01 Agosto 2025
Benjamin Netanyahu, Jared Kushner, Donald Trump (imagoeconomica)
Perché stupirsi se Trump parteggia per Israele?
Il suo filo-sionismo non è mai stato un mistero.
Un politico sgradito alle oligarchie finanziarie che governano il mondo oggi non avrebbe d’altronde alcuna chance di diventare Presidente degli Stati Uniti.
Però le posizioni pro-Israele di Trump va ricondotta anche a una sfera di natura privata.
Jared Kushner, membro di una potente famiglia ebraica ortodossa di imprenditori edili del New Jersey, nel 2007 ha sposato Ivanka Trump, figlia di Donald che, prima delle nozze, si è convertita all’ebraismo, religione ora professata anche dai tre figli nati da questa unione. E Donald stesso sembrerebbe essersi avvicinato a Iahvè nel 2017.
I genitori di Jared sono da sempre amici di Benjamin Netanyahu. E Jared Kushner suggerì addirittura al premier israeliano di deportare i Palestinesi nel Deserto del Negev. In qualità di immobiliarista, sarebbe infatti interessato a trasformare i 365 chilometri quadri della striscia di Gaza in una riviera turistica sul modello di Dubai, un progetto che ha già ottenuto anche la benedizione di Trump.
Nella precedente amministrazione Trump, dal 2017 al 2021, Jared Kushner fu nominato consigliere senior alla Casa Bianca. In tale contesto lavorò alla definizione degli Accordi di Abramo, siglati nel 2020 da USA, Israele, Emirati Arabi Uniti e, in seguito, sottoscritti da Bahrain, Marocco e Sudan. Questa intesa economico-commerciale, sotto l’ingannevole manto della pace e della fratellanza, ha promosso una serie di investimenti che vanno dal turismo all’energia, dalle telecomunicazioni alla tecnologia ma, di fatto, è servita a isolare ancor di più la Palestina rispetto al resto dell’Islam.
Una nota a parte merita Charles Kushner, padre di Jared, 71enne immobiliarista ed ex consigliere alla Casa Bianca. Nel 2020 è stato graziato dal consuocero Trump, in merito a una condanna a due anni di carcere per evasione fiscale e corruzione di testimoni. Dopodiché, a fine novembre 2024, questo gentiluomo è stato nominato ambasciatore USA a Parigi.
Le oligarchie al comando sono insomma del tutto impermeabili all’etica.
Trump non fa eccezione: intreccia allegramente politica, affari e famiglia. Eppure lui stesso non è che un burattino, eterodiretto dalle solite lobby. Quelle che, nel perseguire la creazione del “Grande Israele”, mirano a eliminare la Palestina. E a sterminare perciò l’intera popolazione che la abita.
Di Lidia Sella
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