22 Luglio 2025
Questa mattina, durante la presentazione dei risultati del primo semestre, Matteo Del Fante, amministratore delegato di Poste Italiane, potrebbe fornire ulteriori dettagli sulla maxi riorganizzazione in corso. Il gruppo sta lavorando a una ristrutturazione che mira a ottenere benefici industriali e finanziari, sfruttando la norma contabile europea del Danish Compromise. Questa norma permette alle banche che possiedono quote in assicurazioni di beneficiare di uno sconto patrimoniale a tempo indeterminato.
Se il piano venisse attuato, Poste Italiane diventerebbe un caso unico nel panorama finanziario. La sua controllata, BancoPosta, non è una banca tradizionale, ma possiede un patrimonio separato e dedicato. Nonostante ciò, il gruppo potrebbe ottenere lo status di conglomerato finanziario, senza necessità di trasformare BancoPosta in una banca. Per ottenere questo status, Poste Italiane dovrebbe rispettare determinati requisiti di dimensione e complessità, oltre a mantenere il controllo di una compagnia assicurativa integrata.
La riorganizzazione interna ha portato a significativi cambiamenti, tra cui la nomina di Laura Furlan, ex direttore generale di PostePay, come nuovo amministratore delegato di Poste Vita. Il precedente ad, Andrea Novelli, è stato promosso a presidente e potrebbe ricoprire un ruolo chiave nella futura struttura. Questi cambiamenti sono funzionali al piano industriale “The Connecting Platform”, che mira a integrare tutti i servizi finanziari e assicurativi sotto un'unica piattaforma. Questo sistema vedrebbe BancoPosta al controllo di PostePay, Poste Vita (e quindi Poste Assicura), e della gestione del risparmio tramite BancoPosta Fondi, rendendo il gruppo idoneo a ottenere i benefici patrimoniali previsti.
Questa mattina verranno annunciati i risultati finanziari del secondo trimestre di Poste Italiane. Secondo le previsioni degli analisti, i ricavi trimestrali dovrebbero aggirarsi intorno ai 3,21 miliardi di euro, con una stima che va da un minimo di 3,18 miliardi a un massimo di 3,25 miliardi. Il risultato operativo adjusted è atteso intorno ai 790 milioni di euro, con un margine di variabilità compreso tra 756 milioni e 827 milioni. La marginalità dovrebbe attestarsi attorno al 24,6%. Infine, l'utile netto trimestrale è previsto a 540 milioni di euro, con stime che vanno da un minimo di 520 milioni a un massimo di 577 milioni. L'utile complessivo del primo semestre potrebbe così superare i 1,1 miliardi di euro, un dato che si aggiungerebbe ai 597 milioni dell'utile del primo trimestre.
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