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Egitto, al via i negoziati tra Hamas e Israele per "piano di pace" per Gaza, Trump: "Entro il fine settimana avremo già un primo accordo"

A Sharm el-Sheikh iniziano i negoziati tra Hamas e Israele. Trump ottimista, ma i palestinesi temono pressioni e una pace imposta dagli interessi americani e israeliani

06 Ottobre 2025

Hamas, Trump, Netanyahu

Hamas, Trump, Netanyahu, fonte: Wikipedia

In Egitto si aprono oggi i negoziati tra Israele e Hamas per il "piano di pace" per Gaza proposto dal presidente americano Donald Trump. Il tycoon si è mostrato molto ottimista nelle scorse ore, dichiarando che entro la fine della settimana si avrà già un "primo accordo".

Egitto, al via i negoziati tra Hamas e Israele per "piano di pace" per Gaza, Trump: "Entro il fine settimana avremo già un primo accordo"

A Sharm el-Sheikh si apre oggi una nuova fase dei negoziati tra Hamas e Israele, con l’obiettivo dichiarato di porre fine al devastante genocidio di Gaza e definire il rilascio degli ostaggi. La delegazione di Hamas, guidata da Khalil al-Hayya, è giunta in Egitto, dove incontrerà la controparte israeliana capeggiata dal ministro Ron Dermer e dai capi dello Shin Bet e del Mossad. Presenti anche l’inviato statunitense Steve Witkoff e Jared Kushner, genero del presidente americano Donald Trump, che si è attribuito il ruolo di mediatore principale, proprio colui che vuole approfittare della demolizione della Striscia per farne una riviera di lusso.

Trump, che ha definito i colloqui preliminari “molto positivi”, ha spinto per una soluzione rapida, affermando che “il tempo è essenziale per evitare un massacro”. Tuttavia, la fretta americana ha suscitato diffidenza nel fronte palestinese, che teme un accordo sbilanciato a favore di Israele e costruito sulla pressione diplomatica e militare. Benjamin Netanyahu ha già messo in dubbio la sincerità di Hamas, dichiarando che “il loro sì non è sicuro”.

Intanto, sul terreno, la tregua è tutt’altro che reale: l’esercito israeliano ha condotto nuove incursioni in Cisgiordania, a Deir Jarir e Tulkarem, mentre a Gaza continuano i bombardamenti sporadici. Per Hamas, l’urgenza è legata non solo agli ostaggi ma anche alla ricostruzione e alla fine dell’assedio che strangola da anni la Striscia. Una fonte interna al movimento ha chiesto “la cessazione dei bombardamenti per permettere qualsiasi progresso”.

Tra le richieste palestinesi emergono la liberazione di detenuti storici come Marwan Barghouti e Ahmad Sa’adat, simboli della resistenza. Israele, però, resta rigido su questi nomi.

Il piano promosso da Washington, che Trump ha definito “un ottimo accordo per Israele e per il mondo intero”, appare più come un diktat geopolitico che come un vero processo di pace.

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