10 Agosto 2023
Sede WeWork a Washington, fonte: Wikipedia
Wework, società che fornisce spazi di lavoro condivisi per startup, imprese e freelance, sembra scivolare pericolosamente verso il baratro della bancarotta: lo stesso management societario in una nota, ha sollevato "dubbi sostanziali sulla sua capacità di continuare come un'azienda in funzionamento" annunciando inoltre le dimissioni di tre membri del consiglio di amministrazione.
A Wall Street il titolo ha perso oltre il 30% del suo valore, con il prezzo sceso sotto i 14 centesimi per azione. Le comunicazioni sono arrivate in contemporanea con la trimestrale, che ha visto il secondo trimestre terminare con ricavi di 844 milioni di dollari (in aumento del 4% anno su anno e del 7% per la prima metà del 2023), ma registrando al contempo una perdita netta di 397 milioni di dollari (nella prima metà del 2023 erano addirittura 443 milioni). Il passivo complessivo della società ammonta a quasi 3 miliardi di dollari. "A seguito delle perdite e delle esigenze di cassa previste, combinate con l'aumento del tasso di abbandono dei membri e l'attuale livelli di liquidità, sussistono sostanziali dubbi sulla capacità della società di continuare ad operare come un'entità in funzionamento", ha scritto WeWork nel suo comunicato, aggiungendo che "la capacità della società di continuare ad operare come un'entità in funzionamento è subordinata alla corretta esecuzione del piano del management per migliorare la liquidità e la redditività nei prossimi 12 mesi". Il piano per tentare di salvare il salvabile include, tra le altre cose, una riduzione dei costi di affitto e locazione attraverso azioni di ristrutturazione e negoziazione di condizioni di locazione più favorevoli, un aumento delle entrate riducendo il tasso di abbandono dei membri e aumentando le nuove vendite, il controllo delle spese e limitazione delle spese in conto capitale, e infine una ricerca di capitale aggiuntivo tramite emissione di titoli di debito o azionari o vendita di attività. I tre membri dimessisi dal cda sono Daniel Hurwitz, Vivek Ranadivé e Véronique Laury, e sono stati sostituiti da Paul Aronzon, Paul Keglevic, Elizabeth LaPuma, ed Henry Miller, mentre l'azienda continua la ricerca di ulteriori amministratori indipendenti e di un amministratore delegato permanente.
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