizia le crociate, Leone terzo che incorona Carlo Magno, una di quelle cose da libri di storia, insomma. E giustamente il Papa di bianco vestito che te lo immagini che sta tutto il giorno a lanciare colombe bianche ovunque, di cosa lo vuoi far parlare, di pace? Di intelligenza artificiale che è propria materia sua. Ci ha fatto il dottorato".

"Giorgia, perdonami ma nei tuoi contatti da influencer non c'avevi Elon Musk? Non eravate diventati proprio amici de comitiva. Scusa, potevi chiamare lui chiamava, un filosofo a caso e avevi fatto il podcast alla muschio selvaggio. Che cazzo c'entra il Papa? In realtà l'obiettivo era molto chiaro imbrigliarlo e impedirgli di svolgere quel ruolo diplomatico di cui molti si sono lamentati nell'ultimo periodo. E siccome d'aborto no perché non era il caso, sui diritti umani Sua Santità recentemente mi ha un poi traballato, e allora facciamolo parlare di sta roba, perché da un po' di tempo c'è qualcuno che dice che parlar di pace non è il ruolo suo. Eh. Invece Biden, scattante com'è, è la persona giusta per parlare di frizzanti guerre. Guarda che roba. Comunque fatto sta che il Papa il suo modo di tirargli la zappata l'ha trovato lo stesso. 'Nessuna macchina deve togliere la vita a un essere umano', ha detto, alludendo chiaramente all'uso dell'intelligenza artificiale a scopo bellico. Un esplicito riferimento proprio alla questione ucraina, che è stato un vero e proprio terreno di test per tecnologie basate su l'IA. Non è un segreto. Ad esempio, come la compagnia Palantir, compagnia statunitense specializzata nell'analisi di Big Data, sia coinvolta nello svolgimento del conflitto ucraino con analisi dei movimenti satellitari, e nemmeno come il conflitto ucraino sia diventato terreno di sperimentazione anche per sviluppo di droni che funzionano grazie all'IA".

"Ha anche detto ai leader che per la pace serve una buona politica. Io credo anche che li stesse un po sfottendo eh, ma questi altro che intelligenza artificiale, questi sono deficienza naturale, quindi mi sa che non l'hanno manco capito. Fatto sta che il Papa, invitato ad un G7 particolare come questo, dove palesemente il tema centrale è la guerra, anche se tutti stanno facendo finta che non sia quello l'argomento per cui la metà dei leader presenti alle europee hanno preso una mazzata che ricorderanno per lungo tempo, con i sette big che in realtà sono diventati sette minion, tutti in bilico elettorale e proprio per le politiche di guerra intraprese. L'asse Macron Scholz, quello più di fuoco crollato drasticamente con le europee, Sunak che alle prossime elezioni è dato praticamente per morto nei sondaggi. Biden, che è dato per morto anche clinicamente, oltre che alle presidenziali. Insomma, in un G7 in cui in tutto ruota intorno a che si deve fare con l'Ucraina. Invitare il Papa e farlo parlare di IA, guardandosi bene dal farlo incontrare con Zelensky, sia mai che gli ripetesse in faccia quel discorsetto sull'alzare bandiera bianca di un po' di tempo fa, è indubbiamente il segnale che si sta cercando di spegnere ogni flebile voce diplomatica, anche quella spirituale".

