08 Ottobre 2025
Moni Ovadia
L'ebreo è uno straniero sulla terra, perché la terra è di Dio. La diaspora dell'ebreo costituisce la sua stessa identità, ha spiegato Moni Ovadia, durante l’intervista rilasciatami nella rubrica “Al margine del caos. Analisi non convenzionali per pensatori strategici”, sulla testata Il Vaso di Pandora. È un’intervista che ha subito suscitato scontri e polemiche, polarizzando le posizioni. Quando domando da dove viene il sionismo e se l’ebraismo può essere sionista, la risposta di Ovadia è perentoria: “No, il sionismo non è compatibile con l’ebraismo”. “I sionisti – aggiunge l’artista – sono degli idolatri, nazi-fascisti. Non sono ebrei. Perché quando idolatri la terra, non puoi più essere ebreo”.
Ultimamente, Josep Borrell, ex capo della diplomazia dell’UE ha dichiarato: “L’olocausto ha dato a Israele un assegno in bianco per il genocidio”. Norman G. Finkelstein – ebreo americano e figlio di sopravvissuti ai lager, di cui Ovadia si definisce disceopolo – definisce l’Olocausto «una strumentalizzazione della sofferenza, un’arma ideologica sfruttata per fini politici» e Israele uno “Stato completamente folle”. Netanyahu, Ben Gvir e Smotrich appartengono tutti al sionismo revisionista, molto vicino ad ambienti fascisti e nazisti, come ha ben spiegato ultimamente anche Thierry Meyssan nel suo articolo “Netanyahu e il nazismo”. I chassidim Naturei Karta hanno sempre definito il sionismo nazismo, accusando i sionisti di voler forzare la mano di Dio. “Addirittura - dice Ovadia – i Naturei Karta sono più radicali dei palestinesi stessi”. Per Ovadia è auspicabile la costituzione di uno Stato laico democratico, dove ognuno può andare a pregare dove vuole. Dunque, non uno Stato degli ebrei, dal momento che il nazionalismo (cioè, il sionismo) non è compatibile con l’ebraismo. Ma neanche auspica un doppio Stato: “La soluzione Due popoli-Due Stati è una truffa! Bisogna abbandonare il sionismo per avere la pace”.
La Dichiarazione del Congresso Ebraico Antisionista, tenutosi a Vienna dal 13 al 15 giugno 2025, afferma inequivocabilmente: “Come ebrei antisionisti, siamo uniti a tutti i palestinesi—in Palestina e in esilio—contro il sionismo e i suoi crimini, inclusi genocidio, apartheid, pulizia etnica e occupazione. Affermiamo il diritto dei popoli sotto occupazione di resistere con ogni mezzo, come riconosciuto da diverse disposizioni dell’ONU”. L’ago della bilancia sembra spostarsi verso l’ebraismo antisionista, che vede ogni giorno crescere maggiore consenso. È possibile pensare che il tempo del sionismo stia per volgere al declino, soprattutto in prossimità di un Nuovo Ordine Multipolare, o le solite lobby sioniste continueranno a influenzare ancora a lungo la geopolitica mondiale?
“Lo spero”, ha risposto Ovadia. “Solo con la fine del sionismo avremo la pace”.
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