09 Ottobre 2023
Correva l’anno 1985, era il 6 giugno, quando il presidente del Consiglio in carica, il socialista Bettino Craxi, dopo la famigerata ‘crisi di Sigonella’, parlò alla Camera dei Deputati dei rapporti dell’Italia con i paesi arabi e della questione palestinese.
Così Bettino Craxi: "Contesto l'uso della lotta armata all'Olp, non perché consideri ritenga non ne abbia diritto, perché ritengo che la lotta armata non porterà a nessuna soluzione. Lotta armata e terrorismo non risolveranno il problema della questione palestinese. Perché il contesto e l'esame del contesto mostra chiaramente che faranno solo vittime innocenti nel corso di questo tentativo di lotta armata ma non risolverà il problema. Ma non contesto la legittimità che è cosa diversa".
"Quando Giuseppe Mazzini, nella sua solitudine, nel suo esilio, si macerava nell’ideale dell’unità ed era nella disperazione per come affrontare il potere, lui, un uomo così nobile, così religioso, così idealista, concepiva e disegnava e progettava gli assassinii politici. Questa è la verità della storia; e contestare a un movimento che voglia liberare il proprio Paese da un’occupazione straniera la legittimità del ricorso alle armi significa andare contro le leggi della storia. Si contesta quello che non è contestato dalla Carta dei principi dell’Onu: che un movimento nazionale che difenda una causa nazionale possa ricorrere alla lotta armata.".
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