25 Settembre 2025
L’aeroporto di Aalborg, nel nord della Danimarca, è stato chiuso e successivamente riaperto dopo l’avvistamento di droni nello spazio aereo. Attività sospette sono state segnalate anche su altri tre scali più piccoli, Esbjerg, Sønderborg e Skrydstrup, senza però portare alla sospensione delle operazioni. La polizia ha spiegato che Aalborg è anche una base aerea militare, sottolineando che “non è stata confermata l'origine dei droni”.
La chiusura temporanea dello scalo di Aalborg, nella regione dello Jutland, ha riportato alla mente quanto avvenuto lunedì a Copenaghen, quando anche il principale aeroporto danese era stato costretto a interrompere i voli per lo stesso motivo. In quell’occasione la premier Mette Frederiksen aveva affermato di “non poter escludere in alcun modo” il coinvolgimento della Russia dietro i sorvoli.
Il capo della polizia danese, Thorkild Fogde, ha confermato la gravità della situazione, spiegando che “i droni sono molto visibili e in alcune situazioni volano con le luci accese”. Ha inoltre evidenziato che, trattandosi Aalborg di un’area strategica, anche le strutture militari sono state interessate dalla minaccia.
Sebbene negli aeroporti di Esbjerg, Sønderborg e Skrydstrup non sia stata necessaria la chiusura, le autorità restano in allerta per il rischio che i droni possano interferire con il traffico aereo o con le attività della difesa.
Solo due giorni fa il ministro della Difesa danese davanti alla stampa aveva detto chiaramente che la minaccia di Mosca cresce e dunque la Danimarca dovrebbe "rafforzare gli strumenti di contrasto ai droni". Irritazione è arrivata dall''ambasciatore di Mosca a Copenaghen, Vladimir Barbin, che ha definito l'annuncio "pura follia".
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