26 Giugno 2023
C'è attesa per la decisione della Corte d'Assise d'appello che dovrà decidere sul destino di Alfredo Cospito: l'accusa per l'anarchico detenuto in regime di 41-bis a Sassari ha chiesto l'ergastolo e isolamento diurno per 12 mesi ma la pena è cambiata e si è convertita in 23 anni. Cospito intanto è tornato a parlare in aula a Torino per una dichiarazione spontanea, ascoltato dalla Corte che si è poi ritirata in Camera di consiglio. Durante il suo discorso l'uomo ha ripercorso i momenti delle esplosioni del 2 giugno del 2006 davanti all'ingresso della caserma e scuola degli allievi carabinieri “Carlo Alberto Dalla Chiesa” di Fossano.
Cospito: "Non c'è nessuna prova che abbiamo piazzato l'ordigno a Fossano. La perizia calligrafica non è una prova ma una forzatura, una perizia calligrafica su 4 parole che già gli stessi Ris consideravano inutilizzabile perché si tratta di una ricalcatura di una calligrafia sconosciuta. La tesi surreale che è passata è che abbiamo ricalcato la nostra stessa calligrafia".
"In vent'anni di attentati di sigle anarchiche non c'è mai stato un morto. Chiaramente erano tutti attentati dimostrativi. Questo è solo un processo alle idee – ha proseguito – Gli anarchici non fanno stragi indiscriminate, non siamo lo Stato".
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