13 Dicembre 2022
Si è chiuso oggi, con un'ultima tappa a Milano, Road To Social Change, il percorso organizzato da UniCredit, nell'ambito della sua Banking Academy – ESG Italy, in collaborazione con AICCON, Politecnico di Milano - Tiresia, POLIMI Graduate School of Management, Fondazione Italiana Accenture e TechSoup.
La II edizione di Road to Social Change ha proposto agli oltre 2.500 partecipanti un percorso durato 8 mesi durante i quali hanno avuto l’opportunità di ascoltare oltre 20 speakers di diversa estrazione, confrontarsi con 18 testimonianze di chi ce l’ha fatta e approfondire on demand 40 diversi contenuti.
In questa seconda edizione Road To Social Change ha promosso l’alleanza tra mondo profit e mondo non profit approfondendo temi tra cui: sostenibilità integrale, digitalizzazione e inclusione, rivoluzione verde e mobilità sostenibile, Welfare, Sanità territoriale e financial education.
Assegnati oltre 470 Open Badge di I e II livello - una certificazione digitale delle competenze acquisite rilasciata dal POLIMI Graduate School of Management - ai circa 300 partecipanti che hanno superato il test finale per diventare Social Change Manager, una nuova figura professionale che mira ad accelerare i processi di innovazione e cambiamento nelle organizzazioni in cui operano. Durante la giornata, inoltre, sono stati premiati 7 progetti territoriali vincitori della Call Road To Social Change 2022, selezionati tra quelli che meglio hanno evidenziato l’alleanza tra organizzazioni non profit e imprese for profit nel co-design di processi di sostenibilità integrale. Ne abbiamo parlato con Annalisa Areni, Head of Client Strategies di UniCredit.
VIDEO- Areni, UniCredit: “Il nostro compito è ispirare, promuovere formazione e cultura per impattare sul capitale sociale”
Annalisa Areni a Il Giornale d’Italia ha sottolineato:
“Siamo alla conclusione del secondo anno di Road to Social Change, un evento fortemente voluto da UniCredit, che ha riscosso ancora più successo rispetto all’anno scorso. Quello che la Banca vuole fare è creare un networking per ispirare, perché l’ispirazione nasce dalla conoscenza. Mettere a fattor comune le best practice di aziende profit e non profit che lavorano per un senso comune. Quando si parla di Sostenibilità, pensiamo al capitale sociale, che è tutto un insieme di connessioni e attività che possono avere un risvolto e un impatto positivo sulle comunità in cui si opera. Il ruolo della Banca in questo è essenziale”.
La centralità della formazione è alla base di diversi progetti che la banca porta avanti, anche attraverso partnership in ambito culturale. È quello che avviene con il Teatro San Carlo di Napoli, dove, oltre a sostenere la Stagione teatrale 22/23, UniCredit promuove progetti di inclusione nei quartieri più difficili del napoletano.
Come spiega ancora Annalisa Areni: “Uno dei problemi più grossi che abbiamo in Italia è la povertà formativa: ci impegniamo per colmare il gap. Ad esempio con il Teatro San Carlo di Napoli abbiamo siglato una partnership che non vuole essere solo una sponsorizzazione. Abbiamo lanciato un progetto insieme al Comune per mettere in campo delle attività che permettono ai giovani di imparare un mestiere nuovo. Il laboratorio dei mestieri si rivolge alle aree più disagiate della città, creando delle nuove professioni che possono essere messe a disposizione non solo delle città ma di un intero settore, come ad esempio quello cinematografico e teatrale. Quindi questa è una partnership che coniuga in maniera perfetta l’aspetto culturale con quello formativo e che hanno un risvolto sociale assolutamente importante.”
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