"E così l'epico incontro col Papa a che cosa viene ridotto? Alle battutine con la Meloni, resa mediaticamente la signora delle camelie dell'evento, l'arrivo con il golf cart e poco più. Francè, grazie per essere passato, per essere stato con noi. Arrivederci. E mentre questo enorme set di Temptation Island si consumava sotto i nostri poveri occhi accecati da lustrini e golf club, succedeva qualcosa di gravissimo. È accaduto infatti che Putin, in contemporanea a questi spettacolini, lanciasse una proposta di cessate il fuoco permanente. Sì, sì, avete capito bene. Esattamente. Stop al conflitto. Clamoroso, Inaspettato? No, estremamente strategico. E contrariamente a quello che può sembrare anche estremamente preoccupante e certamente dalla tempistica non casuale. 'Oggi facciamo una proposta di pace non un congelamento del conflitto ma la sua cessazione totale', ha detto Putin. Ritiro completo delle truppe di Kiev dalle regioni di Donetsk e Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson, impegno di Kiev nella non adesione alla Nato. E non lo fa solo in contemporanea al G7, ma anche a ridosso dell'assurda conferenza in Svizzera in cui proprio la Russia, con cui si dovrebbe fare la pace non è stata invitata. La reazione di Zelensky che ve lo dico a fare è stata immediata, ha subito paragonato Putin a Baffetto che, proprio come lui cent'anni prima chiedeva solo la Cecoslovacchia, dicendo che si sarebbe poi fermato, dice il felpa verde forte delle nuove promesse ottenute al G7. Intendiamoci, la proposta di Putin è una proposta che Kiev non avrebbe mai accettato. E lo sa perfettamente anche Putin. Ed è proprio perché lo sa che questa in realtà è una comunicazione. E anche abbastanza grave, direte voi. Ma se sta parlando di pace, perché c'è da preoccuparsi? Perché in realtà sta comunicando a Kiev diverse cose, gli sta dicendo 'veramente vale la pena continuare a morire per territori che ho già parzialmente strappato, che continuerò a mantenere, che amplierò più va avanti questa storia? Zelensky è sicuro che l'Ucraina vuole continuare ad agonizzare? Ma il passaggio fondamentale è un altro. Chiarisce che il diniego non lo riterrà responsabile del bagno di sangue che verrà. Putin è molto chiaro, sta dicendo al mondo che ormai l'Occidente ha deciso che la direzione sarà quella di una guerra totale e che quando questo avverrà la colpa sarà solo ed esclusivamente dell'Occidente. Un Occidente incapace di alzare bandiera bianca al momento opportuno, sapendo già che questa offerta sarebbe stata rifiutata, credere che Putin stesse lanciando sul tavolo l'ultima possibilità, nella speranza che venisse colta è abbastanza ingenuo. Che si sia spaventato nel guardare questi al G7 è abbastanza da matti. E dopo qualche anno ormai che parliamo di Putin dovremmo aver cominciato a capire un po' come agisce, cioè che quando fa, o dice cose non sono mai così a capocchia, lanciate nel mucchio".

"Una dichiarazione del genere, in un momento di massima esposizione come il G7, si traduce in una delega di responsabilità, sta addossando le colpe e sta legittimando la propria guerra esistenziale agli occhi del suo popolo, oltre che agli occhi dell'opinione pubblica in cui sta mostrando che la colpa è la loro. Loro che anziché trovare soluzioni di pace continuano a finanziare armi, loro che piuttosto che parlare di soluzioni possibili, mangiano crosta di pane in foglia d'oro. Loro che imbrigliano il Papa in una conversazione surreale pur di non farlo parlare di diplomazia. Loro che in un contesto in cui dovrebbero attivamente parlare di soluzioni diplomatiche, guardano i parà che si lanciano, fanno le passeggiate al golf club, trasformando tutto in un grande avanspettacolo di meme, selfie e lustrini. Sta tracciando una netta differenza tra le parti. E no, non è un segnale tranquillizzante. Insomma, sono successe molte cose gravi, preoccupanti nelle sottotrame di questo evento, ma il compito della Ferragni non era quello di vendervi la verità. Doveva vendere il prodotto, le cene, i vestiti, la sensazione che tutto fosse genuino e bellissimo mentre nel frattempo vi stava a fare truffe coi pandori. E qua uguale. Foto di gruppo, cene, gag simpatiche. Per dare la percezione che sta andando tutto a gonfie vele, hanno tutto sotto controllo. Una cosa che assomiglia molto all'orchestra che suona mentre affonda il Titanic, o a quelle feste che si facevano nel bunker di Berlino con l'Armata Rossa sopra la testa. O molto più semplicemente, è la storia dell'uomo che precipita dal 50º piano".

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