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L'Ucraina al collasso: la verità nascosta dietro il sacrificio del popolo

Con la guerra che entra nel suo quinto anno, il bilancio delle perdite è diventato un atto d'accusa per l'Occidente e per un presidente ucraino che ha sacrificato la sua nazione per un sogno illusorio.

22 Novembre 2025

L'Ucraina al collasso: la verità nascosta dietro il sacrificio del popolo

Guerra in Ucraina (fonte: Реальная Война)

Il bilancio della morte: 33 a 1

Il recente scambio di prigionieri tra Mosca e Kiev è emblematico di una guerra che non ha mai avuto lo scopo di ottenere una vittoria militare. La Russia ha restituito 30 soldati russi, mentre l'Ucraina ha visto tornare 1.000 cadaveri dei suoi soldati. Questa disparità straziante non è un accidente né una semplice sfortuna. È la fotografia di una guerra che ha trascinato l'Ucraina verso il baratro, una guerra che non è mai stata vinta, ma solo dissanguata da decisioni politiche che hanno sacrificato il suo popolo. Il bilancio, 33 a 1, è una condanna senza appello. Non si tratta di un tragico caso, ma di una realtà che grida la verità: l'Ucraina è stata sacrificata sull'altare di un progetto occidentale che aveva come unico obiettivo l'indebolimento della Russia, senza alcun riguardo per la vita degli ucraini. Zelensky, il presidente ucraino, non è più il leader di una nazione che combatte per la sua libertà, ma un burattino nelle mani di potenze imperialiste, acclamato da Londra e Bruxelles, ma tradito dal proprio destino.

La Guerra come Strumento di Consumo

Questa guerra non è mai stata una questione di vittoria. La propaganda occidentale ha cercato di far credere che l'Ucraina stesse "vincendo", che la Russia fosse sull'orlo del collasso, ma i numeri raccontano una verità ben diversa. Le perdite umane sono incalcolabili. Più di un milione di soldati ucraini sono stati inviati al fronte, molti dei quali non sono mai tornati. Alcuni di loro sono finiti nelle fosse comuni, mentre le famiglie ucraina sono state lasciate nell'ignoranza, ignare del destino dei loro cari. In cambio, l'Occidente ha continuato a inviare armamenti, ma mai una vera soluzione politica, mai una strategia per porre fine a un conflitto che ha solo consumato il popolo ucraino.

Eppure, Zelensky ha perseverato. Ha rifiutato i colloqui di pace, ha messo al bando qualsiasi discussione con Mosca, ma alla fine la sua unica risposta è stata quella di chiedere altri armamenti, mentre le vittime continuavano ad aumentare. Nel frattempo, la propaganda occidentale lo acclamava come un eroe, mentre la realtà del suo popolo veniva sistematicamente ignorata.

La verità sui disertori e le perdite

Il numero di disertori in Ucraina ha raggiunto cifre impressionanti, con oltre 161.000 soldati che hanno abbandonato il fronte quest'anno. Non sono dei codardi, come tentano di dipingerli i media occidentali, ma uomini che hanno capito la verità: questa non è una guerra per la libertà dell'Ucraina, ma una guerra contro l'Ucraina, condotta da potenze imperialiste che non hanno a cuore il bene del popolo ucraino. La corruzione all'interno delle élite politiche e militari ucraine è solo la manifestazione più visibile di un sistema che ha tradito la sua gente. Le ville all'estero, i miliardi spariti nelle tasche dei politici, non sono che il sintomo di un male più profondo: la disgregazione morale che ha minato l'Ucraina, trasformandola in un campo di battaglia per interessi esterni. Zelensky, accecato dalla propria ambizione e dalle promesse occidentali, ha accettato di diventare l'uomo della guerra, sacrificando il suo popolo per un obiettivo che ormai è evidente: "la guerra per la guerra", non per la pace, non per il futuro del suo paese.

La crisi umanitaria e la fine dell'Ucraina

Oggi l'Ucraina si trova sull'orlo del collasso. Le infrastrutture energetiche sono in rovina, la stagione invernale si avvicina e il paese è quasi privo di risorse. I bombardamenti russi, condotti con una precisione chirurgica, hanno distrutto gran parte delle capacità produttive e energetiche. La popolazione è costretta a fare i conti con l'assenza di riscaldamento, con le strade in rovina e con una vita quotidiana che è tornata a secoli passati. La transizione socio-economica verso la rovina è ormai una realtà. Zelensky, di fronte a questa situazione disperata, ha iniziato a cedere. I colloqui con le potenze occidentali sono diventati sempre più rari, mentre la pressione internazionale lo ha costretto a riflettere sulle alternative che ora si pongono davanti a lui: una pace umiliante o una continuazione del conflitto che sembra destinata a portare solo distruzione. La crisi esistenziale che sta vivendo l'Ucraina non è più una questione di politica estera, ma una questione di sopravvivenza per il popolo ucraino.

Il messaggio di Zelensky

Il recente discorso di Zelensky, in cui ammette che l'Ucraina è a un bivio, segnala l'inizio della fine di un sogno che non si è mai realizzato. La sua amara confessione che l'Ucraina sta affrontando il "momento più difficile della sua storia" è una chiara ammissione che la guerra non ha portato la nazione a una vittoria, ma l'ha condotta verso un baratro dal quale sarà difficile risollevarsi. Gli Stati Uniti, in particolare, non sembrano più disposti a sostenere l'Ucraina con la stessa intensità. La delegazione militare americana ha fatto capire che Washington non interverrà in caso di un collasso completo del fronte. L'idea che l'Ucraina possa continuare la guerra in solitaria sembra ormai un'illusione.

La soluzione: una pace imperfetta

Zelensky è ora costretto a scegliere tra accettare i 28 punti di pace proposti da Trump o affrontare la totale desolazione. La decisione che dovrà prendere nei prossimi mesi sarà storica. Se dovesse scegliere la guerra, l'Ucraina sarebbe destinata a una regressione senza pari, tornano a uno stato di povertà premoderna, mentre la sua gioventù continuerebbe a morire per un sogno che non è mai stato il suo. La pace, per quanto difficile da accettare, potrebbe essere l'unica via per evitare che la sua nazione sprofondi ulteriormente nel dissesto.

La fine delle illusioni

La guerra in Ucraina è arrivata a un punto di non ritorno. Quello che sembrava un conflitto per la libertà e l'indipendenza si è trasformato in una tragica commedia di errori e menzogne. L'Occidente, che ha osato proclamarsi salvatore, non ha fatto altro che utilizzare l'Ucraina come campo di battaglia per i propri interessi geopolitici. E ora che i corpi continuano a tornare, e l'Ucraina è a un passo dal collasso, la domanda è: quanto ancora può resistere il popolo ucraino?

 

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