Giovedì, 27 Novembre 2025

Seguici su

"La libertà innanzi tutto e sopra tutto"
Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

COP30 di Belém, FS Energy presenta il piano per energia rinnovabile in casa, usando aree ferroviarie e infrastrutture connesse alle sottostazioni

L’obiettivo industriale è quello di installare oltre 1 GW di capacità rinnovabile entro il 2029, (19% dei consumi del Gruppo) e salire a 2 GW entro il 2034 (40%)

27 Novembre 2025

COP30 di Belém, FS Energy presenta il piano per energia rinnovabile in casa, usando aree ferroviarie e infrastrutture connesse alle sottostazioni

Antonello Giunta, Amministratore delegato e Direttore generale di FS Energy

"A Belém, dove la COP30 entra nella sua fase decisiva, il nodo trasporti è tornato al centro delle discussioni. La presidenza brasiliana spinge per un’accelerazione dell’uscita dai combustibili fossili e l’Unione europea ha portato sul tavolo una roadmap condivisa per ridurre la dipendenza da petrolio, gas e carbone, con l’adesione anche dell’Italia. Nel pacchetto delle soluzioni, i
trasporti pesano più di un quarto delle emissioni e, dentro i trasporti, il ruolo del ferro è tornato centrale: perché è già la modalità più efficiente e perché può scalare rapidamente se energia e infrastrutture seguono la stessa traiettoria di decarbonizzazione."

È in questo quadro – transizione climatica spinta da regole pubbliche ma catalizzata da investimenti privati e contratti di lungo termine – che va letta la nascita di FS Energy, la nuova società del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane dedicata all’energia, lanciata a luglio 2025, con Antonello Giunta come Ad. 

Gruppo FS, nasce FS Energy, con Antonello Giunta Ad e Massimiliano Garri presidente; installazione di 2GW rinnovabili entro il 2034 per decarbonizzazione

L’obiettivo industriale è quello di installare oltre 1 GW di capacità rinnovabile entro il 2029 – pari a circa il 19 per cento dei consumi del Gruppo – e salire a circa 2 GW entro il 2034 (fino al 40 per cento dei consumi). FS è un grande consumatore elettrico (assorbe circa il 2 per cento della domanda nazionale), quindi ogni sua decisione energetica ha un effetto macroeconomico: sul mercato dell’energia, sullo sviluppo delle rinnovabili, e in ultima analisi sulla competitività del treno rispetto ad auto e aereo.

Ferrovie dello Stato presenta Fs Energy, Giunta; previsti 100 miliardi di euro di investimenti per innovare i trasporti

Il senso di questa operazione è duplice. Primo: produrre più energia rinnovabile in casa, usando aree ferroviarie e infrastrutture connesse alle sottostazioni. I primi impianti fotovoltaici già attivi – collegati direttamente alla trazione – sono piccole “prove generali” di un modello che FS vuole estendere su scala nazionale. Secondo: usare strumenti di mercato per accelerare la transizione. Qui sta la novità sistemica. FS Energy ha messo a gara contratti di lungo periodo (PPA) per acquistare energia verde a prezzo stabile, coinvolgendo utility e sviluppatori italiani. Il PPA decennale con Edison, avviato nel 2025, è emblematico: garantisce a FS forniture rinnovabili certe e, dall’altra parte, rende finanziabili nuovi impianti eolici dedicati.

È il mercato, regolato e indirizzato, che diventa catalizzatore della decarbonizzazione, ed è qui che la strategia FS punta a saldarsi con quella del governo: usare il mercato – PPA, co-development, gestione del rischio commodity – come leva per conciliare neutralità carbonica e sicurezza energetica. "Con contratti decennali, FS offre una domanda stabile che rende bancabili nuovi impianti rinnovabili; le utility, a loro volta, investono perché la controparte è solida e di lungo periodo. È la versione industriale di quel principio per cui l’economia fatta bene contribuisce agli SDGs”.

Il quadro europeo rafforza la lettura. In Francia, SNCF ha creato la controllata SNCF Renouvelables, dedicata alle rinnovabili per autoprodurre energia solare sfruttando il proprio patrimonio di aree e stazioni. In Germania, Deutsche Bahn sta riconvertendo progressivamente la trazione verso elettricità rinnovabile con contratti di lungo termine, un percorso già avanzato nel mix energetico ferroviario tedesco. I Paesi più avanti – dalla Spagna alla Svezia – mostrano che una ferrovia sostanzialmente “fossil-free” non è una promessa lontana, ma un benchmark raggiungibile quando il sistema elettrico nazionale e la governance ferroviaria spingono nella stessa direzione.

Per l’Italia, FS Energy è quindi più di un tassello interno al Gruppo. È un segnale di politica industriale applicata: usa la forza di domanda di un grande operatore pubblico per creare offerta rinnovabile aggiuntiva, stimolare investimenti privati e ridurre le emissioni nella trazione e nei servizi ferroviari.

Per il settore ferroviario, l’Italia si è quindi presentata alla COP30 di Belém con una traiettoria nazionale e una visione per una rete infrastrutturale “di sistema”. La transizione vive o muore sulla capacità di mettere insieme regole pubbliche, capitale privato e grandi consumatori che scelgono di cambiare mercato. È il modo più concreto per dare sostanza all’idea – oggi molto citata nei corridoi COP – che “l’economia fatta bene” non è un freno agli obiettivi climatici, ma una delle condizioni per raggiungerli davvero.

Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.

Commenti Scrivi e lascia un commento

Condividi le tue opinioni su Il Giornale d'Italia

Caratteri rimanenti: 400

Articoli Recenti

x