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illimity Bank, nel I° semestre 2023 utile a € 52,2 mln (+66%), ricavi a € 204,2 mln (+28%)

Corrado Passera, CEO e Fondatore di illimity: "Definita la partnership strategica con il Gruppo Engineering, che porta i primi benefici già nel primo semestre dell’anno, Hype si conferma la principale fintech retail in Italia con 1,8 milioni di utenti"

04 Agosto 2023

illimity Bank, nel I° semestre 2023 utile a € 52,2 mln (+66%), ricavi a € 204,2 mln (+28%)

Il Consiglio di Amministrazione di illimity Bank S.p.A., riunitosi sotto la presidenza di Rosalba Casiraghi, ha approvato i risultati del Gruppo illimity al 30 giugno 2023.

Corrado Passera, CEO e Fondatore di illimity, ha commentato: “illimity continua a crescere sia in volumi, che in ricavi, che in utile. Nell’ultimo semestre crescono soprattutto i finanziamenti alle PMI che trainano interessi e commissioni, in presenza di una buona tenuta di costi operativi e accantonamenti, nonostante un contesto esterno più sfidante delle attese.

Si è definita la partnership strategica con il Gruppo Engineering, che porta i primi benefici già nel primo semestre dell’anno e apre una ulteriore area di crescita dei ricavi futuri. La nostra architettura informatica open e senza legacy, ma nativamente in cloud, così come le applicazioni verticali che abbiamo sviluppato in maniera sempre modulare potranno, infatti, essere di grande interesse anche per altri operatori.

Si sviluppano secondo i programmi anche le nostre tech ventures: Hype che si conferma la principale fintech retail in Italia con 1,8 milioni di utenti; b-ilty la banca digitale per le imprese più piccole con una ricca offerta sia transazionale che di credito; Quimmo, la piattaforma di brokeraggio immobiliare più grande in Italia, già leader nel mercato giudiziale, che in questo semestre è entrata con successo nel mercato libero attraverso l’importante partnership con COIMA. Ci aspettiamo che tutte e tre queste iniziative imprenditoriali autonome portino valore significativo a illimity.

Si confermano, infine, sempre molto robuste la patrimonializzazione e la liquidità anche grazie al successo del nostro nuovo Conto Premium che ha portato la raccolta retail a circa 3 miliardi di euro.

Ci sentiamo pertanto in grado di confermare la guidance di almeno 100 milioni di euro di utile netto”.  

Il periodo in esame è stato caratterizzato dalle seguenti dinamiche: 

