23 Gennaio 2024
Ferragni e i soldi degli infermieri: il curioso caso dei bond emessi dal socio dell’influencer
Fenice è la società titolare dei marchi Chiara Ferragni, registrati in Italia e all’estero. Tra royalties ed e-commerce gran parte del fatturato viene da qui: 14,2 milioni nel 2022 e una stima di ricavi aggregati per 71 milioni nel 2023. L’imprenditrice ha il 32,5% del capitale, Alchimia di Barletta il 40%, il resto di Fenice fa capo a soci storici. Alchimia - veicolo di investimento operante nel settore del venture capital fondato da Paolo Barletta con la partecipazione di Annabel Holding di Nicola Bulgari - ha siglato un accordo per la cessione di una quota di Fenice con il club-deal promosso dal gruppo AVM. L’accordo raggiunto prevede una progressiva cessione di quote in capo ad Alchimia fino a un massimo di 20 milioni di euro, con una valutazione complessiva di Fenice fissata a 75 milioni di euro. Dopo l’accordo dello scorso giugno con AVM, Alchimia a luglio ha aumentato il capitale per fare spazio a Danilo Iervolino che ha versato 5 milioni salendo al 4%.
“Ringrazio Alchimia e Paolo Barletta che in questi anni hanno creduto nella nostra avventura imprenditoriale – ha affermato Chiara Ferragni, CEO di Fenice - sono orgogliosa che AVM abbia scelto di investire in questo marchio e che creda che la crescita passi per la continuità manageriale mia e del mio team”.
Due insoliti bond da 15 milioni complessivi sono stati «clonati» e sono finiti nel bilancio dell’Enpapi, l’ente previdenziale degli infermieri. Le obbligazioni originarie sono state emesse dalla società Alchimia di Paolo Barletta, cioè il principale socio di Fenice, azienda-chiave del «sistema Ferragni». Il sottoscrittore del bond è la società di un manager milanese che ora ha in garanzia la quota di controllo di Alchimia. Ma in realtà a fornire i fondi per l’operazione sono stati gli infermieri che di fatto hanno investito anche sulla crescita e sulle potenzialità di Chiara Ferragni.
Il consiglio di amministrazione dell’Enpapi «vista la proposta di investimento — si legge nel verbale — pervenuta da Anthilla Holding srl per il tramite dell’amministratore delegato Andrea Cuturi…delibera di approvare l’investimento nel titolo di debito emesso da Anthilia Holding», cioè 15 milioni in totale.
Nasce nel frattempo la holding di partecipazioni Alchimia con un portafoglio di partenza creato da una serie di conferimenti a fronte di un aumento di capitale di 23 milioni. Non viene creato un fondo perché nell’orizzonte imprenditoriale di Barletta non c’è la gestione di denaro altrui. L’asset principale di Alchimia è proprio la partecipazione in Fenice che una perizia valuta 14,5 milioni e che oggi è in bilancio a 15,9 milioni. Cuturi gira i 15 milioni ricevuti dagli infermieri ad Alchimia sottoscrivendo i suoi bond dello stesso importo di quelli piazzati ad Enpapi, emessi negli stessi giorni, con scadenze identiche ma con un tasso di un punto percentuale superiore. Sullo spread Cuturi guadagna tuttora circa 150 mila euro annui e ha la garanzia del 74% di Alchimia. Sul versante Enpapi, invece, non risultano analoghe garanzie a fronte della sottoscrizione dei bond Cuturi che comunque 5 anni fa assicuravano un rendimento rilevante per il livello dei tassi dell’epoca.
Alchimia Investments, holding di partecipazioni attiva nel settore del venture capital, conferma di aver emesso nel 2018 un titolo di credito (bond) sottoscritto da AH S.r.l. per un importo di complessivi 15 milioni di euro.
AH - secondo quanto riportato da organi di informazione - aveva precedentemente raccolto capitale tramite, a sua volta, l'emissione di un bond sottoscritto anche dal fondo degli infermieri ENPAPI per un importo complessivo di euro 15 milioni.
Il bond emesso da Alchimia e collocato nell’anno 2018 con scadenza nel 2025, ha generato liquidità utilizzata da Alchimia Investments per le operazioni di venture capital comunicate nel corso del tempo al mercato. Si rende noto che tale capitale derivante dal bond non è stato investito ad alcun titolo nella partecipata Fenice S.r.l. di cui è Amministratore Delegato Chiara Ferragni; tale partecipazione, infatti, fa parte del portafoglio di Alchimia Investments grazie all’intervento di Paolo Barletta, già investitore in Fenice dal 2013, e pertanto ben prima della nascita di Alchimia e dell’emissione del bond in questione. Il bond ha garantito in questi anni un rendimento annuo crescente - e in linea con il mercato - dal 5% al 7% della somma investita.
Dalla sua fondazione, Alchimia ha inoltre diversificato i propri asset in molteplici settori, tra i quali, healthcare, agrotech, education, aerospace e travel, nonché rafforzato il patrimonio grazie a successivi aumenti di capitale sottoscritti da investitori privati. Grazie a tali attività, la società vanta una solidità finanziaria ampiamente superiore rispetto quella registrata al momento dell'emissione del bond.
Si precisa che le recenti vicende di cronaca che hanno interessato il brand Ferragni attengono alla sola società Fenice, una fra le tante detenute nel portafoglio di Alchimia Investment.
Il bond sottoscritto da AH può vantare non solo un buon rendimento, ma una solida garanzia grazie alla crescita costante di Alchimia Investments che da bilancio al 31/12/2022 conta un attivo pari ad euro 61.1 milioni con un patrimonio netto di euro 39.6 milioni, ovvero un incremento dell’attivo pari al 42.2% rispetto al valore dell’attivo di euro 43.0 milioni con euro 24.5 milioni di patrimonio netto al 31/12/2018, anno dell’emissione del bond. Alchimia prosegue nelle proprie attività di investimento, nella valorizzazione continua del portafoglio (inclusa Fenice) e nel proprio rafforzamento patrimoniale, guardando con positività agli sviluppi di mercato che hanno portato a risultati positivi di gestione del portafoglio.
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