07 Ottobre 2023
Massimo Giannini è stato licenziato dalla Stampa dagli Elkann che hanno preferito al suo posto alla direzione Andrea Malaguti, come scoperto in esclusiva dal Giornale d'Italia. L'argomento è oggetto di discussione da Lilli Gruber a "Otto e mezzo" dove il neo editorialista di Repubblica è ospite e dove dà la sua versione dei fatti: "Da giugno col mio editore abbiamo avviato una riflessione sulla natura del giornale e come lo si potesse rilanciare. Alla fine la considerazione, come recita il comunicato ufficiale, è che La Stampa deve recuperare un contatto più diretto e vicino col territorio e proseguire nell'innovazione. Missione su cui io ero meno votato" ma "l'esperienza di questi tre anni e mezzo che dal mio punto di vista è stata faticosa ma entusiasmante".
Nervi tesi a Otto e mezzo tra Giannini e Sallusti, dove il secondo accusa al primo di essere stato licenziato dalla Stampa per ragioni politiche. "Premetto che il clima è molto tossico. Non voglio credere sia questa la spiegazione, perché senno domattina dovremmo scendere in piazza a manifestare. Se il governo potesse convincere un gruppo editoriale privato a mettere o togliere un direttore, dovrei scendere in piazza. Sallusti ha brindato ma io non sono stato silurato. Repubblica è stata casa mia per 33 anni e ci torno, ultimi 11 come vicedirettore. Non vado ai giardinetti, e mi pare che Repubblica sia un giornale abbastanza critico col governo. Quindi Sallusti non ha ragione".
Il direttore del Giornale: "Sono tesi e teoremi, tra i nomi che ha citato come possibili mandanti non escluderei il Quirinale", e Giannini scoppia a ridere. "Ma tu credi davvero alle cose che dici? Il Quirinale si è arrabbiato per cosa?", e Sallusti: "Il Quirinale ha fatto una nota per protestare contro il titolo di apertura de La Stampa. Non capita tutti i giorni".
Pochi giorni fa il Quirinale ha rilasciato una nota dicendosi stupito della ricostruzione che hanno fatto alcuni organi tendenti a sinistra, in questo caso La Stampa e Repubblica, riguardo le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il capo dello Stato ha sottolineato che "il Servizio sanitario del nostro Paese" è un "patrimonio prezioso da difendere e adeguare". In un altro passaggio il presidente ha osservato che la nostra Costituzione "ricorda che la Repubblica è una indivisibile" pur "riconoscendo e promuovendo le Autonomie".
Parole male interpretate, da qui l'attacco di Sallusti ed il riferimento alla nota del Colle.
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