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Intesa Sanpaolo, nei 9 mesi 2024 utile netto a €7,2 mld con proiezioni che superano gli €8,5 mld per l'intero anno

Carlo Messina: "I risultati dei primi nove mesi del 2024 confermano Intesa Sanpaolo leader a livello europeo: il valore di Borsa raggiunto ci colloca nello stesso raggruppamento di BNP Paribas e Santander"

31 Ottobre 2024

intesa sanpaolo logo

Intesa sanpaolo - fonte: imagoeconomica

Il Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo in data odierna ha approvato il resoconto intermedio consolidato al 30 settembre 2024.

I risultati dei primi nove mesi del 2024 evidenziano la capacità di Intesa Sanpaolo di generare una solida redditività sostenibile, con un utile netto pari a 7,2 miliardi di euro e previsto a oltre 8,5 miliardi nell’intero anno tenendo conto delle azioni gestionali del quarto trimestre per l’ulteriore rafforzamento della sostenibilità futura dei risultati del Gruppo, che contribuiscono all’utile netto del 2025 previsto a circa 9 miliardi.

Le predette azioni gestionali includono l’accelerazione del ricambio generazionale nel quadro della trasformazione tecnologica, con un modello di business resiliente nello scenario di digitalizzazione e intelligenza artificiale. In particolare, a ottobre è stato firmato l’accordo sindacale che prevede, entro il 2027, 4.000 uscite volontarie e, entro il primo semestre 2028, 3.500 assunzioni di giovani, di cui 1.500 come Global Advisor per le attività commerciali nella rete in particolare nel Wealth Management & Protection, dal quale derivano oneri nell’ordine dei 500 milioni di euro al lordo di imposte e 350 milioni al netto da contabilizzare nel quarto trimestre 2024.

Nei primi nove mesi del 2024, per il Gruppo si registra


utile netto in crescita del 17,1% a 7.167 milioni di euro, da 6.122 milioni dei primi nove mesi 2023;
● risultato corrente lordo in crescita del 13,4% a 11.420 milioni di euro, da 10.074 milioni dei primi nove mesi 2023;
● risultato della gestione operativa in aumento del 14,2% rispetto ai primi nove mesi 2023;
● proventi operativi netti in crescita dell’ 8,5% rispetto ai primi nove mesi 2023 (interessi netti +11,5%, commissioni nette +7,9%, risultato dell’attività assicurativa +2,8%);
● costi operativi in aumento dello 0,8% rispetto ai primi nove mesi 2023;
● elevata efficienza, con un cost/income al 39,1%, tra i migliori nell’ambito delle maggiori banche europee;
● costo del rischio annualizzato a 25 centesimi di punto, con un ammontare di overlay pari a 0,9 miliardi di euro;
qualità del credito (°):
- a fine settembre 2024, l’incidenza dei crediti deteriorati (°°) sui crediti complessivi è pari all’ 1,1% al netto delle rettifiche di valore e al 2,2% al lordo. Considerando la metodologia adottata dall’EBA, l’incidenza dei crediti deteriorati è pari allo 0,9% al netto delle rettifiche di valore e all’ 1,9% al lordo;
- l’esposizione verso la Russia (^) è in ulteriore riduzione, diminuita di oltre l’ 87% (circa 3,2 miliardi di euro) rispetto a fine giugno 2022 e scesa allo 0,1% dei crediti a clientela complessivi del Gruppo, e i crediti cross-border verso la Russia sono in larga parte in bonis e classificati a Stage 2;
● elevati livelli di copertura dei crediti deteriorati:
- livello di copertura specifica dei crediti deteriorati al 50,8% a fine settembre 2024, con una copertura specifica della componente costituita dalle sofferenze al 69,7%;
- robusto buffer di riserva sui crediti in bonis, pari allo 0,5% a fine settembre 2024;

●patrimonializzazione molto solida, con coefficienti patrimoniali su livelli largamente superiori ai requisiti normativi. Al 30 settembre 2024, deducendo dal capitale (°) 5 miliardi di euro di dividendi maturati nei primi nove mesi, il Common Equity Tier 1 ratio è risultato pari al 13,9% (°°), senza considerare circa 120 centesimi di punto di beneficio derivante dall’assorbimento delle imposte differite attive (DTA), di cui circa 20 nell’orizzonte compreso tra il quarto trimestre 2024 e il 2025, rispetto a un requisito SREP - comprensivo di Capital Conservation Buffer, O-SII Buffer e Countercyclical Capital Buffer (*) - da rispettare nel 2024 pari al 9,37% (**); il Common Equity Tier 1 ratio è risultato pari al 13,6% non includendo nel capitale alcun utile maturato nel terzo trimestre 2024 ;
● elevata liquidità e forte capacità di funding: a fine settembre 2024, attività liquide per 285 miliardi di euro ed elevata liquidità prontamente disponibile per 209 miliardi; ampiamente rispettati i requisiti normativi di liquidità Liquidity Coverage Ratio (pari a 162% (^)) e Net Stable Funding Ratio (pari a 122%);
ampiamente rispettato il requisito normativo Minimum Requirement for own funds and Eligible Liabilities (MREL): ratio, calcolato sui Risk Weighted Assets, a fine settembre 2024  pari a 40,7% per il totale e a 23,6% per la componente subordinata (pari rispettivamente a 40,5% e 23,3% non includendo nel capitale alcun utile maturato nel terzo trimestre 2024), rispetto a requisiti pari rispettivamente a 25,7% e a 18% comprensivi di un Combined Buffer Requirement pari a 4%;
● supporto all’economia reale: circa 48 miliardi di euro di nuovo credito a medio-lungo termine nei primi nove mesi 2024, con circa 30 miliardi in Italia, di cui circa 27 miliardi erogati a famiglie e piccole e medie imprese; circa 2.250 aziende italiane riportate in bonis da posizioni di credito deteriorato nei primi nove mesi 2024 e circa 143.000 dal 2014, preservando rispettivamente oltre 11.000 e oltre 715.000 posti di lavoro; ● acconto dividendi cash per 3.027 milioni di euro: il Consiglio di Amministrazione riunitosi oggi ha deliberato la distribuzione di 17 centesimi di euro per azione, al lordo delle ritenute di legge, come acconto dividendi a valere sui risultati del 2024, non sussistendo controindicazioni derivanti dai risultati prevedibili per il quarto trimestre 2024 né raccomandazioni dei regolatori in merito ai requisiti patrimoniali applicabili a Intesa Sanpaolo che ostino a tale distribuzione, anche in considerazione dei coefficienti patrimoniali - sia registrati al 30 settembre 2024 sia attesi a fine anno - ampiamente superiori ai requisiti minimi stabiliti dalle normative di vigilanza e in particolare del Common Equity Tier 1 Ratio, superiore anche al livello minimo del 12% a regime che il Gruppo si è prefisso di rispettare; inoltre, la società di revisione EY S.p.A. ha rilasciato in data odierna il parere previsto dall’articolo 2433-bis del Codice Civile. Più precisamente, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato la distribuzione di 3.026.623.985,17 euro, risultante da un importo unitario di 17 centesimi di euro per ciascuna delle n. 17.803.670.501 azioni ordinarie; non verrà peraltro effettuata alcuna distribuzione alle azioni proprie di cui la Banca si trovasse eventualmente in possesso alla record date. L’acconto dividendi verrà messo in pagamento il 20 novembre 2024 (con stacco cedole il 18 novembre e record date il 19 novembre). L’acconto dividendi per azione, rapportato al prezzo di riferimento dell’azione registrato ieri, corrisponde a un rendimento (dividend yield) pari al 4,3%.

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