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E' la dimostrazione che in Europa più che la politica contano i rapporti di forza

Consiglio Ue, l'esclusione dalla cena Macron-Scholz-Zelensky: bullismo e sessismo contro Meloni

L'Europa ha dimostrato ancora una volta il suo lato peggiore: dopo von der Leyen adesso è il turno della Meloni

10 Febbraio 2023

Consiglio Ue, l'esclusione dalla cena Macron-Scholz-Zelensky: bullismo e sessismo contro Meloni

Fonte: Imago

C'è chi le chiama "scintille". Altri scelgono di definire la situazione con un lacerante "lo strappo". Fatto sta che l'Europa ha dimostrato ancora una volta il suo lato peggiore, quello bullista e sessista. Adesso è il turno di Giorgia Meloni, presidente del Consiglio dei ministri. Ma in passato è toccato a Ursula von der Leyen assaggiare il "combinato disposto" di un modo di fare dei padroni delle ferriere d'Europa e di un machismo vecchio stampo unito. Ricordate l'incontro con il leader turco Recep Tayyip Erdogan? E quella poltrona mancante proprio per von der Leyen, mentre i "colleghi" europei ridevano e non ponevano la parola fine al pasticcio diplomatico? Erdogan aveva fatto accomodare su un divano la presidente della Commissione europea mentre lui e il presidente del Consiglio Ue Charles Michel prendevano posto su due poltrone con le rispettive bandiere alle spalle. Michel si era subito adeguato senza battere ciglio. Un video riprese la scena con l'evidente sorpresa di von der Leyen che, allargando le braccia, non trattiene il suo disappunto. Ora la storia si è ripetuta. I titoli dei quotidiani di oggi sono curiosi, dal Corriere della Sera con "Meloni, è gelo con Macron", passando per la Repubblica con "Ue, il giorno nero di Meloni", fino a La Stampa con "L'Europa di Zelensky isola Meloni". Che poi è il giornale diretto da Massimo Giannini che evoca gli scenari più interessanti, perché inserendo l'Ucraina nella polemica sembra voler far pensare anche a una indignazione di Zelensky per la mancata presenza al Festival di Sanremo. E alla fine si conferma il teorema del bullismo e del sessismo, con una riunione di maschi che mette all'angolo l'unica presenza femminile. In più, con una "presenza di guerra" causata dall'ucraino. Anche perché l'asse franco-tedesco formato da Emmanuel Macron e Olaf Scholz non si interessa di politica ma di affari, visto che il business del settore delle armi sta andando a gonfie vele e c'è chi già si prepara alla ricostruzione, un domani, del territorio dell'Ucraina. Chi conosce la situazione del Nord Africa aveva già capito che la riunione europea doveva finire con una esclusione della rappresentanza italiana dai giochi, visto che l'Eliseo non aveva gradito la visita di Giorgia Meloni dai libici per siglare accordi strategici. L'Italia è sempre vista come un concorrente pericoloso, e i francesi non lasciano mai trascorrere troppo tempo per vendicarsi.

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