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Fabrizio Palermo (Acea): "Gestione acqua non solo questione ambientale, ha rilevanza industriale legata a sicurezza energetica"

Fabrizio Palermo, Amministratore Delegato di Acea ha dichiarato: "Nel piano di Acea si pensa ad un'integrazione delle infrastrutture per un sistema idrico più efficiente, l'obiettivo è favorire la creazione di grandi ambiti territoriali collegando gli acquedotti"

20 Gennaio 2025

Fabrizio Palermo (Acea): "Gestione acqua non solo questione ambientale, ha rilevanza industriale legata a sicurezza energetica"

In occasione del World Economic Forum di Davos, Fabrizio Palermo, Amministratore Delegato di Acea, ha sottolineato l’importanza di unire gli sforzi per affrontare la gestione delle risorse idriche. "Per la prima volta si sta creando un’alleanza sul tema dell’acqua, indicando possibili soluzioni e modelli operativi. L’obiettivo è tratteggiare un’architettura comune con regole generali e sistemi condivisi", ha dichiarato l'AD che ha partecipato alla discussione sul futuro della gestione delle risorse idriche.

Secondo Palermo, la gestione dell'acqua non è più solo una questione ambientale, ma ha una forte rilevanza industriale, correlata a tematiche cruciali come la sicurezza energetica, la sostenibilità, il cambiamento climatico e la salute pubblica. "C’è ormai consapevolezza che si tratta di un tema che ha rilevanza industriale, ma al tempo stesso una correlazione con la sicurezza energetica, la sostenibilità, il cambiamento climatico e la salute dei cittadini".

Un cambio di scenario è stato anche recepito dalla Commissione Europea, che ha recentemente valorizzato l’azione della Commissaria Europea Jessica Roswall, la quale si occuperà specificamente di ambiente, resilienza idrica e economia circolare. Durante il Forum di Davos, Acea ha lanciato un progetto per dare una chiara identità alla cosiddetta water industry, che si dovrà occupare di stabilire priorità e pianificare gli interventi. "L’acqua sarà il tema di un forum condiviso con la commissaria Roswall sul ruolo delle innovazioni tecnologiche, della governance e degli interventi finanziari per gestire le principali criticità dell’acqua", ha aggiunto Palermo.

Acea, che è il secondo operatore europeo nel settore dell’acqua, con circa 20 milioni di clienti, ha in programma di promuovere un nuovo quadro regolatorio per il settore, mirando a creare un sistema di gestione integrato. "Serve una regia unica, in tutti gli Stati membri il tema dell’acqua è ancora trattato in modo parcellizzato", ha affermato il CEO di Acea. Attualmente, la gestione dell’acqua in Italia è suddivisa tra circa 2.500 enti e aziende locali, e l'azienda sta lavorando per favorire l’aggregazione di questi operatori attraverso la creazione di ampi ambiti territoriali.

Uno degli aspetti cruciali del piano di Acea è l’integrazione delle infrastrutture per un sistema idrico più efficiente. "L’obiettivo è favorire la creazione di cosiddetti grandi ambiti territoriali collegando gli acquedotti: così come si trasferiscono energia elettrica e gas, è indispensabile poterlo fare con l’acqua, realizzando tubi e linee che consentano di ottimizzarne gestione e utilizzo", ha continuato Palermo. "Lo stesso litro di acqua può, grazie ai sistemi di filtraggio, essere adoperato più volte. Basterebbe introdurre sistemi di raccolta e riutilizzo nelle nuove costruzioni di case e condomini, mentre nell’agricoltura una modalità di utilizzo ottimale dell’acqua è rappresentato dalle tecnologie adottate da Israele".

Un’altra priorità discussa al Forum riguarda la necessità di identificare le grandi opere infrastrutturali ancora necessarie per modernizzare la rete idrica europea. "In Europa buona parte della rete idrica e delle infrastrutture sono state costruite all’indomani della Seconda guerra mondiale. In Italia la media nazionale di perdite sulle linee si aggira al 46% dell’acqua trasportata. Occorre, banalmente, riparare i tubi. In Sicilia, dove la mancanza di acqua è cronica, il primo problema da risolvere è come riparare le linee idriche, bisogna investire sui tubi prima ancora che su dighe, bacini di raccolta o impianti di dissalazione".

Un ulteriore aspetto che non sfugge agli operatori e agli addetti ai lavori è garantirsi un meccanismo di finanziamento capace di sostenere gli investimenti necessari per trasformare il settore dell’acqua in un industry moderna ed efficiente. "Le risorse sotto forma di finanza pubblica non saranno sufficienti. Andrà fatta una riflessione su nuovi modelli tariffari, nel frattempo il mercato sta scoprendo i blu bond, le obbligazioni che finanziano progetti a tutela degli oceani o per l’acqua pulita".

Fonte: Correre della Sera Economia

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