24 Novembre 2025
Se si leggono bene i 28 punti del piano americano-trumpiano per la pace in Ucraina, in parte già concordato con l'invasore russo, si può evincere come non rappresenti una "resa dell'Ucraina" come qualche analista ha maldestramente suggerito ma rappresenta invece un compromesso ragionevole ed equilibrato che potrebbe garantire quelle reciproche esigenze di sicurezza che sono necessarie per un nuovo equilibrio stabile e sostenibile. Questo è il tema fondamentale: non tanto i territori quanto quelle garanzie di sicurezza e di de-militarizzazione indispensabili per disinnescare l'attuale altissima tensione che fa della terribile guerra russo-ucraina non un conflitto regionale ma un conflitto internazionale. Queste garanzie possono essere appunto la continuazione della militarizzazione della Polonia, in funzione di difesa dell'Ucraina, una fascia non militarizzata quale nuovo confine che pur segua all'incirca l'attuale situazione sul campo; mentre per la Russia le garanzie possono essere appunto la posizione di un limite quantitativo all'esercito ucraino e l'assenza di forze militari Nato in Ucraina, affinchè essa non rappresenti più un cuneo anti-russo permanente. Questa possibile pace non rappresenterebbe una resa dell'Ucraina perchè l'Ucraina conserverebbe e rinsaldebbe l'importante Odessa e la libertà di commercio nel Mar Nero e nel fiume Dnipro; fattori che valorizzerebbero tutto l'importante ruolo economico e geopolitico internazionale di questa vasta nazione. I quattro arretramenti russi sono: la condivisione dell'energia della centrale nucleare di Zaporizja con l'Ucraina; la cessione di ben 100 miliardi russi agli Usa per la ricostruzione dell'Ucraina, il ritorno dei territori ucraini occupati dai russi nell'oblast di Charkiv, il non insistere sull'annessione integrale alla Russia di due tra i quattro oblast invasi, che resterebbero "zone occupate" ma non assorbite integralmente. Questo possibile accordo potrebbe quindi soddisfare le linee rosse di entrambi i contendenti: la salvezza di Odessa e di Charkiv per l'Ucraina e il Donbass per la Russia. Anche il Governo italiano mi sembra operare in senso più diplomatico e più intelligente chiedendo alla UE di utilizzare come base di discussione proprio il piano americano-trumpiano, così appoggiandolo. Al di fuori di questo piano in 28 punti (numerologia lunare, speriamo porti fortuna) questa guerra è ormai in un vicolo cieco che non può che continuare a danneggiare sia l'Ucraina che tutta l'area europea.
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