  • Robusto incremento della redditività, con utile netto pari a 52,2 milioni di euro, in crescita del 66% a/a, trainata dalla solida performance, anche in termini di volumi, dell’attività di erogazione del credito alle PMI, che compensa l’impatto delle sfide esogene sui nostri risultati semestrali.
  • Ricavi pari a 204,2 milioni euro in aumento del 28% a/a (+83% t/t), caratterizzati da un’importante progressione sia del margine di interesse (+32% a/a), che ha beneficiato dell’aumento dei volumi, sia delle commissioni nette (+17% a/a), trainate dall’attività di credito e di servicing conto terzi. Gli altri proventi netti[1] aumentano del 29% e includono il ricavo derivante dalla finalizzazione della citata partnership con Engineering, pari a 54,0 milioni di euro[2]. Tali componenti hanno permesso di compensare la minor contribuzione derivante dai proventi da posizione in crediti distressed chiuse, che hanno risentito delle condizioni di un mercato poco dinamico.
  • I costi operativi si attestano a 105,7 milioni di euro rispetto ai 93,5 milioni di euro del primo semestre 2022. In particolare, l’aggregato composto dalle Spese del Personale e Altre Spese Amministrative è pari a 95,2 milioni di euro in aumento del 11% a/a, che si attesta al 4% al netto degli impatti relativi al cambio di perimetro in seguito all’acquisizione di AREC effettuato a fine giugno 2022 e delle spese del personale non ricorrenti. Tale aumento è da collegarsi principalmente al completamento di alcuni organici nelle strutture operative avvenuti nella seconda parte del 2022. Gli ammortamenti pari a 10,5 milioni di euro sono in aumento rispetto a 7,3 milioni di euro del primo semestre 2022, in seguito ai maggiori ammortamenti dovuti agli investimenti IT realizzati durante lo scorso anno.
  • Crediti verso clientela in aumento a 4,2 miliardi (+32% a/a e +7% t/t), trainati dalla divisione Growth Credit e Investment Banking che in aggregato crescono del 44% a/a (+10% t/t) grazie alla forte business origination realizzata.
  • Le rettifiche di valore nette su crediti organici verso la clientela nel semestre sono pari a 6,0 milioni di euro con un costo del rischio annualizzato pari a 42bps che si mantiene su livelli contenuti, grazie anche all’elevata presenza di impieghi assistiti da garanzie pubbliche o assicurati (55%) e alla bassa incidenza di crediti in stage 2 (~0,8%).
  • La posizione di liquidità si mantiene robusta e in crescita a circa 1 miliardo di euro con un LCR al 276%, ampiamente sopra i minimi regolamentari. Il funding totale ammonta a 5,5 miliardi di euro in crescita del 33% a/a, e presenta un’ampia diversificazione tra raccolta retail, corporate e istituzionale. In particolare, la componente retail è pari a circa 3,0 miliardi di euro, in aumento del 41% a/a e del 14% t/t e continua ad essere trainata dal forte contributo della piattaforma illimitybank.com. Si evidenzia inoltre che la raccolta retail è altamente stabile, costituita per l’85% da depositi a termine.
  • Solida patrimonializzazione, con un CET 1 ratio phased-in al 15,4% (15,4% fully loaded), che presenta un buffer rispetto al requisito SREP di oltre 600bps e un Total Capital Ratio al 19,9%.
  • Finalizzata in data 30 giugno 2023 la partnership di lungo periodo con il Gruppo Engineering (primario operatore globale nel campo della trasformazione digitale). L’accordo costituisce la naturale evoluzione di un percorso che ha portato la piattaforma tecnologica di illimity ad essere riconosciuta come una delle maggiormente innovative oggi presenti sul mercato, completamente digitale, modulare e “cloud native”. La partnership ha avuto riflessi positivi sull’utile 2023, grazie ai 54 milioni di euro6 di ricavo contabilizzato da illimity nel secondo trimestre. Al netto dei minori ricavi derivanti dalla risoluzione consensuale del precedente contratto sulla piattaforma IT pari a 8,5 milioni nel semestre (17 milioni di euro per l’intero 2023), il beneficio netto sul margine di intermediazione derivante dalla partnership è pari a 45,5 milioni di euro. L’accordo, inoltre, consentirà di aumentare strutturalmente la redditività prospettica della Banca grazie alle significative royalties che verranno generate dalla commercializzazione della piattaforma IT di illimity da parte di Engineering.
  • Progressi nella strategia di sviluppo delle tre iniziative tech verso un’elevata creazione di valore. In particolare, Hype, ha continuato ad incrementare i propri clienti arrivando a circa 1,8 milioni (+9% a/a) e ulteriormente arricchito l’offerta prodotti con nuove soluzioni di credito e assicurative di primari operatori di mercato. b-ilty, pienamente operativa da inizio anno, ha registrato crediti verso clientela pari a 154 milioni di Euro, valore raddoppiato rispetto al trimestre precedente,  grazie alla forte accelerazione nella generazione di nuovo business, e presenta una significativa pipeline nei prossimi trimestri. Lo scorso maggio Quimmo ha realizzato una partnership strategica nell’intermediazione immobiliare con COIMA7, accelerando nella strategia di sviluppo nel mercato libero grazie a sinergie operative e commerciali che si verranno a creare su scala nazionale, con una pipeline potenziale di progetti del valore di oltre 1 miliardo di euro focalizzata su immobili residenziali di qualità.  

Al 30 giugno 2023, gli attivi della Banca sono pari a 6,7 miliardi di euro in aumento del 31% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+10% rispetto al primo trimestre), una crescita ancora una volta alimentata dalle attività fruttifere di interessi.

