13 Gennaio 2024
Il 27 gennaio, in un centro culturale nella periferia di Bologna, è prevista la proiezione di “Il Testimone”, un film filorusso sulla guerra in Ucraina, prodotto dal ministero della Cultura della Russia. La decisione di proiettare il film da parte dell'associazione Villa Paradiso ha provocato diverse polemiche a Bologna, in quanto, il sindaco, Matteo Lepore del Partito Democratico, ha condannato l’evento e minacciato di cancellare la concessione all’associazione che gestisce il centro culturale, che è convenzionata con il Comune mentre maggioranza si è spaccata, in quanto è stato espulso dalla maggioranza un consigliere comunale dei Verdi che aveva difeso la proiezione del film. Il presidente di Villa Paradiso, Maurizio Sicuro, ha parlato di "censura" da parte del Comune e, soprattutto, ha sottolineato che dopo la decisione da parte dell'amministrazione comunale di vietare il film, gli spettatori si sono triplicati.
Intervenuto ai microfoni di Agorà, Sicuro ha commentato la decisione del Comune di Bologna, che ha vietato la proiezione del film Il Testimone. "Secondo me questa è censura - ha detto - Nel testo redatto dal Comune viene detto che questo è un film di propaganda e ancor prima che questo è un film anti-ucraina. Fate un decreto, o quello che volete, dove si diche non si può essere anti-ucraini. Il passaggio successivo sarà quello di non essere anti-israeliani, poi anti-Usa". Prima che l'amministrazione comunale intervenisse, erano solamente in 30 ad aver dimostrato interesse alla proiezione. Dopo le parole di Lepore, il numero è salito a 130.
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