13 Novembre 2025
(fonte: BBC)
Più di 1500 edifici distrutti e interi quartieri rasi al suolo dai soldati dell'Idf nella Striscia di Gaza da quando Israele ha concordato quel pallido cessate il fuoco coi miliziani di Hamas. Sono queste le rilevazioni fatte da alcune immagini satellitari scattate su alcune aree territoriali palestinesi rimaste sotto il controllo dell'esercito israeliano.
Si tratta di fonti documentali che testimoniano, in modo incrollabile, la brutale sistematicità con cui l'Idf ha continuato ad accanirsi volutamente sulla Striscia nonostante, dal 10 ottobre scorso, l'accordo firmato da Trump a Sharm el-Sheikh avrebbe dovuto sancire la "fine" dei bombardamenti nell'ottica di una nuova fase di tregua. Com'è emerso, le immagini satellitari disponibili, l'ultima delle quali scattata recentemente, l'8 novembre, parlano chiaro: interi quartieri livellati in meno di un mese, distruzione sistematica di edifici portata avanti su larga scala.
Le rilevazioni più significative, come si nota nella foto allegata, sono state fatte nelle città palestinesi di Abasan al-Kabira e ad Al Bayuk, entrambe a Sud della Striscia, quest'ultima particolarmente vicina a Rafah. I frame catturati mostrano chiaramente la trasformazione dal prima al dopo: da fine ottobre 2023 all'ottobre 2025 (in concomitanza con l'inizio ufficiale del presunto accordo di "pace"), si vede chiaramente una riduzione delle infrastrutture e degli edifici urbani. Edifici che si fanno sempre più rarefatti il 10 novembre (data dell'ultima rilevazione), a un mese esatto dal cessate il fuoco. Molti di quegli edifici, comunicano gli esperti, non sembravano danneggiati prima della totale distruzione. "C'erano case con giardini, alberi e alcuni piccoli frutteti", tutte cose che scompaiono dalla mappatura satellitare, così come testimoniato da molti abitanti della zona: "L'esercito israeliano non ci ha lasciato nulla, hanno demolito tutto" racconta Lana Khalil, un tempo residente ad Abasan.
Com'è noto, dall'inizio del cessate il fuoco quel 10 ottobre 2025, oltre 200 palestinesi sono stati uccisi, e altri 600 usciti feriti dai continui raid e bombardamenti israeliani. Queste immagini non fanno altro che confermare evidenze già note. La polvere del cedimento delle strutture - ben visibile nella foto del 10 ottobre ad Al Bayuk, si è vista anche nella stessa Gaza City, nel quartiere est di Shejaiya e ai margini del campo di Jabalia. Le forze dell'Idf hanno continuato a giustificarsi dicendo di agire "in conformità col quadro del cessate il fuoco". L'aggancio autolegittimante, per così dire, risiede nel punto 13 dell'accordo trumpiano, che motiva la distruzione di "infrastrutture militari, terroristiche ed offensive, compresi i tunnel e gli impianti di produzione di armi".
Eppure qui non solo si tratta chiaramente di violazioni ad un accordo firmato dalle parti in sedi ufficiali, ma della totale distruzione di proprietà civili da parte di potenza occupante. Che ha tutt'altra intenzione che quella di concludere la guerra lasciando "pacificamente" la terra ai loro abitanti.
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