All’interno di questo aggregato, i crediti netti verso la clientela e investimenti superano i 4,2 miliardi di euro, in aumento del 32% rispetto al 30 giugno 2022 e dell’7% su base trimestrale, con il contributo in particolare del business corporate e dell’investment banking. 

Con riferimento alla qualità del credito, le posizioni deteriorate organiche lorde sul business originato da illimity dall’inizio della sua attività ammontano a circa 129,4 milioni di euro, per un rapporto tra crediti dubbi lordi organici e crediti lordi organici totali del 4,7% (NPE ratio lordo organico), rispetto al 3,7% del primo trimestre 2023, principalmente a causa del passaggio di alcune esposizioni assistite da garanzia statale alla categoria UTP (Unlikey to Pay). Escludendo le esposizioni assistite da garanzie statale, l’NPE ratio si attesta all’1,3% in calo rispetto all’1,5% del trimestre scorso, composto per la maggior parte da esposizioni in fase attiva di ristrutturazione. 

La posizione di liquidità della Banca si conferma molto robusta attestandosi a oltre 1 miliardo di euro e rimane disponibile per essere impiegata a finanziare la pipeline di nuovi volumi di business.

Il portafoglio titoli di illimity raggiunge circa 879 milioni di euro a fine giugno 2023, in aumento rispetto al valore di 787 milioni di euro registrato a fine marzo 2023 e in crescita di circa il 52% rispetto a fine giugno 2022 (577 milioni di euro). All’interno dell’aggregato i titoli classificati in HTC sono pari a 428 milioni di euro (costituiti da titoli di Stato italiano), il cui portafoglio è stato costruito nel corso del 2022 secondo una strategia prudente che prevede una duration contenuta (inferiore ai quattro anni), permettendo di limitare l'impatto sul patrimonio della Banca derivante dalla volatilità dei mercati a meno di 11 milioni di euro. Il portafoglio titoli Hold to Collect and Sell (“HTCS”) è pari a circa 451 milioni di euro, in aumento rispetto al trimestre precedente (+17% t/t). Il mark-to-market del portafoglio titoli HTCS, considerando il contributo dell’Hedge Accounting e al netto dell’effetto fiscale, è negativo per 38,2 milioni in miglioramento rispetto ai 42,1 milioni di euro del trimestre precedente. Complessivamente, il portafoglio titoli risulta composto per il 77% da titoli di Stato italiani, per il 17% da obbligazioni senior e per il 6% da obbligazioni subordinate.

Nella voce “Altre attività” sono incluse le attività di acquisto di crediti fiscali – il cosiddetto “Ecobonus” – per circa 92,4 milioni di euro, valore che a fine marzo 2023 si attestava a circa 102 milioni di euro. 

Il totale delle fonti di finanziamento di illimity a fine giugno 2023 si attesta a circa 5,5 miliardi di euro evidenziando un buon bilanciamento tra tutte le fonti. In particolare, la raccolta retail è pari a circa 3 miliardi di euro in aumento del 41% a/a e del 14% t/t. All’interno dell’aggregato, la raccolta proveniente dalla piattaforma illimitybank.com è pari a 2,1 miliardi di euro in crescita del 44% a/a e del 10% t/t, evidenziando una raccolta netta di oltre 400 milioni di euro nei primi sei mesi dell’anno. La raccolta retail proveniente dal canale Raisin è pari a 770 milioni di euro, in aumento del 26% a/a e del 20% t/t.

La raccolta istituzionale è pari a 2 miliardi di euro in crescita del 48% a/a (+12% t/t) per effetto dell’aumento della componente obbligazionaria e repo. La raccolta proveniente dalla clientela corporate si mantiene stabile a 0,6 miliardi di euro, in linea con il primo trimestre 2023 e in calo del 16% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Il patrimonio di vigilanza primario (CET1 Capital) è pari a circa 710 milioni di euro, in aumento rispetto al dato di fine marzo 2023 (677 milioni di euro) per effetto principalmente dell’utile di periodo. Le attività di rischio ponderate (RWA) si attestano a circa 4.601 milioni di euro, in aumento rispetto ai 4.344 del trimestre precedente in seguito principalmente alla crescita dei volumi di business nel trimestre.

