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Di Maio bocciato in storia: "La regina Elisabetta icona per decine di generazioni"; è cresciuta con Carlo Magno? - VIDEO

Di Maio è un politico noto per avere una cultura non molto vasta, ma stavolta ci lascia confusi. Se una generazione dura circa 25 anni, parlando di "decine di generazioni" la regina potrebbe, secondo lui, avere esercitato la sua influenza dal 1500 in poi.

12 Settembre 2022

L'ex ministro Di Maio, ora candidato con la lista-microbo "Impegno Civico", ha compiuto l'ennesima gaffe di cultura generale in televisione, stavolta a Propaganda su La7. In merito a una domanda sulla morte della regina Elisabetta, dopo avere rievocato la sua conoscenza personale dell'attuale re Carlo III, Di Maio ha definito la Queen Elizabeth una icona per "decine di generazioni". Un bel tributo, se non fosse che, in statistica, una generazione dura 25 anni, e questo collocherebbe la nascita della regina, come minimo, circa tra la caduta di Costantinopoli e la scoperta delle Americhe. Dipende tutto, ovviamente, da quante "decine" siano implicate dal baldanzoso ex-ministro.

Di Maio: "La regina ha influenzato decine di generazioni". Forse è veramente immortale?

Di Maio non è certo estraneo a questi scivoloni. È capitato, nel corso della sua carriera, che parlasse di "Lobby dei malati di cancro"; quando ha definito il presidente russo Vladimir Putin come "peggio di un animale"; quando si è rivolto al presidente della Cina Xi Jinping chiamandolo semplicemente "Presidente Ping", che è un po' come se l'omologo cinese chiamasse Mattarella "Sergione". La storia, in particolare, sembra metterlo enormemente in difficoltà: ha definito la Francia "nazione con tradizioni democratiche millenarie", ignorando che, la democrazia, in Francia, c'è forse da Napoleone in poi, e anche qui con una storia discontinua, mentre prima c'era la monarchia assoluta. Ha poi collocato erroneamente Pinochet in Venezuela, il che potrebbe fare riflettere, in senso generale, sulle sue competenze come ministro degli esteri in generale.

Rispetto a queste figure, certamente quella di adesso non è la più grave, ma riflette quanto Di Maio sia tendenzialmente molto impreciso con le parole, il che andrebbe pure bene se non avesse avuto come lavoro quello di parlare (rappresentandoci) con le persone più potenti del pianeta. Forse, in fondo, la figuraccia peggiore è quella che abbiamo fatto noi.

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