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Stellantis, lo sciopero del settore auto negli Usa rischia di costare al Gruppo $200 mln a settimana

Lo "Stand Up Strike" lanciato dalla UAW nel settore automotive ha avuto inizio il 15 settembre e coinvolge Ford, GM e Stellantis

24 Ottobre 2023

Il Q1 2023 di Stellantis

Pagamento dividendo azioni Stellantis imminente

La protesta dei lavoratori del settore auto negli Stati Uniti sta dilagando sempre più e rischia di pesare molto sulle tre grandi case americane.

Dopo Ford e GM infatti, anche i dipendenti americani di Stellantis si sono uniti alla protesta, portando a 40mila il totale di tute blu in sciopero da ormai sei settimane per ottenere aumenti salariali.

La protesta, avviata dalla UAW - United Auto Workers, il principale sindacato americano del settore, vede ora coinvolti anche i 6.800 lavoratori dello stabilimento Stellantis di Sterling Heights, in Michigan, dove si producono i pickup RAM 1500. 

"Al momento, è di Stellantis la peggiore proposta sul tavolo relativa agli adeguamenti salariali, agli aggiustamenti per il carovita, ai salari dei lavoratori con contratto a termine e alle conversioni di contratti a tempo determinato", spiega una nota del sindacato, pubblicando un video dell'adesione allo sciopero dei lavoratori dello stabilimento.

Il Ceo Carlos Tavares è infatti riuscito nell'intento di migliorare la gestione riducendo i costi, generando sotto pagamento di circa il 12% della forza lavoro. Il Presidente della UAW Shawn Fain aveva sperato di chiudere la vertenza entro il 20 ottobre, ma era chiaro che per raggiungere questo obiettivo avrebbe dovuto coinvolgere anche altri stabilimenti ed in particolare quelli di Stellantis

L'analista di Wells Fargo Colin Langan ha stimato che le perdite di produzione allo stabilimento costeranno a Stellantis 110 milioni di dollari in utili operativi a settimana, raddoppiando l'impatto complessivo degli scioperi sul gruppo a circa 200 milioni a settimana. 

Lo Stand Up Strike

Lo "Stand Up Strike" lanciato dalla UAW nel settore automotive ha avuto inizio il 15 settembre con uno sciopero contro tre stabilimenti di assemblaggio nel Michigan, Missouri e Ohio e da allora si è ampliato fino a comprendere sette stabilimenti di assemblaggio e 38 centri di distribuzione di componenti in 22 stati. È la prima volta che il sindacato colpisce tutte e tre le grandi case automobilistiche contemporaneamente, ma invece di far sollevare tutti i 150mila lavoratori del settore contemporaneamente, la UAW invita solo alcuni stabilimenti a "sollevarsi" e scioperare.

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