26 Maggio 2023
Uno scacco alla Ndrangheta arriva dagli agenti della Divisione Anticrimine della Questura di Roma che hanno dato esecuzione a un decreto di confisca di beni emesso, ai sensi della normativa antimafia, dal Tribunale di Roma – Sezione Misure di Prevenzione, per un valore complessivo di oltre 3 milioni di euro.
Le indagini sono partite circa tre anni fa, in quella che è stata denominata “operazione Ragnatela” che ha portato alla ricostruzione del profilo e della carriera criminale di due persone, un calabrese e un romano, entrambi legati alle ndrine di Gioia Tauro.
Il calabrese, consuocero di un boss ucciso nel 2008 e appartenente alla cosca di Oppido Mamertina, si era trasferito ai Castelli Romani, dove aveva fatto degli investimenti negli ambiti della ristorazione. I capitali investiti, come hanno appurato gli investigatori nel corso delle indagini, sarebbero stati i proventi illeciti derivanti dalla commissione di reati come bancarotta fraudolenta e intestazione fittizia di beni.
L’attività di ristorazione sarebbe poi stata rilevata da un pregiudicato romano, la seconda persona coinvolta nell’inchiesta. Questo, con precedenti per usura, è stato accostato dagli inquirenti a esponenti di Cosa Nostra e della Banda della Magliana, nonché alla Camorra.
Per gli inquirenti, entrambi i soggetti “sono inseriti in pericolosissimi contesti di criminalità organizzata di matrice ‘ndranghetista, nel mandamento tirrenico, facenti capo a una nota famiglia di Gioia Tauro”.
Il decreto di confisca, notificato questa mattina, comprende partecipazioni in una società di capitali nel settore immobiliare con sede a Roma; locali commerciali; immobili a Gioia Tauro; una polizza assicurativa del valore di 150mila euro e denaro sui conti correnti per oltre 400mila euro. Tra i beni confiscati anche un ristorante a Rocca di Papa, due zanne di avorio e un elefantino di valore.
"Grazie alla Polizia di Stato e alla divisione anticrimine della Questura di Roma per la confisca di beni per oltre 3 milioni di euro a due affiliati di 'ndrangheta. Ennesima conferma della nostra straordinaria prima linea in una lotta alle mafie che non può arrestarsi mai". Ha scritto su Twitter il presidente della commissione bicamerale Antimafia, Chiara Colosimo.
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