Mercoledì, 22 Ottobre 2025

Seguici su

"La libertà innanzi tutto e sopra tutto"
Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

Terzo mandato, stop a emendamento Lega in commissione Affari costituzionali del Senato, 5 i voti a favore, 15 contrari, 2 astenuti

La Lega aveva presentato un emendamento legato al disegno di legge sul riordino del numero di consiglieri e assessori regionali

26 Giugno 2025

Terzo mandato, stop a emendamento Lega in commissione Affari costituzionali del Senato, 5 i voti a favore, 15 contrari, 2 astenuti

L'aula del Senato, 2021 (fonte foto: lapresse.it)

L’emendamento presentato dal Carroccio, legato al disegno di legge sul riordino del numero di consiglieri e assessori regionali, è stato bocciato nel corso della seduta della commissione Affari costituzionali del Senato. Una battuta d’arresto attesa, che fotografa la spaccatura interna alla maggioranza sul tema. Il governo si era rimesso al parere della Commissione, che ha deciso con 15 voti contrari, 5 favorevoli (tre della Lega, uno di Autonomie e uno di Italia Viva) e 2 astensioni, entrambe provenienti da Fratelli d’Italia: si sono infatti astenuti il presidente della Commissione, Alberto Balboni, e il senatore Domenico Matera.

Terzo mandato, stop a emendamento Lega in commissione Affari costituzionali del Senato, 5 i voti a favore, 15 contrari, 2 astenuti

"Stop all'emendamento della Lega sul terzo mandato per i governatori", è il risultato finale di una partita politica che va ben oltre il semplice dato numerico. L’obiettivo principale, non troppo velato, era salvare la possibilità di un terzo mandato per Luca Zaia in Veneto. Ma sullo sfondo c’è anche la posizione futura di Massimiliano Fedriga in Friuli-Venezia Giulia.

La proposta, depositata in extremis martedì dalla Lega, è sembrata fin da subito una manovra politica più che parlamentare, una “bandierina” per placare le tensioni interne al partito, già emerse nei mesi scorsi sulla gestione del tema.

Il centrodestra si è presentato diviso alla conta. Forza Italia ha ribadito da subito il suo no, parlando di una "questione di principio", mentre Fratelli d’Italia si era detta disponibile ad aprire la discussione solo in presenza di un accordo nella coalizione. "Un po’ chiedere l’impossibile", visto che, già in partenza, non c’erano margini per un’intesa.

Alla fine, lo scontro che covava da tempo è emerso chiaramente: "Per il centrodestra non è un grandissimo spettacolo", osservano fonti parlamentari. La linea ufficiale di FdI resta quella di un possibile confronto, ma sempre subordinato alla coesione della coalizione, che su questo tema appare quanto mai fragile.

Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.

Commenti Scrivi e lascia un commento

Condividi le tue opinioni su Il Giornale d'Italia

Caratteri rimanenti: 400

Articoli Recenti

x