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Cda Mediobanca, Delfin probabile "lista corta" a 5: tra i nomi Panizza, Biamonti, Pucci, Scocchia e Lapucci; Angela Gamba confermata per Assogestioni

CdA Mediobanca, Il termine per la presentazione delle liste è fissato per il 3 ottobre; a pesare sulla decisione di Delfin per una "lista corta" la volontà di massimizzare investimenti e rischio di contestazione da Bce

28 Settembre 2023

Cda Mediobanca, Delfin probabile "lista corta" a 5: tra i nomi Panizza, Biamonti, Pucci, Scocchia e Lapucci; Angela Gamba confermata per Assogestioni

Prosegue l'iter per la presentazione delle liste alternative a quelle del Cda di Mediobanca, e a cinque giorni dalla scadenza (3 ottobre) arrivano i primi indizi su quella del socio di maggioranza Delfin, oltre che Assogestioni

Come anticipato da Il Giornale d'Italia nei giorni scorsi infatti, tramontata l'ipotesi di una lista unica con i 4 posti offerti da Mediobanca al duo Delfin - Caltagirone per lo scontro sul Presidente e sull'"Accordo di Cooperazione", in questi giorni Delfin stava valutando se presentare una lista corta o lunga, e se dunque assicurarsi l'ingresso in cda di due consiglieri riservati alla minoranza oppure se sommare il 10% in mano a Caltagirone e a qualche altro azionista per imporre la lista Delfin in assemblea piazzando sette i consiglieri

Dovrebbe però ora essere confermata la lista di "minoranza lunga", anche perché Milleri è consapevole che esprimere soltanto due candidati non andrebbe a massimizzare l'investimento di Nagel da 1,8 miliardi. Tale decisione inoltre consentirebbe la raggiunta di un maggior equilibrio per il Ceo Milleri in base a due ordini di ragioni

la prima è che azzererebbe il rischio di contestazioni da parte della Bce. Negli impegni presi due anni fa con la Vigilanza per superare la soglia del 10% di Mediobanca, Delfin era stato infatti autorizzato a operare come investitore finanziario; il vincolo imposto dalla Bce preclude alla holding sia l'esercizio di un controllo che un'influenza dominante sulla governance; 

la seconda ragione a motivare la scelta della lista di "minoranza lunga" sarebbe la previsione del rischio di sconfitta, visto che l'affluenza in assemblea, che negli ultimi anni è stata in media del 65%, è il fattore da cui dipende l'esito del voto. La sconfitta di Delfin ovviamente potrebbe complicare il difficile processo di costruzione del consenso tra gli otto eredi di Leonardo Del Vecchio. Sicuramente Delfin dovrebbe poter contare sul 9,9% del gruppo Caltagirone, mentre secondo alcuni la famiglia Benetton potrebbe astenersi. 

Altro elemento da considerare è la presenza di Assogestioni, che presenterà una lista per il rinnovo del Cda ottenendo un posto in Consiglio purchè superi la soglia del 2% del capitale, così come previsto dallo Statuto, possibile ago della bilancia in un board spaccato in due. 

Tra i nomi per i 5 candidati che Delfin proporrà all'assemblea dei soci Mediobanca convocata per il 28 ottobre ci sono quelli di Cristina Scocchia (amministratore delegato di Illycaffè e consigliera di Essilux), Sabrina Pucci (professore ordinario presso Roma Tre ed ex consigliera delle Generali), Sandro Panizza (ex manager delle Generali), Jean-Luc Biamonti (presidente di Covivio, la società immobiliare del gruppo Del Vecchio) e un quinto nome sul quale si sarebbe andati alla stretta finale nella serata di ieri: nel pomeriggio è sembrata verosimile l'indicazione di Massimo Lapucci, segretario generale della Fondazione Crt e amministratore delegato delle Ogr Torino.

Per la lista Assogestioni invece, da quanto risulta a il Giornale d'Italia, sarebbe confermato il nome di Angela Gamba come capolista, seguita da Marco AnnunziataSeverine Melissa Harmine Neervoort.

L'ipotesi del consiglio Mediobanca

In condizioni di maggioranza della "lista del Cda", il board, composto da 15 membri, sarebbe cosi configurato:

12 i membri al Cda/lista di maggioranza

- 2 i membri per Delfin (3 nel caso Assogestioni non raggiungesse la soglia del 2%)

- 1 per Assogestioni (nessuno in caso non raggiungesse la soglia del 2%)

 

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