23 Maggio 2023
Durissime le parole di una donna, figlia di un uomo deceduto durante l’emergenza Covid a causa dei protocolli attuati negli ospedali per far fronte all’emergenza. La donna ha raggiunto il virologo Massimo Galli a un convegno ed una volta aperto il dibattito ha posto delle domande.
La scena è stata ripresa in un video che potrete visionare in questo articolo.
La donna, dopo aver ascoltato la posizione del virologo che nonostante la fine dell’emergenza insiste ancora con il pericolo delle varianti, è intervenuta ponendo delle questioni. Tra queste, una relativa ai protocolli attuati in situazioni di emergenza per i soggetti ricoverati nelle aree critiche.
La donna ha premesso nel suo intervento, di parlare con cognizione di causa perché familiare stretta di una persona deceduta durante la pandemia, ovvero il suo papà.
Sulla base delle dichiarazioni rese di recente dal professor Giorgio Palù, sugli errori commessi durante l’emergenza pandemica, in particolar modo con vigile attesa e tachipirina, la donna chiede: “Mi risponda, perché lei ha avallato dei protocolli ministeriali senza alcuna base scientifica che sono costati la vita a 188mila persone?”.
Dopo qualche secondo di silenzio, forse rimasto sorpreso da una domanda così schietta e diretta, il virologo Massimo Galli ha voluto precisare che le vittime sono state 190mila, con una serie di commenti sulla difficoltà e pericolosità della malattia, senza mai rispondere però alla domanda postagli, anzi sostenendo di ritenere impossibile che il professor Palù possa aver detto ciò.
Allora la donna lo incalza e chiede se secondo lui è stato giusto lasciare la gente per giorni in vigile attesa.
Galli continua a non rispondere, chiedendo alla donna di sedersi ed affermando che le 190mila vittime, non sono morte a causa di protocolli sbagliati, ma sono morte per Covid. Galli sostiene altresì che per il Covid in stadio avanzato non esiste ancora una cura efficace.
La donna non ci sta e riferisce di lasciare presto la sala perché non le interessa ascoltare altro, voleva solo una risposta alle sue domande, in quanto sostiene che suo padre sia morto a causa di protocolli errati, tra cui “ossigeno sparato nei polmoni a manetta”.
Galli di tutta risposta, ha detto: “Non solo l’ho avallato, ho anche contribuito a scriverlo e non ne sono affatto pentito”.
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