Per effetto di queste dinamiche, il CET1 Ratio phased in di illimity a giugno 2023 si attesta ad un robusto 15,4% (15,4% Fully loaded).

Il Total Capital Ratio phased in, che comprende nel patrimonio di vigilanza complessivo anche il prestito obbligazionario subordinato Tier 2 di 205 milioni di euro, si attesta a 19,9% (19,7% Fully Loaded).

Il Liquidity Coverage Ratio (LCR) a fine giugno 2023 si attesta a circa 276%, confermando un importante buffer di liquidità, e il Net Stable Funding Ratio (NSFR) si posiziona al 116% significativamente al di sopra dei valori minimi regolamentari.

L’utile netto del primo semestre 2023 si attesta a 52,2 milioni di euro in aumento del 66% a/a. 

Di seguito i principali effetti economici

Il margine di interesse si attesta a 97,7 milioni di euro, in crescita rispetto al primo semestre del 2022 (+32%), trainato dalla forte crescita dei volumi, che ha più che compensato l’aumento del costo del funding. Su base trimestrale il dato è in aumento del 2%.

A tale dinamica contribuiscono gli interessi attivi per 180,9 milioni di euro, in crescita sia su base annuale (+70%) che trimestrale (+10%), beneficiando prevalentemente della crescita dei crediti verso clientela e in minor misura del rialzo dei tassi di interesse. Gli interessi passivi si attestano a 83,2 milioni di euro, rispetto ai 32,1 milioni di euro del primo semestre 2022, in seguito all’attività di raccolta realizzata sulla clientela retail e sui mercati wholesale, che ha portato ad un incremento dei finanziamenti onerosi del 33% su base annua, in presenza di un forte incremento dell’aumento dei tassi di mercato, che ha pesato sul costo medio della raccolta. Su base trimestrale, l’incremento è del 19% e riflette in prevalenza l’aumento delle fonti di finanziamento (+12% a/a).

Le commissioni nette si attestano a circa 32,3 milioni di euro in aumento del 17% a/a grazie alla crescita dei volumi di business e all’integrazione di AREC nel giugno 2022, che ha portato significativi mandati di servicing conto terzi. Nel secondo trimestre il dato risulta in crescita del 13% t/t, trascinato in particolare dalla forte generazione di business della Divisione Growth Credit. 

Gli altri proventi di gestione sono pari a 56,3 milioni di euro, in forte crescita rispetto ai 12,0 milioni di euro del primo semestre 2022 e recepiscono il corrispettivo pari a  54 milioni di euro relativo alla finalizzazione del citato accordo con Engineering. Tenuto conto dei minori ricavi nel semestre di 8,5 milioni di euro relativi alla risoluzione consensuale del precedente contratto, l’effetto netto generato dal nuovo accordo è stato di 45,5 milioni di euro. 

Il dato del secondo trimestre 2023 è pari a 55,3 milioni di euro rispetto a 1 milione di euro del trimestre precedente.

I proventi da posizioni distressed credit chiuse sono in miglioramento rispetto a fine marzo 2023 e si attestano a 11,1 milioni di euro (+43% t/t). Ciononostante, la componente del primo semestre risulta complessivamente più ridotta  rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e si attesta a 18,9 milioni di euro (-49% a/a), riflettendo lo scarso dinamismo del mercato dei crediti distressed. Peraltro, si ricorda che nel primo semestre dell’anno scorso la Banca aveva concluso varie transazioni con impatto positivo particolarmente rilevante. 

Per effetto delle dinamiche sopra esposte, il margine di intermediazione nel primo semestre 2023 raggiunge quindi 204,2 milioni di euro, rispetto ad un dato di 159 milioni di euro nello stesso periodo dell’anno precedente (+28% a/a). Su base trimestrale il dato si attesta a 132,1 milioni di euro (+83% t/t).

