18 Luglio 2025
La giornata del 17 luglio ha visto il titolo Tinexta protagonista a Piazza Affari, con un rialzo del 13,6%, che ha portato il prezzo a 13,66 euro per azione, toccando anche un massimo intraday di 14,10 euro, livello già registrato nell’agosto 2024. Negli ultimi tre mesi, il titolo ha guadagnato complessivamente il 42%, grazie a nuove indiscrezioni su una possibile cessione del controllo societario.
Le Camere di Commercio e Unioncamere, azioniste di maggioranza con il 71,5% del capitale di Tinexta, sarebbero in trattativa esclusiva per la cessione del controllo della società. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, l’esclusiva di 30 giorni è stata concessa alla cordata formata da Nextalia e Advent, che avrebbe presentato un’offerta non vincolante più competitiva rispetto a quelle di altri fondi interessati, come Apax, CVC ed EQT.
Non è ancora chiaro se l’operazione riguarderà l’intero perimetro del gruppo o solamente la divisione Digital Trust, ritenuta il vero asset strategico di Tinexta. Già nei mesi scorsi alcune indiscrezioni avevano fatto emergere l’interesse di vari fondi per quest’area specifica, ma non era stata definita la portata dell’eventuale cessione.
Al termine dei 30 giorni di trattativa esclusiva, Nextalia e Advent dovrebbero presentare un’offerta vincolante. Qualora venisse accettata, si aprirebbe la strada per una OPA finalizzata al delisting del titolo, attualmente quotato con una capitalizzazione di mercato pari a 567 milioni di euro. Tinexta era sbarcata in Borsa nel 2014 con una capitalizzazione iniziale di 108,5 milioni, quando si chiamava ancora Tecnoinvestimenti.
Le prime stime indicano un valore complessivo dell’operazione intorno ai 700 milioni di euro, ma non è ancora chiaro se si tratti di equity value o enterprise value. Secondo Mediobanca, se la cifra si riferisse al solo equity value, corrisponderebbe a circa 14,8 euro per azione, con un premio significativo rispetto ai 12 euro di chiusura del 17 luglio e alla media degli ultimi sei-dodici mesi, intorno ai 10 euro per azione. Se invece si trattasse di enterprise value, la valutazione sarebbe pari a poco più di 9 volte l’EV/EBITDA previsto per il 2025.
Equita SIM ritiene che i 700 milioni rappresentino l’equity value, e calcola multipli impliciti di 13-11 volte per il price/earnings (P/E) adjusted e di 8-7 volte per il EV/EBITDA adjusted per il biennio 2025-2026. La Sim mantiene un giudizio hold, con un target price fermo a 10 euro.
Mediobanca invece mantiene il rating neutral, confermando il prezzo obiettivo a 11,50 euro, mentre Banca Akros conferma il giudizio buy e un target price a 13 euro. Secondo Akros, la divisione Digital Trust potrebbe da sola valere tra 701 e 812 milioni di euro, applicando multipli EV/EBITDA compresi tra 12 e 14 volte, il che implicherebbe una valutazione per azione tra 15,4 e 17,9 euro, con un potenziale upside tra il 28% e il 49% rispetto alle quotazioni attuali.
Banca Akros sottolinea anche come la valutazione sia coerente con operazioni recenti nel settore. Ricorda il caso di Namirial, ceduta nel marzo 2025 da Ambienta a Bain Capital per un multiplo di 6,8 volte le vendite previste per l’anno. I multipli EV/vendite impliciti per Tinexta, nella fascia tra 3,8 e 4,4 volte, risulterebbero quindi in linea con le dinamiche di mercato per aziende simili.
Tinexta ha chiuso il bilancio 2024 con ricavi pari a 455 milioni di euro, in aumento del 15% rispetto all’anno precedente, e un EBITDA di 111 milioni, con una crescita dell’8%. Nelle trattative attuali, resta aperta l’ipotesi che gli attuali azionisti istituzionali possano mantenere una partecipazione o reinvestire una parte del ricavato dell’operazione.
Secondo Banca Akros, la valutazione di 700 milioni di euro, ovvero circa 15,4 euro per azione, rappresenta un livello ragionevole da cui avviare una trattativa seria. Inoltre, non si esclude che il prezzo finale possa risultare ancora più alto, soprattutto in caso di cambio di controllo. Per questo motivo, l’istituto conferma una visione positiva sul titolo, mantenendo il giudizio buy.
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