21 Luglio 2023
Lo schema per Libero Quotidiano e il Giornale sono ormai in via di definizione, confermando le anticipazioni de il Giornale d'Italia: salvo variazioni dell'ultim'ora, Mario Sechi sarà nuovo direttore responsabile e Daniele Capezzone sarà il direttore editoriale di Libero Quotidiano, mentre Alessandro Sallusti e Vittorio Feltri, rispettivamente, con gli stessi ruoli, traslocheranno a il Giornale da inizio Settembre.
Il via libera dall'Agcom alla vendita del 70% della SEE, editrice de il Giornale agli Angelucci, per un controvalore di ca. € 15 milioni, dovrebbe slittare all'ultima settimana di Luglio, mentre il passaggio delle quote dovrebbe avvenire ad agosto o al massimo ai primi di settembre.
Il progetto degli Angelucci prevede il rafforzamento e il riposizionamento de il Giornale come alternativa di centro-destra al Corriere della Sera, anche incrementando il contributo degli editorialisti ed aumentando la foliazione a 48 pagine con l'obiettivo di incrementare le copie, che a maggio 2023 hanno segnato un calo del 28% rispetto allo stesso mese del 2021 (ovvero da quando Sallusti ha lasciato la direzione).
A guidare la See, società editoriale de il Giornale, come anticipato da questa Testata, sarà Nicola Speroni in veste di amministratore delegato (in sostituzione di Andrea Favari), già all'opera per la predisposizione del piano di riorganizzazione e da tempo coinvolto nell'acquisizione insieme agli Angelucci.
Mario Sechi torna a Libero, dopo averlo lasciato nel 2006 per dissapori con l'ex direttore Maurizio Belpietro per approdare a il Tempo quando era ancora di proprietà del costruttore Domenico Bonifaci, che aveva acquisito la Testata romana nel luglio 1996 dal Gruppo Caltagirone per 70 miliardi di lire (per poi rivenderla a settembre 2016 alla famiglia Angelucci per € 12,5 milioni).
A il Tempo la fortuna non aiutò "gli audaci", complice lo schieramento della Testata su Mario Monti e il suo governo tecnico, e nel 2013 ci fu l'avvicendamento di Sechi con Gianmarco Chiocci, adesso alla Rai come direttore di TG1.
Sechi approdò poi alla direzione dell'AGI dal 2019 al 2023, per poi diventare capo ufficio stampa di Giorgia Meloni il 6 marzo scorso, incarico durato circa quattro mesi, per tornare quindi alla carta stampata, il suo vecchio "amore".
Resta il problema della richiesta economica di Sechi, più elevata di quanto hanno proposto gli Angelucci, ma l'incastro dovrebbe essere in fase di definizione.
Alla guida di Libero è in arrivo anche Daniele Capezzone, che ha già comunicato la separazione con la Verità, per salire all'inedito ruolo di direttore editoriale (adesso detenuto da Vittorio Feltri), mentre Pietro Senaldi dovrebbe mantenere la condirezione di Libero.
In arrivo anche nuovi editorialisti, trai i quali Annalisa Chirico, giornalista, saggista ed opinionista televisiva e Gianluigi Paragone, ex vice direttore di Libero e fondatore di Italexit.
In questo riassetto, spazio anche ai traslochi. come già anticipato da questa Testata, Libero e Il Giornale potrebbero prendere posto negli uffici milanesi di La Presse, in via dell'Aprica (che a sua volta potrebbe spostarsi invece negli spazi di Libero in Viale Majno). Queste sono le opzioni in fase di valutazione. La sedi di via Negri, adesso in affitto e venduta molti anni or sono, verrà in ogni caso lasciata. Anche in caso di trasloco in via dell'Aprica, palazzina indipendente di 4 piani, le redazioni di Libero e de il Giornale rimarranno comunque separate, ma saranno centralizzate negli stessi locali le funzioni centrali, dal marketing e commerciale alla diffusione e dall'amministrazione agli acquisti e al reparto tecnico, funzioni che accorperanno anche gran parte di quelle de Il Tempo, basato a Roma. Anche ilgiornale.it, attualmente guidato da Andrea Pontini, troverà ovviamente spazio nella nuova sede, dove saranno centralizzate anche le attività online. Nei locali al seminterrato verrà realizzato lo studio video / televisivo.
Con l'abbandono della nave da parte di Sallusti, segue anche le necessita per Sechi di tenere e far ripartire le copie vendute in edicola (ossia il dato sulla "salute" di un giornale cartaceo, sia in termini di lettorato che di ricavi e margini), erose nel tempo anche a seguito del "rosicchiamento" avvenuto da parte de la Verità di Maurizio Belpietro.
Le copie vendute da Libero dall'avvento di Sallusti, avvenuta 2 anni or sono (maggio 2021, e precisamente il 17 maggio 2021, il numero di copie vendute in edicola ha leggermente tenuto, ma il progressivo "rosicchiamento" non si è arrestato.
Questo il numero di copie che ha venduto Libero confrontando i primi 5 mesi del 2021 con i primi 5 del 2023:
2021
Gennaio 2021: 22.748
Febbraio 2021: 22.418
Marzo 2021: 21.321
Aprile 2021: 20.998
Maggio 2021: 21.517
Media primi 4 mesi 2021: 21.800
2023
Gennaio 2023: 20.041
Febbraio 2023: 20.346
Marzo 2023: 19.956
Aprile 2023: 20.216
Maggio 2023: 20.134
Media primi 5 mesi 2023: 20.141
L'erosione dei primi 5 mesi del 2023 rispetto allo stesso periodo del 2021 è stata per Libero del -7,6%, solo considerando il mese di maggio, la variazione è stata del -6,5%.
Più marcata la perdita di copie de il Giornale, che a maggio 2023 ha segnato un dato di 26.324 copie vendute in edicola, in calo del 28,1% rispetto alle 36.626 di maggio 2021.
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