I costi operativi si attestano a 105,7 milioni di euro rispetto ai 93,5 milioni di euro del primo semestre 2022. In particolare l’aggregato composto dalle Spese del Personale e Altre Spese Amministrative è pari a 95,2 milioni di euro in aumento del 11% a/a. Al netto degli impatti relativi al cambio di perimetro in seguito all’acquisizione di AREC effettuato a fine giugno 2022 e delle spese del personale non ricorrenti, il dato risulta in crescita del 4% a/a principalmente per effetto del completamento del dimensionamento degli organici nelle strutture operative. Gli ammortamenti sono pari a 10,5 milioni di euro e risultano in aumento rispetto ai 7,3 milioni di euro del primo semestre 2022, in seguito ai maggiori ammortamenti dovuti agli investimenti IT per il lancio delle iniziative tech realizzati durante lo scorso anno. I costi operativi del secondo trimestre 2023 sono pari a 55,7 milioni di euro in aumento rispetto ai 50,0 milioni del trimestre precedente principalmente per maggiori spese del personale legate ad un effetto stagionale relativo alla contabilizzazione del piano ESOP dei dipendenti e oneri non ricorrenti.

Il risultato di gestione del semestre è pari a 98,5 milioni di euro, in aumento del 50% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Su base trimestrale il dato si attesta a 76,4 milioni di euro (+245% t/t).

Le rettifiche di valore nette su crediti organici sono salite a 6,0 milioni di euro rispetto ai 3,0 milioni di euro del primo semestre 2022. Il dato include rettifiche analitiche su alcune esposizioni non performing ed equivale ad un costo del rischio annualizzato, su base semestrale, di 42bps, stabile rispetto al primo trimestre dell’anno.

La voce rivalutazioni/svalutazioni nette su crediti distressed nel semestre è negativa per 3,6 milioni di euro rispetto a svalutazioni pari a 7,8 milioni di euro nel primo semestre 2022.

I Contributi ed altri oneri non ricorrenti sono pari a 6,2 milioni di euro e includono i contributi stanziati per il Fondo di Risoluzione per 1,8 milioni di euro e l’impatto una tantum dell'accordo relativo alla citata risoluzione consensuale del precedente contratto di licenza, per l’anno 2022, avente ad oggetto i sistemi informativi di illimity, contabilizzato nel primo trimestre dell’anno.

La voce altri proventi su partecipazioni, che include il consolidamento pro-quota di HYPE, produce un risultato economico negativo di circa 2,4 milioni di euro in miglioramento rispetto ai 3,8 milioni di euro registrati nel primo semestre 2022. Si ricorda che il risultato di HYPE viene contabilizzato con il metodo del patrimonio netto e che tale risultato, oltre a beneficiare solo parzialmente del contributo atteso dei nuovi servizi e prodotti in logica Open banking, riflette l’anticipazione di alcuni investimenti volti a rafforzare l’infrastruttura tecnologica e la struttura organizzativa della società.

L’utile prima delle imposte nel primo semestre 2023 si attesta a 79,7 milioni di euro (+66% a/a) e a 67,6 milioni di euro nel secondo trimestre 2023 rispetto ai 12,1 milioni di euro del trimestre precedente. 

Divisione Distressed Credit

La divisione Distressed Credit chiude con un’utile ante imposte di 39,1 milioni di euro rispetto ai 60,7 milioni di euro del primo semestre 2022. Nel dettaglio il margine di interesse aumenta del 2,2% a/a nonostante l’aumento del costo del funding.

Le commissioni nette sono in crescita del 76,8% a/a supportate dall’attività di servicing conto terzi, anche a fronte dell’acquisizione di AREC avvenuta a fine giugno 2022. I proventi da operazioni chiuse sono in calo del 55% a/a, a causa di una minore dinamicità del mercato del credito distressed in questo semestre, che si confronta con alcune grandi cessioni avvenute nel corso del primo semestre 2022. La business origination nel primo semestre dell’anno è pari a 148 milioni di euro ed è attesa in accelerazione nel secondo semestre a fronte di un’importante pipeline di oltre 500 milioni di euro, di cui circa 100 milioni di euro già in via di finalizzazione nel mese di agosto.

