21 Marzo 2025
Francesco Gaetano Caltagirone
Francesco Gaetano Caltagirone ha deciso di incrementare la propria influenza in Mps e Generali attraverso un'operazione finanziaria che prevede la concessione in pegno di parte delle proprie quote in Mediobanca, Generali e Mps. Il finanziamento ottenuto da Intesa Sanpaolo, pari a 500 milioni di euro, dovrebbe consentirgli di aumentare il proprio peso nelle imminenti assemblee degli azionisti di Montepaschi e del Leone di Trieste.
L'interesse degli investitori si concentra sulle assemblee di Mps e Generali, che si terranno rispettivamente il 17 e il 24 aprile. Il mercato sta reagendo con un aumento dei volumi di scambio, spingendo i titoli ai massimi livelli. Nel caso di Mps, i soci saranno chiamati a esprimersi sull'aumento di capitale a servizio dell'offerta pubblica di scambio su Mediobanca, un passaggio cruciale per il piano strategico del ceo Luigi Lovaglio.
Per Lovaglio, ottenere il via libera dei soci è fondamentale per garantire il successo dell'operazione su Piazzetta Cuccia. Attualmente, il sostegno proviene dal Tesoro (11,7%), da Delfin (9,8%), da Caltagirone stesso (8%), oltre che da Banco Bpm (5%) e Anima (4%), per un totale del 38,5%. Tuttavia, sarà necessaria l'adesione di altri azionisti per consolidare la maggioranza.
Più incerto è l'esito dell'assemblea di Generali, chiamata a rinnovare il consiglio di amministrazione. Mediobanca, con il 13,1%, ha già presentato una lista di maggioranza confermando il ceo Philippe Donnet. Caltagirone, titolare del 6,9%, propone invece una lista ristretta di candidati. Anche Assogestioni potrebbe presentare una propria lista di minoranza, con una decisione attesa per oggi da parte del comitato dei gestori.
L'imprenditore romano, con un portafoglio complessivo del valore di circa 5,4 miliardi di euro tra Mediobanca, Mps e Generali, starebbe valutando di rafforzare ulteriormente la propria partecipazione. Il suo modus operandi è ormai consolidato: mantenere una quota intorno al 7%, con oscillazioni fino al 10% in base alle condizioni di mercato e alle opportunità strategiche. Dopo l’acquisto del 3,5% di Mps al momento della privatizzazione dello scorso novembre, ha già incrementato la sua partecipazione fino all’8% e potrebbe ulteriormente accrescere il suo peso in vista delle assemblee.
Caltagirone avrebbe ottenuto da Intesa Sanpaolo un prestito da 500 milioni di euro, offrendo in garanzia parte delle proprie quote in Mps, Mediobanca e Generali. Né l’imprenditore né la banca hanno confermato o smentito l’operazione. Intesa, per parte sua, considera l’operazione puramente finanziaria e ribadisce la propria posizione di neutralità nel risiko in corso, come sottolineato più volte dal ceo Carlo Messina.
Per il rinnovo del consiglio di Generali, Caltagirone ha optato per una lista di sei candidati, guidata dall’attuale AD di Enel, Flavio Cattaneo, e dalla docente della Sapienza Marina Brogi. A questi si aggiungono quattro esperti del settore assicurativo e dell’asset management.
Assogestioni, dal canto suo, ha selezionato quattro nomi per la propria lista: Roberto Perotti, economista della Bocconi ed ex consigliere di Generali fino al 2022; Dante Roscini, ex banchiere di Merrill Lynch; Francesca Dominici, docente di biostatistica ad Harvard; e Anelise Sacks, chief customer officer del gruppo di microchip Analog Devices. La composizione della lista rispetterà l’alternanza di genere, come previsto dalle normative vigenti.
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