25 Ottobre 2022
fonte: imagoeconomica
Torna a far rumore l'ipotesi della cessione di Edison da parte di Edf, la big energetica francese che, stando a quanto si legge sul Sole 24 Ore, prevede conti in rosso con perdite a doppia cifra nel 2022. La cessione di Edison porterebbe nelle casse di Edf tra i 7 e gli 8 miliardi di euro, una quota che servirebbe a ridurre il debito e finanziare il piano nucleare voluto dal governo francese. Gli obiettivi sono contrastare la crisi energetica, in vista della privatizzazione voluta dall’Eliseo.
L'azienda energetica francese, infatti, ha intenzione di interrompere l'esplorazione e la produzione di idrocarburi e concentrarsi sul nucleare. Il processo di vendita potrebbe partire nel primo trimestre 2023, molto probabilmente nel mese di marzo, subito dopo la privatizzazione.
Edf nel 2021 aveva realizzato un Ebitda di 18 miliardi e un utile netto superiore a 5 miliardi. Il 2022, invece, chiuderà in rosso a causa del blocco di 32 su 56 reattori nucleari bloccati per motivi che comprendono: manutenzione o “corrosione”, scarsa piovosità che ha penalizzato l’idroelettrico, tariffe bloccate dallo Stato, acquisti sul mercato a prezzi astronomici dell’elettricità già venduta a termine.
Nel 2005 i debiti erano di soli 18,6 miliardi contro i 60 miliardi stimati per il prossimo 31 dicembre e i profitti avevano superato i 3 miliardi mentre per il 2022 si prevede un rosso a doppia cifra dopo i 5,3 miliardi già persi in semestrale.
Stando a quanto apprende Il Giornale d'Italia, sono due le ipotesi sul tavolo: da un lato la cessione parziale (sembra anche con una quotazione in borsa), dall'altro la vendita integrale ad un fondo o ad un operatore che potrebbe essere la stessa A2A, eventualmente insieme alla multiutily del nord.
L’azienda francese aveva acquisito Edison nel 2012, mentre Edipower tornava in mani italiane per il 50%. L’operazione di acquisizione ammontava a 684 milioni di euro per la cessione di Edipower. L’esborso di Edison invece era di circa 56 milioni.
La Multiutily del Nord, l’aggregazione delle utilities lombarde, è nata nel 2018 in seguito ad un percorso di partnership industriale e societaria. Il “Progetto di Aggregazione”, avviato da ACSM, AGAM, ASPEM, AEVV, LARIO RETI HOLDING, Acel Service e A2A, coinvolge le maggiorni realtà della Lombardia con l’obiettivo di investire e realizzare 2,8 miliardi di investimenti nei prossimi 5 anni, di cui il 20% in digitalizzazione e innovazione tecnologica, e di conseguire nel 2022 un utile netto di 480 milioni di euro, contro i 300 attuali.
L’Eliseo ha dichiarato l’intenzione di rinazionalizzare Edf al 100% lo scorso 4 luglio, con un esborso totale di 9,7 miliardi di euro e l’obiettivo di delistare la società. Ad ora, l’84% è controllato dallo Stato francese, l’1% è dei dipendenti e il 15% sul mercato. Edf deve far fronte a sforamenti di budget per i nuovi impianti nucleari in Francia e in Gran Bretagna e a problemi di corrosione in alcuni dei suoi reattori ormai vecchi: metà dei suoi reattori in Francia sono fuori servizio. Il 10 novembre l’offerta sarà lanciata sul mercato.
Il colosso translpino del’energia Électricité de France chiuderà il bilancio 2022 con una perdita importante. La società ha stimato che le perdite di produzione ridurranno i profitti di 18,5 miliardi di euro e le vendite scontate di energia elettrica le costeranno 10,2 miliardi di euro. Il suo debito dovrebbe aumentare del 40% quest’anno, superando i 61 miliardi di euro.
Il compito per l'opa su Edison spetterà al nuovo ceo designato, Luc Remont, che entrerà in carica a inizio novembre e potrebbe fare una prima sortita in Italia per la Prima della Scala. Un passaggio che non si potrà fare senza il via libera dello Stato francese vista la strategicità di Edison e il suo portafoglio gas.
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