15 Agosto 2025
L’Offerta Pubblica di Scambio lanciata da Mps su Mediobanca decolla con le adesioni che salgono al 13,5%. Si tratta di un’accelerazione significativa rispetto alla fase iniziale dell’operazione, avviata il 14 luglio e in scadenza l’8 settembre, con il cambio di passo registrato intorno al periodo di Ferragosto.
A sostenere l’iniziativa è stato in particolare Delfin, che ha conferito una parte della sua quota del 20% di Piazzetta Cuccia; al contrario, l’altro azionista di peso, il Gruppo Caltagirone (che detiene il 10%), non ha consegnato le proprie azioni.
Il conferimento all’OPS da parte della holding della famiglia Del Vecchio non coprirebbe però l’intero 13,5% del capitale finora aderente all’offerta, suggerendo così una partecipazione di altri soci di Mediobanca che potrebbero rivelarsi nei prossimi giorni.
A pesare sull’equilibrio dell’operazione, il CEO di Mediobanca, Alberto Nagel, ha messo sul piatto la partecipazione del 13% detenuta in Generali, salendo al vertice dell'azionariato.
Francesco Milleri, Presidente della holding, aveva definito l’offerta interessante, ma mostrandosi più attrattiva per gli investitori in caso di un adeguamento del prezzo ai valori di Borsa dove, ormai da tempo, viaggia a sconto tra il 2% e il 3%.
I dati finora emersi offrono un’indicazione piuttosto chiara dei possibili equilibri nell’assemblea del prossimo 21 agosto, quando Mediobanca (vincolata dalla passivity rule) sottoporrà ai soci la richiesta di approvazione per l’OPS su Banca Generali; con una partecipazione stimata tra il 75% e l’80%, risulta sempre più difficile assicurarsi per la proposta la maggioranza necessaria.
Il conferimento delle azioni all’Offerta, secondo fonti legali, non esclude automaticamente il diritto di voto, a condizione che i titoli siano stati regolarmente depositati. È poco realistico ipotizzare che gli aderenti all’OPS lanciata da Mps si esprimano a favore dell’operazione su Banca Generali.
All’inizio di luglio, Mps aveva indicato che una partecipazione compresa tra il 35% e il 50% del capitale di Mediobanca sarebbe “idonea a consentire all’offerente di acquisire il controllo di fatto dell’emittente, esercitando un’influenza dominante nell’assemblea ordinaria e orientando le linee guida della gestione”.
Luigi Lovaglio, AD di Banca Monte dei Paschi di Siena, ha sempre espresso fiducia nel raggiungimento del 66,6% del capitale, soglia inizialmente fissata come condizione di efficacia dell’Offerta — sebbene rinunciabile con un limite minimo pari al 35%.
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