ROMA 18° Festa del cinema. La saga della famiglia Florio diretta da Genovese in 8 puntate su Disney+
"I leoni di Sicilia", ispirato all'omonimo romanzo di successo di Stefania Auci, racconta i Florio, divenuti abili armatori e ricchi commercianti in terra sicula, con un ingresso di servizio nell'aristocrazia dell'Ottocento. Voto: 7+
Una scena del film con M. Riondino e M. Leone. Fonte: Festa del cinema di Roma
"I LEONI DI SICILIA"
Tutto nasce dal best seller "I leoni di Sicilia" (pubblicato nel 2019, Edizioni Nord), scritto da Stefania Auci, che ha venduto più di 650.000 copie in soli due anni; il romanzo è stato tradotto in diversi Paesi.
La storia cui la scrittrice si è ispirata è quella vera della famiglia Florio e risale alla fine del XVIII secolo. Precisamente, il libro e la serie raccontano il periodo storico della famiglia fra il 1799, quando i fratelli Paolo e Ignazio Florio partirono, nella speranza di un riscatto sociale, dalla loro Bagnara Calabra, colpita da un disastroso terremoto, alla volta della Sicilia, e il 1868, alcuni anni dopo sia la spedizione dei Mille, con lo sbarco di Garibaldi a Marsala, sia l'Unità d'Italia, avvenuta il 17 marzo del 1861.
Da una piccola bottega di spezie, avviata a Palermo con Vincenzo, figlio di Paolo, ma contrastata persino dalla piccola mafia locale, al successivo impero commerciale e navale, la saga dei Florio ci avvolge, anche, nelle vicende sentimentali dei protagonisti ed è subito passione da soap!
Grazie al proprio lavoro nella Sicilia dell'Ottocento, i Florio svilupparono delle attività nel commercio del pesce e della ceramica e divennero, nel tempo, armatori ed imprenditori di vino, con altrettanto successo.
"I leoni di Sicilia" vissero, dunque, la Belle Époque siciliana e lo fecero bene economicamente, ma socialmente con difficoltà: i tanti aristocratici decaduti, se da un lato accorrevano da questi ricchi commercianti per qualche prestito generoso, che spesso rischiava di trasformarsi in donazione, dall'altro lato ad aprire i nobili salotti dei palazzi nei quali abitavano a quelli che consideravano dei parvenus, dei nouveaux riches, faticavano.
Alcuni dati di realtà attinenti
Il citato Ignazio Florio morì nel 1891. Dei suoi tre figli, Ignazio junior, Giulia e Vincenzo, fu il primo ad assumere la guida dell'Impero economico; parliamo di un patrimonio superiore ai 100 milioni di lire in un'epoca nella quale per comprare la carne di maiale bastavano pochissime lire, magari appena due.
I nipoti di Ignazio Jr. e Franca Florio nonché figli di Giulia, sposata al marchese Achille Belloso Afan de Rivera Costaguti, furono gli unici discendenti diretti della grande famiglia. Nel 2020, è deceduta, ad appena settant'anni, Costanza Afan de Rivera, autrice di un libro dedicato alla madre, "L'ultima leonessa" (chiamata così in riferimento allo stemma di famiglia), e ultima dei Florio. "Le famiglie vere sono come certe foreste, tanti alberi che in realtà sono un tutt'uno - sosteneva Donna Costanza - La morte del singolo perciò è solo apparenza (..). Così siamo noi, Florio" (fonte).
Con lei è finita un'immensa dinastia.
IL REGISTA
A detta del regista, questa è "una storia di tenacia, orgoglio e ambizione, ambientata in una Sicilia scossa da un grande fermento rivoluzionario".
RECENSIONE
Sono tre le generazioni narrate a quattro mani da Ludovica Rampoldi e Stefano Sardo.
Il cast, diretto da Paolo Genovese, include nomi quali l'eccellente MicheleRiondino, capace di passare dall'invecchiato e rozzo Caterino di "Palazzina LAF" (ROMA 18° Festa del cinema. Strepitoso affresco sociale sul caso ILVA con la coppia di numeri uno Riondino e Germano) al bello e maledetto Vincenzo Florio, la sempre affascinante Donatella Finocchiaro, perfetta nel ruolo, VinicioMarchioni, adatto e incisivo, una garanzia di nome Eduardo Scarpetta e l'ormai immancabile Miriam Leone, dotata senz'altro di un'estetica ragguardevole, inseribile in un contesto d'epoca, ma non un'attrice al livello dei precedenti e ben lontana dall'esserlo.
Altri protagonisti della serie sono la scenografia e la fotografia, oltre ai costumi di Alessandro Lai, ma c'è un ma: il primo episodio, fra immagini patinate e musica da pubblicità, sembra lo spot della Costa Crociere(!). Che entri in questa scelta, perché sicuramente non è casuale, anche se la Sicilia non ha nessun bisogno di discostarsi dalla sua bellezza in pieno realismo, la Walt Disney, responsabile della distribuzione italiana? O che il prodotto sia destinato preferibilmente agli stranieri d'oltreoceano? Insomma, quell'effetto visivo e sonoro, soprattutto iniziale, è tutto meno che apprezzabile, perché trasmette un'impressione di finzione. La saga, però, coinvolge e, per fortuna, non è fatta di un milioni di puntate, perciò ha tutti gli ingredienti, specialmente grazie a storia, regia e interpreti, della vittoria. Voto: 7+.
Gli otto episodi della serie "I leoni di Sicilia", due dei quali, il primo e un successivo, sono stati presentati in anteprima alla Festa del Cinema di Roma lo scorso 23 ottobre, anche per il pubblico, vengono distribuiti su Disney+ dal 25 ottobre (i primi quattro) e dal 1° novembre (gli ultimi quattro) 2023.
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