11 Novembre 2025
Fonte: imagineconomica
In Israele, le Idf sarebbero con sempre meno militari. Il capo della Divisione Pianificazione e Personale delle Forze di Difesa Israeliane (Idf), il generale di brigata Shai Tayeb, lo ha annunciato il 9 novembre davanti alla Sottocommissione della Knesset per il personale delle Idf, sottolineando la necessità urgente di rafforzare le fila dell’esercito. “Dobbiamo espandere la base di coloro che prestano servizio. Abbiamo bisogno di 12.000 soldati, di cui circa 6.000-7.000 truppe da combattimento”, ha dichiarato Tayeb.
Il generale ha avvertito che, entro gennaio 2027, il numero di truppe in servizio attivo subirà un calo significativo, rendendo indispensabile una pianificazione a lungo termine. “Nei prossimi cinque anni dobbiamo prepararci a 36 mesi di servizio obbligatorio e 70 giorni di servizio annuale di riserva”, ha aggiunto. La dichiarazione di Tayeb arriva in un contesto di costante tensione nella regione nella quale la disponibilità di truppe combattenti è una priorità strategica.
Secondo Tayeb, la mancanza di personale potrebbe influire sulla capacità operativa dell’esercito in scenari ad alta intensità, sottolineando l’urgenza di rafforzare sia l’arruolamento obbligatorio sia quello volontario, compresi gli ultra-ortodossi, la cui partecipazione al servizio militare è storicamente più bassa ma in aumento negli ultimi anni.
Oltre alla carenza di personale, fonti militari interne segnalano un aumento dei crolli psicologici tra i soldati, soprattutto dall'avvio del genocidio a Gaza. Stress, ansia da combattimento e pressione costante hanno portato molti militari israeliani a richiedere supporto psicologico, a sospendere temporaneamente il servizio, e nel peggiore dei casi a togliersi la vita. Gli esperti avvertono che questa situazione rischia di indebolire ulteriormente l’efficacia delle unità e potrebbe avere effetti duraturi sulla resilienza dell’esercito.
Un rapporto pubblicato dal Centro di ricerca e informazione della Knesset, il parlamento israeliano, rivela dati allarmanti sullo stato psicologico dei militari: tra gennaio 2024 e luglio 2025, per ogni soldato che si è tolto la vita, altri sette hanno tentato di farlo. Secondo il dossier, questi episodi rappresentano un drammatico aumento rispetto agli anni precedenti, quando il tasso di militari coinvolti oscillava tra il 42% e il 45% a livello nazionale, mentre nel 2023 non superava il 17%. La distribuzione del fenomeno lascia presagire scenari preoccupanti. In totale, tra il 2017 e luglio 2025, secondo l’organismo del parlamento, sono morti per suicidio 124 soldati. Il rapporto specifica che le cifre si riferiscono esclusivamente ai militari in servizio attivo o di riserva al momento del suicidio o del tentativo, escludendo quindi i veterani che si sono tolti la vita dopo aver completato il servizio nelle Forze di Difesa Israeliane.
Il generale ha inoltre evidenziato l’importanza di una pianificazione accurata per garantire che le Idf siano pronte a far fronte alle sfide future, mantenendo al contempo l’equilibrio tra servizio attivo e riserva.
In Libano, l'esercito israeliano sta spingendo per la smilitarizzazione delle forze di Hezbollah facendo pressione sull'esercito libanese. Fonti della sicurezza libanese hanno detto che Israele ha “spinto l’esercito libanese a essere più aggressivo nello smantellamento … di Hezbollah cercando armi nelle case private del sud.” La scorsa settimana il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha accusato Hezbollah di “giocare con il fuoco” e ha chiesto al Libano di “disarmare il gruppo e rimuoverlo dal sud.” Le forze dell'esercito libanese hanno rifiutato avvertendo che tali azioni potrebbero scatenare conflitti civili e essere viste dai residenti “come sottomissione a Israele.”
Con la richiesta alle forze libanesi di perquisire le abitazioni nel sud del Paese alla ricerca di armi di Hezbollah, Israele sembra puntare a una strategia del ‘tutti contro tutti’, cercando di inasprire i rapporti tra esercito, civili e milizia e alimentare il caos interno al Libano e guadagnare tempo mentre affronta il problema del calo di militari
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