Il cost income ratio del business investment si attesta al 35%, evidenziando una buona efficienza operativa nonostante i minori ricavi. 

I crediti netti verso la clientela si attestano a circa 1.483 milioni di euro, in aumento del 9% a/a e sostanzialmente stabili rispetto al trimestre recedente.

ARECneprix, terzo player italiano nel settore della gestione del credito UTP corporate, presenta masse in gestione di circa 10,8 miliardi di euro in termini di valore nominale lordo (“GBV”) dei crediti gestiti, in aumento del 9,3% rispetto al trimestre precedente. La società, il cui ruolo si è evoluto da servicer tradizionale a operatore completo nella gestione patrimoniale end-to-end lungo l'intera catena del valore, chiude il primo semestre con un utile ante imposte pari a 2,6 milioni di euro a livello civilistico, redditività che si prevede in accelerazione nella seconda parte dell’anno beneficiando di un struttura del back book che concentra i ricavi nel secondo semestre e grazie a una robusta pipeline di mandati di terzi.

Con riferimento alla proptech Quimmo, il patrimonio in gestione è pari a circa 2,2 miliardi di euro, di cui circa il 91% proviene da attività non-captive. La società chiude il primo semestre con un risultato ante imposte negativo per 1,8 milioni, atteso in miglioramento a fronte dei benefici derivanti dalla partnership siglata con COIMA ad aprile di quest’anno, che ha visto l’entrata di quest’ultima nell’azionariato di ABILIO (società a cui fa capo Quimmo) con una partecipazione pari al 18% del capitale della stessa. 

La partnership consentirà a Quimmo, già leader nel mercato immobiliare giudiziario italiano, di accelerare nell’esecuzione del piano di sviluppo avviato a metà 2022, con l’obiettivo di affermarsi quale player di riferimento anche sul mercato immobiliare libero coprendo così l’intera catena del valore della compravendita di immobili. 

Tale accordo porterà nell’immediato all’avvio di una sinergia operativa e commerciale su scala nazionale, grazie ad una pipeline potenziale di progetti del valore di oltre 1 miliardo di euro, focalizzati sulla commercializzazione di immobili residenziali di qualità volta ad accelerare la strategia per entrare nel mercato libero. 

Divisione Growth Credit 

La Divisione Growth Credit ha registrato un forte incremento di redditività nel primo semestre 2023, con un utile ante imposte pari a 36,8 milioni di euro, in aumento dell’81% a/a. I ricavi sono in crescita del 51% a/a, trainati dal margine di interesse, più che raddoppiato rispetto al primo semestre 2022, grazie alla crescita dei volumi e all’effetto positivo del rialzo dei tassi di mercato.    

Unitamente a costi in lieve calo rispetto all’anno precedente, la leva operativa si conferma eccellente con un Cost/Income ratio che si attesta al 20%, in miglioramento rispetto al 30% del primo semestre del 2022.

I crediti netti verso la clientela della Divisione risultano pari a circa 2.294 milioni di euro, in aumento del 32% rispetto al 30 giugno 2022, con il contributo di tutti i segmenti di business. Rispetto a fine marzo 2023 il dato è in crescita del 7%, nonostante alcuni rimborsi anticipati verificatisi nel periodo. Si conferma inoltre l’importante contributo dei crediti assistiti da garanzie pubbliche o assicurati che rappresentano il 55% del totale della divisione, consentendo alla Banca di ottenere un’elevata redditività sul capitale in ragione del basso profilo di rischio e del limitato assorbimento di capitale. 

Nel corso del secondo trimestre 2023 la business origination ha guadagnato ulteriore slancio, trainata dal Turnaround (+57% t/t) e dal Cross-over & Acquisition Finance (+111% t/t) con una solida pipeline in vista per tutte le linee di business.

Il Factoring ha continuato a dimostrare un’ottima performance con un turnover in crescita su base trimestrale e pari a 795 milioni di euro, dato in aumento del 21% rispetto a fine marzo 2023.  

