21 Novembre 2023
Cellnex, il colosso spagnolo delle torri di trasmissioni sta attuando una strategia sempre più chiara: l’obiettivo è continuare a valutare la possibilità di monetizzare asset per ridurre la leva finanziaria, riuscire a raggiungere nei rating di S&P l’investment grade entro fine 2024 e tornare a remunerale gli azionisti con dividenti e buy-back.
A darne conferma è proprio il Ceo Marco Patuano in occasione della conference call sui risultati dei primi 9 mesi del 2023, che ha spiegato che l'azienda spagnola sta considerando appunto la possibilità di monetizzare asset per ridurre l'indebitamento.
Nel mirino ci sono le controllate dei mercati europei non-core e con limitate opportunità di crescita da dismettere totalmente; il debito da aggredire viaggia a quota 17,6 miliardi, di circa 300 milioni inferiore rispetto ai 18 miliardi di inizio estate.
Come spiega Mf Milano Finanza, dopo le vendite in Francia e nei Pesi Scandinavi, il gruppo potrebbe considerare anche altre alternative strategiche per le sue controllate in Austria e Irlanda, tra cui ancora una volta una vendita totale o la cessione delle quote di minoranza.
Al di là delle Alpi, Cellnex è il principale operatore nel mercato austriaco con oltre 4 mila torri, frutto di acquisizioni nel 2020 degli asset di Hutchison nel Paese. Mentre in Irlanda la società spagnola sviluppa principalmente infrastrutture in fibra e controlla quasi 2 mila antenne, come conseguenza dell’acquisizione nel 2019 della compagnia Cigna da Infaravia.
L’amministratore delegato, Patuano, lo scorso settembre ha aperto il tema dismissioni. In Francia per prescrizioni antitrust ha venduto per 631 milioni di euro oltre 2 mila torri di trasmissione a Phoemix Tower International e a un joint venture tra la stessa Phoenix e l’operatore transalpino Bouygues Telecom. Poi in Svezia e Danimarca è stato raggiunto un accordo con Stonepeak, fondo di investimento americano, per la vendita del 49% delle sue attività nei due Paesi scandinavi, per un incasso si 730 milioni di euro. Cellnex Nordics così ha nel portafoglio una rete complessiva di 4557 antenne, parco torri che ha il potenziale per crescere e raggiungere quota 7 mila torri nei prossimi anni.
L’ultima operazione di dismissione è arrivata a inizio novembre quando Cellnex ha informato di aver ceduto il ramo dell’azienda delle reti private 5G al gruppo australiano Boldyn Network, operatore specializzato nella costruzione di infrastrutture per imprese.
L’accordo prevede un’ulteriore razionalizzazione nell’area scandinava: il ramo comprende principalmente Edzcom, leader del mercato nella progettazione e gestione di reti private 4G e 5G per clienti industriali nel settore manifatturiero, portuale, petrolio e gas, energetico e minerario. Oltre che in Finlandia, Edzcom è presente anche in Francia, Germania, Spagna, Svezia e Regno Unito.
Cellex non ha comunicato il valore del deal, il cui closing è previsto entro la fine del primo trimestre del 2024; i titoli Cellnex hanno guadagnato il 3,5% a 33,66 euro alla Borsa di Madrid, consolidando la quota a 33 euro nonostante la discesa di ottobre ai minimi storici.
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