09 Settembre 2025
"Ci vorrebbe molto tempo, perché in questa vettura abbiamo concentrato tutta la nostra nuova tecnologia per raggiungere qualcosa di straordinario. In poche parole, questa è la nuova auto che sostituisce la SF90 ed è pensata per portare le prestazioni della nostra gamma a livelli mai visti prima."
Qualche dettaglio tecnico? E anche qualche caratteristica del motore?
"Come dicevo, la prestazione è al centro di tutto. Ogni scelta fatta ha avuto come obiettivo quello di integrare le tecnologie più avanzate che potessero contribuire alle performance. Ci sarebbero tante cose da dire, ma mi piace citarne una che rappresenta anche la tradizione Ferrari: il motore.
Si tratta di un propulsore ibrido, quindi con motore a combustione interna abbinato a uno elettrico. Il motore termico è stato premiato come il miglior motore al mondo degli ultimi vent’anni. È un V8 biturbo che abbiamo ulteriormente migliorato con modifiche al turbocompressore, portandolo a livelli di potenza mai raggiunti prima: ben 830 cavalli, che uniti ai 220 cavalli del motore elettrico portano la potenza complessiva a 1.050 cavalli. Un risultato straordinario."
Da 0 a 100 in 2 secondi, da 0 a 200 in 6 secondi?
"Sì, sono numeri straordinari. Numeri da Formula 1. Però, al di là dell'accelerazione — che è sicuramente importante — ciò che colpisce di più è la versatilità di questa vettura: la capacità di offrire performance elevate in ogni condizione.
Basti dire che sulla nostra pista di Fiorano, che è corta e molto tecnica, questa vettura abbassa il tempo sul giro di 1,2 secondi rispetto alla precedente, un risultato davvero eccezionale."
Qualche retroscena sulla collaborazione tra reparto tecnico e design?
"Ogni volta che sviluppiamo un nuovo modello è un tema centrale. Da una parte c'è il design, che vuole realizzare l’auto più bella possibile; dall’altra, il reparto tecnico, che punta alla massima performance.
Non sempre queste due esigenze si combinano facilmente, soprattutto in un’auto come questa, dove la prestazione ha la priorità. È uno di quei casi in cui la forma segue la funzione, quindi la tecnologia.
Si parte da un foglio bianco: gli ingegneri disegnano il layout e il posizionamento delle tecnologie. Poi entra in gioco il design, che con grande abilità deve creare una vettura esteticamente bella, pur rispettando tutti i vincoli tecnici. In questo caso, direi che siamo molto soddisfatti."
Il nome “Testarossa”?
Il nome è iconico e a noi piace moltissimo: 849 indica gli otto cilindri e la cilindrata unitaria. E poi Testarossa.
Ci sono due motivi che rendono questo nome significativo, la storica Testarossa, così come questa nuova vettura, rappresenta un grande passo avanti nel design e guarda al futuro, con spirito dirompente. Per chi non lo sapesse, "Testarossa" nasce da un episodio curioso. In officina, un meccanico, avendo della vernice rossa avanzata, decise di dipingere la testata del motore. Da lì nacque il nome. Da quel momento, le testate rosse hanno identificato i motori più performanti e da competizione di Ferrari. E visto che questa vettura monta un motore estremamente performante, ci è sembrato giusto rendergli omaggio con questo nome.
Il target di clientela per questa vettura?
"È una vettura aperta a tutti, sia clienti esistenti che nuovi. È il nostro modo di offrire a chiunque l'opportunità di accedere a un’auto dalle prestazioni straordinarie."
Enzo Ferrari diceva: “La macchina più bella è quella che deve ancora essere costruita”. Ma dopo questa?
"Abbiamo tante idee, tutte innovative e interessanti. Anche a me piace pensare che la prossima sarà ancora più bella. Ma intanto… godiamoci questa."
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