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Trento, telecamere e microfoni in piazza per prevenire reati, i cittadini: “Spiati e controllati h24” – VIDEO

La giornalista Raffaella Regoli ha mostrato i microfoni installati in vari punti della città e ha spiegato che Trento è diventata un laboratorio a cielo aperto per un sistema di sicurezza nazionale.

28 Settembre 2023

Un sistema di sorveglianza e controllo per garantire la sicurezza nazionale è stato paragonato al concetto del "Grande Fratello" di George Orwell. Questo sistema ha suscitato polemiche a causa di presunte violazioni della privacy e della sensazione di oppressione che molti cittadini temono di sperimentare. La sperimentazione di questo sistema è attualmente in corso nella città di Trento, e la giornalista Raffaella Regoli di Fuori dal Coro si è recata nella zona recentemente per investigare sulla situazione. Durante la sua visita, ha raccolto testimonianze da alcuni residenti di Trento che sono contrari a questa iniziativa e ritengono che sia finalizzata al controllo della popolazione.

Trento è tra le città europee coinvolte nella sperimentazione di una "piattaforma tecnologica distribuita" che ha iniziato a raccogliere dati attraverso le telecamere del sistema di videosorveglianza di Trento e alcuni microfoni. Questi dati sono finalizzati a individuare potenziali pericoli, tra cui atti criminali, vandalismo, risse, spaccio di droga, così come situazioni come affollamenti e ingorghi del traffico. L'obiettivo dichiarato è quello di migliorare la sicurezza pubblica attraverso la raccolta e l'analisi di informazioni audio e video. Tuttavia, questa iniziativa ha generato controversie e preoccupazioni legate alla privacy e alle potenziali implicazioni sulla libertà individuale.

È interessante notare che il sistema è stato progettato per proteggere la privacy delle persone, evitando il riconoscimento dei volti e delle voci delle persone. Tuttavia, nonostante queste misure, ci sono state proteste e preoccupazioni da parte della comunità. La giornalista Raffaella Regoli ha mostrato i microfoni installati in vari punti della città e ha spiegato che Trento è diventata un laboratorio a cielo aperto per un sistema di sicurezza nazionale. Ha evidenziato come l'occhio del "Grande Fratello" sembri monitorare costantemente la città, con oltre 700 telecamere disposte ovunque, generando così dubbi e preoccupazioni sulla sorveglianza costante della vita quotidiana dei cittadini.

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