22 Maggio 2024
Blitz della Dda a Viterbo, che ha portato all'arrestato del super ricercato Baris Boyun. Considerato in Turchia un boss della mafia e filo-curdo, era già stato arrestato a Rimini nel 2022 a seguito di un mandato di cattura internazionale emesso nei suoi confronti dal governo di Ankara. L'operazione è andata in scena nelle prime ore del mattino. Boyun è stato arrestato attorno alle 5.30 nella frazione viterbese di Bagnaia. Sarebbe a capo di un’organizzazione criminale radicata in Turchia ed è stato accusato di vari delitti, 19 tra omicidi e tentati omicidi. Smantellata anche la sua rete criminale: il blitz ha infatti portato ad altre 18 misure cautelari.
Arrestato a Viterbo il boss della mafia turco Baris Boyun. Assieme al turco di etnia curda arrestate anche altre 18 persone, che vivono in Italia, Svizzera, Germania, tra loro anche l'avvocato e il codifensore del boss, entrambi italiani. Tra le accuse mosse, associazione per delinquere aggravata anche dalla transnazionalità, banda armata diretta a costituire un'associazione con finalità terroristiche e a commettere attentati terroristici, detenzione e porto illegale di armi "micidiali" e di esplosivi, traffico internazionale di stupefacenti, omicidio e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.
L'indagine è scattata nell'ottobre 2023, dopo l'arresto di tre componenti dell'organizzazione che provavano a raggiungere la Svizzera. Gli uomini erano in possesso di due pistole, di cui una clandestina, munizioni e materiale di propaganda. Gli accertamenti successivi hanno stabilito come i tre stessero facendo da scorta al loro capo, il 39enne Boyun, e alla compagna. I due stavano viaggiando su due macchine separate.
Nonostante Boyun fosse ai domiciliari, da un'abitazione a Crotone continuava a gestire la sua rete che agiva in Europa. Diverse le attività portate avanti, dall'organizzazione dell'ingresso dei migranti, dietro tariffe, attraverso la rotta Balcanica, all'ordine di un omicidio di un suo concittadino avvenuto il 10 marzo, fino all'obbligo per i suoi sodali di commettere reati anche terroristici in Europa, in particolare a Berlino.
Recentemente, il presidente turco Erdogan aveva chiesto l'estradizione di Boyun al premier Meloni, che è stata rifiutata. I giudici della Corte di Cassazione, avevano motivato il rigetto della richiesta di estradizione richiamando nelle motivazioni una sentenza Corte EDU DEL 2016: "Sotto questo punto di vista risultano dirimenti le indicazioni provenienti dalla giurisprudenza della Corte europea di Strasburgo che, sia pur con riferimento alla materia di protezione internazionale, ha condannato uno stato membro del Consiglio d’Europa per avere ritardato l’esame di una domanda di asilo presentata da un cittadino turco e per essere stato dato dalla relativa autorità nazionale un parere favorevole all’accoglimento della richiesta di estradizione di quel soggetto risultato di etnia curda e fuggito dalla Turchia in presenza di un reale rischio che l’interessato, se rimpatriato nel suo Paese di origine, potesse essere sottoposto a tortura o maltrattamenti inumani o degradanti".
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