Divisione Investment Banking

La Divisione Investment Banking, a fronte di una business origination pari a 145 milioni di euro – che si confronta con 189 milioni di euro originati in tutto il 2022 - vede l’aggregato di crediti e investimenti salire a 223 milioni di euro a giugno 2023, in deciso aumento rispetto ai 16 milioni di euro del primo semestre 2022.

Tale significativa crescita si rifletterà pienamente sulla redditività della Divisione a partire dal terzo trimestre, mentre il semestre in esame evidenzia un utile ante imposte di 1,8 milioni di euro rispetto a 4,4 milioni di euro dell’anno precedente. Il risultato è penalizzato, oltre che dal predetto slittamento, anche da una minore attività nel business capital market e advisory. L’accelerazione della redditività della divisione nella seconda metà dell’anno sarà ulteriormente sostenuta da una robusta pipeline di nuove attività sia nell’ambito di corporate solutions sia structuring. 

Divisione b-ilty 

b-ilty, la prima banca digitale dedicata alle piccole imprese, è diventata pienamente operativa a partire dal primo trimestre del 2023, sviluppando un’offerta completa di servizi digitali unica sul mercato che ha permesso di consolidare il suo posizionamento competitivo nel campo dei servizi finanziari alle piccole imprese. Il sistema di erogazione del credito, basato sull'intelligenza artificiale, è in continua evoluzione e grazie ai processi di machine learning, l'efficacia della valutazione del merito creditizio migliorerà progressivamente nei prossimi mesi.

Nel corso del primo semestre b-ilty ha costantemente incrementato i suoi volumi di business. I crediti verso clientela sono cresciuti a 154 milioni di euro, più che raddoppiati  rispetto al trimestre precedente (+116% t/t), in seguito alla forte business origination realizzata nel secondo trimestre 2023. Si evidenzia peraltro che tutti i crediti erogati sono assisiti da garanzia statale.

b-ilty ha chiuso il semestre con risultato ante imposte negativo per 4,7 milioni di euro, in miglioramento rispetto al primo semestre dello scorso anno (-5,9 milioni di euro). La redditività è attesa in graduale miglioramento anche a fronte della robusta pipeline di oltre 150 milioni di euro per il secondo semestre dell’anno, supportata anche dall’aumento delle partnership e accordi commerciali di distribuzione. 

Divisione CIO

I risultati della Divisione Chief Information Officer (“CIO”), che comprende tutte le attività riguardanti la gestione e sviluppo dell’architettura IT della Banca e la piattaforma di funding illimitybank.com, hanno beneficiato della contabilizzazione del corrispettivo di 54,0 milioni di euro relativo alla partnership con il Gruppo Engineering, presentando un utile ante imposte di 30,9 milioni di euro nel primo semestre 2023, rispetto ad una perdita di 5,4 milioni del primo semestre dello scorso anno.

In futuro la divisione potrà beneficiare, inoltre, delle royalties derivanti commercializzazione della piattaforma IT della Banca nell’ambito della citata partnership con Engineering.

Con rifermento alla piattaforma illimitybank.com, lo stock di raccolta da clientela retail è pari a 2,1 miliardi di euro, in crescita del 44% a/a e del 10% t/t, con una raccolta netta del primo semestre 2023 di oltre 400 milioni di euro, beneficiando anche del lancio della nuova offerta di conti correnti avvenuto nel secondo trimestre. 

illimity SGR 

Nel primo semestre 2023 illimity SGR ha registrato commissioni per circa 2,7 milioni di euro, il doppio rispetto a quanto registrato nel primo semestre del 2022. 

Grazie ai benefici apportati dal lancio di nuovi fondi, la società chiude il primo semestre 2023 con un utile ante imposte positivo di circa 0,9 milioni di euro rispetto ad una perdita di 0,2 milioni di euro del primo semestre 2022.

Le masse totali in gestione della SGR sono aumentate a circa 459 milioni di euro, tra attivi investiti e commitment, più che raddoppiati rispetto al primo semestre 2022 (204 milioni di euro), grazie al lancio di un terzo fondo “illimity Selective Credit” dedicato alla PMI in bonis non quotate, che ha visto il primo closing da 90 milioni di euro, capitale che la SGR ha rapidamente iniziato ad investire. Le masse sono viste in ulteriore aumento a fronte del lancio di nuovi fondi nei prossimi trimestri.

