"Israele ha raso al suolo Gaza", le immagini della Striscia riprese dagli aerei di aiuti umanitari, edifici distrutti e macerie senza fine - VIDEO

Negli ultimi giorni, diverse troupe giornalistiche sono riuscite a documentare la devastazione della Striscia di Gaza salendo a bordo dei voli da cui vengono lanciati gli aiuti umanitari. Le immagini raccolte durante questi sorvoli stanno facendo il giro del mondo: tra le più significative, quelle realizzate dalla tv privata francese Métropole 6 (M6) e successivamente diffuse a livello internazionale dall’agenzia Reuters.

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Nonostante le critiche delle Nazioni Unite, che hanno definito “inefficiente e pericoloso” il metodo degli aviolanci, si tratta al momento dell’unico canale che permette di bypassare la GHFe raggiungere direttamente la popolazione martoriata dalla carestia e dal genocidio

Anche il canale britannico ITV ha mandato in onda, nella serata di lunedì, uno speciale con immagini analoghe. Nel reportage, la corrispondente Emma Murphy ha evidenziato un dato impressionante: secondo alcune stime, in oltre venti mesi di bombardamenti israeliani sarebbero state sganciate su Gaza circa 100.000 tonnellate di esplosivo. Una quantità superiore a quella usata nei bombardamenti a tappeto che colpirono Londra, Dresda e Amburgo durante la Seconda Guerra Mondiale — tutte aree ben più vaste della Striscia.

Murphy aveva già effettuato un sorvolo su Gaza circa un anno e mezzo fa, ma ha dichiarato che la situazione attuale è persino peggiore: “All’epoca lo scenario mi era sembrato disperato, ma ora è drammaticamente peggiorato. I danni ulteriori inflitti negli ultimi 17 mesi sono sbalorditivi”, ha affermato.

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Secondo i dati più recenti, i morti nella Striscia sono circa 60.000, metà dei quali donne e bambini. Una media di 1.500 vittime al mese

Anche due italiani, il corrispondente Lorenzo Tondo e il fotografo Alessio Mamo, entrambi del quotidiano britannico The Guardian, hanno potuto documentare la distruzione sorvolando Gaza. Le loro immagini, pubblicate dal giornale, sono accompagnate da un lungo reportage che si apre così: “Gaza era un luogo vivace e pieno di vita fino a meno di due anni fa, nonostante tutte le difficoltà che i suoi abitanti già allora dovevano affrontare. I suoi mercati erano affollati, le strade piene di bambini. Quella Gaza oggi non esiste più. Non è stata sepolta da una colata di cenere vulcanica né cancellata dalla memoria storica: è stata rasa al suolo da una campagna militare israeliana che ha lasciato dietro di sé uno scenario che ricorda un’apocalisse.”