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Shutdown Usa, JD Vance Lancia l’allarme: “Se prosegue fino a fine novembre sarà un disastro, rischio blocco totale del traffico aereo”

Durante lo stallo circa 13mila controllori della FAA e 50mila agenti della TSA stanno lavorando senza compenso. In alcuni hub aeroportuali si registrano già ritardi significativi dovuti all’assenza di personale: il 44% dei ritardi registrati domenica scorsa è stato causato da carenze tra i controllori, contro una media pre-shutdown del 5%

31 Ottobre 2025

Shutdown Usa, JD Vance Lancia l’allarme: “Se prosegue fino a fine novembre sarà un disastro, rischio blocco totale del traffico aereo”

JD Vance Fonte: Imagoeconomica

JD Vance lancia l’allarme sullo shutdown che da settimane paralizza l’amministrazione federale americana. Se lo stallo dovesse protrarsi fino alla fine di novembre, avverte il vicepresidente, sarà un “disastroper il trasporto aereo, con il rischio di un vero e proprio blocco totale del traffico durante le festività del Ringraziamento. A condividere la preoccupazione è anche il segretario ai Trasporti Sean Duffy, che parla di uno scenario senza precedenti per l’aviazione civile statunitense.

Shutdown Usa, JD Vance Lancia l’allarme: “Se prosegue fino a fine novembre sarà un disastro, rischio blocco totale del traffico aereo”

Sarebbe un disastro perché a quel punto i controlli di volo non avrebbero ricevuto il salario per almeno quattro settimane. Quanti di loro si presenterebbero al lavoro?”, ha dichiarato Vance, mettendo in guardia sui possibili ritardi e sulla tenuta del sistema. “Il traffico aereo rischia di essere completamente bloccato”, ha fatto eco Duffy, evidenziando l’urgenza di un intervento politico per sbloccare i fondi federali.

Secondo quanto riportato da Reuters, durante lo stallo circa 13mila controllori della FAA e 50mila agenti della TSA stanno lavorando senza compenso. In alcuni hub aeroportuali si registrano già ritardi significativi dovuti all’assenza di personale: il 44% dei ritardi registrati domenica scorsa è stato causato da carenze tra i controllori, contro una media pre-shutdown del 5%.

Il Giorno del Ringraziamento, che cade l’ultimo giovedì di novembre, rappresenta il momento di massimo traffico aereo negli Stati Uniti. Milioni di americani si spostano per riunirsi con le famiglie o partire in vacanza. Se la paralisi del governo dovesse continuare, l’intero sistema aeroportuale — già sotto tensione — rischierebbe di collassare.

Le principali compagnie aeree, tra cui United Airlines, Delta Air Lines e American Airlines, hanno chiesto al Congresso di approvare un provvedimento “clean”, privo di condizioni politiche, per riaprire i finanziamenti. Il CEO di United ha avvertito che “un sistema sotto stress deve essere rallentato, riducendo efficienza e causando ritardi per milioni di persone che ogni giorno volano”.

Intanto, sul piano politico, l’amministrazione Vance-Duffy accusa i senatori democratici di bloccare la risoluzione che avrebbe permesso di riaprire il governo, mentre i sindacati avvertono che la situazione è “fragile” e che una “scintilla” potrebbe far precipitare la crisi.

Un portavoce della FAA ha spiegato che il personale è già sottoposto a straordinari forzati, con turni di sei giorni su sette, e che mancano circa 3.500 controllori rispetto alle necessità operative. La preoccupazione è che mancanza di pagamento, stress e turni logoranti possano portare a segnalazioni di malattia in massa e a blocchi del traffico aereo in intere aree del Paese.

Se il conflitto politico dovesse protrarsi fino a novembre, il quadro sarebbe drammatico: ritardi massicci, code interminabili ai controlli, voli cancellati e un effetto domino che colpirebbe l’intera economia dei trasporti e del turismo. Gli aeroporti più esposti, secondo gli analisti, sono Dallas-Fort Worth, Washington D.C. e New York, dove la pressione sul personale è già al limite.

Un accordo sul bilancio federale nelle prossime settimane potrebbe tuttavia evitare il collasso, offrendo un po’ di respiro al sistema prima del picco dei viaggi di fine mese. Le compagnie aeree sperano in una risoluzione entro metà novembre, prima che la crisi si trasformi in una paralisi completa del traffico aereo americano.

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