27 Febbraio 2025
Il piano di ristrutturazione dell’azienda austriaca KTM è stato approvato, prevedendo il pagamento del 30% di un debito che supera i due miliardi entro il 23 maggio; nel frattempo, aumenta la probabilità che BMW intervenga, acquisendo KTM per entrare in MotoGp già a partire dal 2026. Tuttavia, in seguito a questa operazione, gli asset verrebbero spostati in India e Germania, con la conseguente eliminazione di 4.500 posti di lavoro.
L'assemblea, durata più di due ore e svolta presso il tribunale regionale di Ried im Innkreis, ha sancito l'approvazione del piano di ristrutturazione dell’azienda austriaca. KTM, che sta affrontando gravi difficoltà finanziarie, ha promesso di estinguere il 30% dei suoi debiti, che superano i due miliardi, entro il 23 maggio. Di conseguenza, è iniziata una pressione crescente per trovare nuovi investitori e ottenere liquidità, oltre ai 50 milioni di euro già forniti dal co-azionista indiano Bajaj.
In questo contesto, si fa sempre più concreta l'ipotesi di un intervento da parte di BMW, intenzionata ad acquisire completamente l'azienda austriaca e a saldare gran parte del suo ingente debito. L’operazione avrebbe una chiara valenza strategica, con l'obiettivo di entrare nel MotoGP già dal 2026, utilizzando le risorse già esistenti nel settore racing. Grazie a questa mossa, BMW potrebbe entrare ufficialmente nel MotoMondiale con una moto e un team già operativi, eliminando la necessità di sviluppare un prototipo destinato a essere superato rapidamente, considerando le modifiche alla normativa previste per il 2027. In tal caso, BMW potrebbe schierare nelle proprie file Pedro Acosta – il quale dispone di una clausola di uscita contrattuale – ed il già pilota della scuderia tedesca in Superbike, Toprak Razgatlioglu.
Tuttavia, ci sono dei lati negativi non trascurabili: l'ingresso di BMW potrebbe segnare la fine di KTM, annullando così il profondo legame che l'azienda ha costruito con il territorio austriaco negli anni. BMW infatti avrebbe intenzione di trasferire in Germania il settore dedicato al design e alla progettazione, mentre in India verrebbe spostata la produzione. Questo determinerebbe la riduzione di 4.500 posti di lavoro, circostanza che il governo austriaco intende prevenire e per la quale potrebbe anche decidere di prendere parte attivamente alla trattativa.
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