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Tanker Boracay ripartito da Francia dopo 3 giorni di fermo: "Ha lanciato droni su Danimarca, trasporta carichi militari russi", Putin: "Pirateria"

Il Boracay, tanker battente bandiera del Benin, accusato di essere parte della “shadow fleet” del "nemico inesistente" russo e di aver lanciato droni in Danimarca il 22, 23 e 24 settembre, è tornato in mare dopo il fermo francese

03 Ottobre 2025

Boracay

Boracay, fonte: Telegram, @war_zone_news

Il tanker battente bandiera del Benin Boracay è ripartito oggi dal porto di Saint-Nazaire, in Francia, dopo essere stata in custodia per 3 giorni con l'accusa di aver "lanciato i droni sulla Danimarca nei giorni del 22, 23 e 24 settembre" e di trasportare "carichi militari russi". Il leader del Cremlino, Vladimir Putin, ha definito l'azione francese come un "atto di pirateria".

Tanker Boracay ripartito da Francia dopo 3 giorni di fermo: "Ha lanciato droni su Danimarca, trasporta carichi militari russi", Putin: "Pirateria"

Il caso della petroliera Boracay è diventato un fronte della tensione tra Russia ed Europa. La nave, che trasporta circa 750 mila barili di greggio partiti dal porto russo di Primorsk, nei pressi di San Pietroburgo, era diretta alla raffineria di Vadinar, in India, quando è stata intercettata dalla Marina francese al largo delle coste atlantiche.

Battente attualmente bandiera del Benin, il Boracay ha cambiato più volte nome e registrazione negli ultimi anni, circostanza comune nel traffico marittimo di grandi petroliere. L’equipaggio è composto prevalentemente da cittadini cinesi. In particolare, il capitano e il suo vice, entrambi cinesi, sono stati fermati il 24 settembre e condotti a Brest. Sono rimasti in custodia per circa tre giorni, accusati di due presunte violazioni: il rifiuto di seguire gli ordini della Marina francese e l’impossibilità di giustificare chiaramente la nazionalità della nave. Alla fine, il vice comandante è stato rilasciato senza accuse, mentre il capitano è stato formalmente incriminato ma poi rimesso in libertà, con udienza fissata per febbraio 2025. Il resto dell’equipaggio è rimasto a bordo durante l’intero fermo.

Oltre alle sanzioni europee che vietano il trasporto di petrolio russo, le autorità francesi hanno insinuato un sospetto ben più grave: il Boracay potrebbe essere stato coinvolto nelle incursioni di droni avvenute in Danimarca tra il 22 e il 24 settembre. In quei giorni, gli aeroporti di Copenaghen e Aalborg furono chiusi per ore a causa di velivoli senza identificazione, descritti come droni di grandi dimensioni a delta o ad ala fissa, in grado di decollare da una catapulta portata su una nave. Alcuni analisti hanno ipotizzato che i droni fossero stati lanciati da una delle petroliere presenti nel Baltico. Il Boracay, così come altre imbarcazioni commerciali russe, si trovava effettivamente a poche decine di miglia nautiche dalla costa danese in quei giorni. Ma ad oggi non esiste alcuna prova diretta.

Il presidente Vladimir Putin ha denunciato l’operazione francese come “pirateria”, affermando che “non c’era e non poteva esserci alcun carico militare” a bordo. Per il Cremlino si tratta di un tentativo occidentale di sabotare il commercio energetico russo. Dopo giorni di fermo, la nave è stata rilasciata ed è attualmente diretta verso il Canale di Suez.

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