30 Luglio 2025
La strada nella società si divide per i figli di Luciano Benetton, fondatore dell’azienda tessile italiana: Rocco, quarto figlio dell’imprenditore, ha esercitato il recesso dalla holding Ricerca di cui è azionista insieme al padre e ai fratelli. L’impostazione della linea di Luciano Benetton genera divergenze a seguito dell’entrata in società di Brando, quinto figlio nato dalla relazione con l’imprenditrice Marina Salomon.
I fratelli Mauro, Alessandro e Rossella Benetton non hanno obiettato la decisione presa da Rocco; la sua quota, essendo passati i 90 giorni previsti dal codice civile per un’ipotetica opposizione, sarà da loro liquidata e lo stesso vale per il padre Luciano. La cifra che spetterebbe a Rocco sarebbe, secondo alcune stime, intorno ai 250 milioni di euro.
Ricerca possiede il 20% di Edizione, capogruppo dell’impero finanziario da oltre €13 miliardi della famiglia Benetton; la percentuale di Rocco è dell’8,75%, la stima del prezzo per la sua uscita, dopo un’attenta valutazione di Gabriele Villa (professore di economia aziendale alla Cattolica), rimane tuttora riservata.
La decisione della recessione di Rocco risale al 15 aprile scorso, giorno in cui, davanti al notaio trevigiano Paolo Talice, padre e figli si sono riuniti per approvare una riscrittura della holding Ricerca. Tramite un intricato complesso di varie categorie azionarie, Luciano ha attribuito poteri gestionali unicamente ad Alessandro, nonostante la garanzia si parità di diritti economici a tutti i suoi figli.
È stato disposto per Brando (oggi fuori dall’azionariato), al momento della successione del padre, l’ingresso nel libro soci con azioni che gli attribuiscono i più ampi diritti economici e di recesso, a fronte di poteri di governance mancanti; la protezione sul controllo della holding dai fratelli è espressamente indicato negli atti. Rocco si è posto in contrasto con la riforma di Ricerca facendo verbalizzare come i cambiamenti proposti fossero “pregiudizievoli” per i diritti delle sue stesse azioni; due giorni dopo è arrivato il recesso «per le azioni della società in piena proprietà dallo stesso detenute, pari a n. 367.500 azioni di categoria A e n. 245.000 azioni di categoria B».
Con il verbale dell’assemblea del 24 giugno, Luciano e i tre figli hanno approvato il bilancio del 2024 con i suoi €17,1 milioni di utile, frutto dei €20 milioni di dividendi arrivati da Edizione. Altra complicazione deriva dalla decisione di Luciano nel donare a Mauro, Alessandro, Rossella e Rocco la piena proprietà del 35% di Ricerca e la nuda proprietà del 65% di cui ha mantenuto l’usufrutto. La nuda proprietà, al momento della sua scomparsa, tornerà dunque piena e i cinque fratelli diventeranno soci della cassaforte familiare, sebbene vi sia la questione dei poteri gestionali attribuiti ad Alessandro.
Nella cassa di Ricerca, al 31 dicembre 2024, ci sono €26 milioni e gli utili sono stati, negli ultimi due anni, all’incirca €15 milioni; 250 milioni di euro dovranno arrivare da cessioni o prestiti.
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