06 Novembre 2025
Fonte LaPresse
È stato naturalizzato cittadino statunitense nel 2018, sette anni fa, ma c'è un dettaglio identitario che impedirebbe a Zohran Mamdani la scalata verso la Casa Bianca: e cioè il suo essere nato in un Paese africano.
Dopo la dibattuta vittoria a New York, una delle città più potenti e importanti degli Stati Uniti, di Zohran Mamdani a nuovo sindaco, le speculazioni sul futuro del 34enne musulmano stanno dilagando nonostante il suo mandato debba ancora iniziare. La curiosità verso questo giovane politico, esuberante e carismatico, è raddoppiata considerata la sua posizione "scomoda" in una fase di delicata congiuntura geopolitica: un musulmano immigrato, apertamente ostile al governo di Netanyahu (partner e alleato più stretto dell'establishment trumpiano) che ritiene vada necessariamente arrestato secondo quanto disposto dalla Corte Penale Internazionale con un mandato.
Dopo le critiche ricevute sia prima, sia durante che dopo la corsa alle elezioni politiche da sindaco, molti si sono interrogati sulle potenzialità di Mamdani e fin dove riuscirà a spingersi nella sua carriera pubblica. Alla luce del fatto che per primo ha raggiunto più primati: mettere sulla poltrona da sindaco un cittadino musulmano, primo asiatico del sud a guidare New York, e per giunta a 34 anni. Ma Mamdani potrebbe spingersi a tal punto da accettare la sfida per una potenziale candidatura alla Casa Bianca? Difficile, a meno che non si verifichi un eclatante cambiamento costituzionale. Secondo quanto disposto dall'articolo II, sezione 1, clausola 5 della Costituzione Usa infatti, solo un "natural born citizen" può essere eletto presidente o vicepresidente: "Nessuna persona tranne un cittadino di origine naturale (...) sarà eleggibile all'Ufficio del Presidente".
"Natural born citizen" ("cittadino di nascita naturale") è l'espressione considerata dalla Corte Suprema il requisito tassativo per diventare presidente: non basta dunque essere cittadini americani - requisito che peraltro Mamdani già possiede -, ma occorre essere nati su suolo statunitense. E a Mamdani manca proprio quest'ultimo passaggio, essendo nato a Kampala, in Uganda, nel 1991 da genitori indiani-ugandesi. Basta un solo, fondamentale dettaglio per porre fine al sogno di una corsa presidenziale. Questa clausola è stato il "sassolino nella scarpa" di molti altri personaggi pubblici famosi, da Elon Musk (nato a Pretoria, in Sudafrica) al repubblicano Arnold Schwarzenegger, già due volte governatore della California ma nato in Austria.
Diversi casi pregressi però avevano fatto sorgere più di un interrogativo sulla sostenibilità di tale clausola. Una caso ambiguo - Barack Obama a parte, che Trump ha sempre sostenuto non essere "natural born" pur essendo nato nelle isole Hawaii quando queste erano già diventate uno dei 50 Stati Usa -, è stato quello del repubblicano Ted Cruz. Che nonostante sia nato in Canada da madre statunitense, riuscì a candidarsi allo Studio Ovale nel 2016 facendo sorgere cause poi respinte allorché Trump prese il suo posto. Tuttavia Mamdani potrebbe trovare conforto nel sapere che gli è concesso di diventare futuro governatore di New York, o di venire eletto come senatore a Washington.
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