HYPE

HYPE, la Joint Venture paritetica tra illimity e Banca Sella Holding, conferma la sua posizione di leadership tra le fintech retail nel primo semestre 2023, con una base clienti di 1,8 milioni in crescita dell’9% a/a. Le transazioni del semestre sono cresciute del 33% a/a e si attestano a 60 milioni.

I ricavi lordi, comprensivi del margine di interesse, si attestano a 17 milioni di euro, raddoppiati rispetto al primo semestre 2022 (8,5 milioni di euro), con un margine di contribuzione con clientela salito a 7,2 milioni di euro[2] (0,3 milioni di euro nel primo semestre 2022).

Nel corso del semestre Hype ha continuato a potenziare la propria struttura di architettura aperta attraverso l’ampliamento del proprio hub di soluzioni, introducendo nuovi prodotti di credito e assicurativi di primarie società altamente innovative.

La società chiude il primo semestre 2023 con un risultato netto negativo di 4,5 milioni. La quota di pertinenza illimity è di 2,3 milioni di euro di perdita netta pro-quota, in miglioramento rispetto al risultato negativo di 3,7 milioni di euro del primo semestre 2022.

Evoluzione attesa della gestione 

Il contesto economico e di mercato di questa prima parte dell’anno si è rivelato molto più sfidante delle attese. La persistente elevata inflazione ha portato a frequenti e ravvicinati rialzi dei tassi di interesse da parte della BCE e di tutte le banche centrali, che hanno inciso negativamente sul costo delle fonti di finanziamento della Banca, in presenza di un re-pricing degli attivi strutturalmente più graduale. Il mercato dei crediti distressed, segmento core per illimity, è risultato molto meno dinamico di quanto si prospettasse, penalizzando le opportunità di investimento e di profitti da cessione. Anche il comparto del capital markets è risultato poco tonico, e questo si è riflesso in una ridotta generazione commissionale per la Divisione Investment banking.

Pur in tale difficile contesto, illimity ha generato una significativa redditività grazie alla diversificazione delle proprie attività in segmenti e comparti del mercato delle PMI a diversa ciclicità, e alla valorizzazione di uno dei fattori critici di successo costruiti in questi anni, la tecnologia, che ha permesso alla Banca di siglare una importante partnership. 

Allo stesso tempo, la Banca ha mantenuto una robusta posizione di liquidità, con un profilo che fin dall’inizio dell’attività si è dimostrato in grado di minimizzarne i rischi grazie ad una strategia di funding diversificata, e una abbondante patrimonializzazione.

Nella seconda parte dell’anno si prevede una ulteriore crescita dei crediti verso la clientela in tutte le divisioni di business, grazie alla robusta pipeline di nuovi crediti e investimenti disponibili nei prossimi mesi. 

Il margine di interesse è atteso beneficiare dell’aumento dei volumi e del pieno re-pricing dello stock di crediti verso la clientela, che consentiranno di compensare l'aumento del costo del funding legato al prosieguo dell’attività di raccolta attraverso tutti i canali, per supportare la crescita.

Le commissioni nette sono previste in crescita, confermando il positivo trend intrapreso nel primo semestre, grazie all’attesa accelerazione della business origination da parte di tutte le divisioni di business. 

I costi operativi nella seconda parte dell’anno sono previsti largamente stabili rispetto a quanto registrato nel primo semestre.

La qualità del credito continuerà a beneficiare di una quota elevata di erogazioni e crediti verso clientela assistiti da garanzie pubbliche, che consentirà di mantenere un costo del credito contenuto pur in presenza dello scivolamento di alcune posizioni organiche a NPE. Si ricorda peraltro che la maggior parte delle esposizioni non performing organiche sono coinvolte in processi o procedure di ristrutturazione volte a risanare al loro posizione finanziaria.

Per effetto delle dinamiche sopra descritte, si confermano le attese per un utile netto nel 2023 superiore a 100 milioni di euro.

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