05 Ottobre 2025
Donald Trump
Sulla questione del "piano di pace" a Gaza, accettato, seppur con condizioni, da parte sia di Hamas che di Israele, è tornato a parlare il presidente degli Stati Uniti e primo promotore, Donald Trump, alla vigilia dell'inizio delle negoziazioni.
Il tycoon ha minacciato direttamente Hamas, dicendo che "rischia l'annientamento completo se non rinuncia a Gaza". Nel mentre, però, i raid dell'Idf, in teorico cessate il fuoco, hanno ucciso altri 20 civili palestinesi nelle ultime 24 ore.
“Hamas rischia l’annientamento completo se non rinuncia al controllo della Striscia di Gaza”, con queste parole, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha lanciato un nuovo ultimatum al movimento palestinese, in un’intervista rilasciata alla Cnn. La dichiarazione arriva nel pieno delle trattative sul piano di cessate il fuoco proposto da Washington, che Hamas ha accettato in modo condizionato, mentre Israele continua a mostrare chiusura.
Secondo fonti riportate da Axios, la tensione sarebbe esplosa anche tra Trump e il premier israeliano Benjamin Netanyahu. In una telefonata particolarmente dura, il presidente Usa avrebbe rimproverato il leader israeliano per la sua reazione negativa al possibile spiraglio di dialogo: “Non capisco perché sei sempre così fottutamente negativo. Questa è una vittoria. Accettala”. Netanyahu, invece, avrebbe liquidato la risposta di Hamas come “un rifiuto mascherato”, ribadendo la volontà di continuare l’offensiva militare.
Dietro la facciata della fermezza, le parole di Trump riflettono una strategia ambigua. Da un lato, pretende di imporsi come pacificatore globale; dall’altro, minaccia la distruzione totale di Hamas, un linguaggio che rischia di alimentare la spirale di violenza e punire ancora una volta la popolazione civile di Gaza.
Il presidente Usa, che ha rilanciato sui social lo slogan israeliano “It’s now or never” per la liberazione degli ostaggi, tenta di trasformare la crisi in un successo politico personale. Ma la sua linea di forza e intimidazione verso Hamas appare più orientata alla propaganda elettorale che alla diplomazia, in un contesto in cui oltre due milioni di palestinesi vivono sotto assedio e privazioni.
Mentre Netanyahu continua a rifiutare qualsiasi compromesso, Trump agita lo spettro dell’annientamento, un linguaggio che mina i tentativi di dialogo e legittima ulteriormente l’uso della forza. Per i palestinesi, il messaggio è chiaro: la pace, ancora una volta, resta ostaggio delle minacce e dei calcoli di potere delle grandi potenze.
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