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Pirelli, il Governo archivia il procedimento contro CNRC: resta il nodo dell’influenza cinese sulle imprese strategiche italiane

Il procedimento sul rispetto del Golden Power si chiude senza sanzioni formali a carico di CNRC, ma rimane aperto il dibattito sulla reale capacità dello Stato di tutelare l’autonomia industriale nei settori strategici, tra apertura ai capitali stranieri e sovranità economia

30 Settembre 2025

Pirelli, il Governo archivia il procedimento contro CNRC: resta il nodo dell’influenza cinese sulle imprese strategiche italiane

Il decreto di archiviazione firmato dalla Presidenza del Consiglio il 26 settembre 2025 chiude formalmente il procedimento amministrativo avviato contro la China National Tire & Rubber Corporation (CNRC), azionista di controllo indiretto di Pirelli.  La vicenda rispecchia perfettamente la questione sul difficile equilibrio tra apertura ai capitali stranieri, tutela degli asset strategici e mantenimento dell’autonomia gestionale delle imprese italiane di rilevanza nazionale.

Pirelli, il Governo archivia il procedimento contro CNRC: resta il nodo dell’influenza cinese sulle imprese strategiche italiane.

Il caso nasce nel giugno 2023, quando il governo Meloni decide di esercitare i poteri speciali, noti come “Golden Power”, nei confronti del patto parasociale che legava CNRC e altri azionisti, includendo prescrizioni sulle modalità di governance del gruppo Pirelli.

Tra le prescrizioni c’era l’impegno da parte di CNRC di non esercitare attività di direzione e coordinamento su Pirelli, e che i consiglieri designati da CNRC non entrassero in conflitto con l’autonomia gestionale del gruppo stesso.

Le motivazioni di tale scelta, da parte del Governo, sono date dalla volontà di evitare che un attore estero potesse indirizzare le strategie industriali e tecnologiche di un’azienda considerata strategica per l’Italia.

Nel novembre 2024, però, emergono dubbi sulla corretta applicazione di tali prescrizioni. Il Governo avvia un procedimento formale contro CNRC, sospettata di esercitare una forma di direzione o di influenza non compatibile con l’autonomia gestionale di Pirelli.

Archiviazione senza sanzioni: una vittoria equivoca

Il decreto del 26 settembre 2025 stabilisce che non ci sono elementi sufficienti a dimostrare una violazione effettiva delle prescrizioni. In apparenza, è una vittoria della legalità e della trasparenza. In questo modo, il Governo evita lo scontro con un partner industriale globale come la Cina, mentre cerca di attrarre investimenti e mantenere relazioni economiche stabili. Dall’altro lato, però, la decisione solleva interrogativi sulla capacità dello Stato di far valere fino in fondo la propria autorità nei settori strategici.

Secondo la comunicazione ufficiale, il procedimento è stato archiviato “non ritenendo che CNRC abbia causato pregiudizio all’autonomia gestionale di Pirelli”. In sostanza l’accertamento non ha riscontrato prove sufficienti per procedere con sanzioni o imposizioni ulteriori. Il decreto di archiviazione è stato notificato a CNRC e trasmesso a Pirelli il 28 settembre.

Nonostante il venir meno del controllo formale di CNRC su Pirelli, resta aperta la questione del potere informale e strutturale che un azionista di rilievo può esercitare. Infatti, nel Consiglio di Amministrazione siedono ancora i membri espressi da CNRC, e persistono rapporti finanziari e industriali rilevanti. È dunque legittimo chiedersi si è davvero possibile garantire l’autonomia strategica di una società senza ridurre la leva del capitale esterno.

Sfida aperta sulla sovranità economica

L’archiviazione del procedimento CNRC segna la fine di un passaggio formale, ma non del dibattito sul ruolo dell’Italia nell’economia globale. Pirelli, pur mantenendo un’identità italiana continua a muoversi in uno spazio controllato, almeno in parte, da logiche esterno. La domanda è se il Paese sarà in grado di difendere i propri campioni industriali senza chiudersi al mondo, ma nemmeno senza restare spettatore in casa propria.

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