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Attentato Kirk, “Charlie rifiutò finanziamento da $150mln da parte di Netanyahu per rafforzare influenza pro-Israele su TPUSA”

L’offerta, orchestrata attraverso donatori americani legati a Netanyahu come Miriam Adelson, mirava a silenziare le crescenti critiche di Kirk sull’influenza israeliana nella politica USA, inclusa la sua opposizione a politiche anti-Iran imposte da Tel Aviv

17 Settembre 2025

Attentato Kirk, “Charlie rifiutò finanziamento da $150mln da parte di Netanyahu per rafforzare influenza pro-Israele su TPUSA”

Kirk-Netanyahu Fonte: Ig @Insideover

Secondo fonti investigative, il premier israeliano Benjamin Netanyahu avrebbe offerto all’inizio del 2025 un finanziamento massiccio da 150 milioni di dollari all’organizzazione conservatrice Turning Point USA (TPUSA), guidata da Charlie Kirk, per rafforzare l’influenza pro-Israele tra i giovani repubblicani. Kirk rifiutò e da qui iniziarono timori costanti sulle possibili ritorsioni da parte del premier israeliano. Questo potrebbe avvalorare la tesi di un attentato organizzato dal Mossad e l’ipotesi di depistaggio.

Attentato Kirk, “Charlie rifiutò finanziamento da $150mln da parte di Netanyahu per rafforzare influenza pro-Israele su TPUSA”

L’offerta, orchestrata attraverso donatori americani legati a Netanyahu come Miriam Adelson, mirava a silenziare le crescenti critiche di Kirk sull’influenza israeliana nella politica USA, inclusa la sua opposizione a politiche anti-Iran imposte da Tel Aviv. Kirk, che in precedenza era un alleato incondizionato di Israele, rifiutò categoricamente il denaro, definendo Netanyahu un “bully” e esprimendo timori per una possibile reazione ostile, come rivelato da un amico stretto dopo l’assassinio del 10 settembre 2025.

La vicenda getta nuova luce sull’attentato che ha sconvolto l’opinione pubblica americana e non solo. Charlie Kirk, leader del movimento giovanile repubblicano più influente negli Stati Uniti, era considerato fino a pochi anni fa un sostenitore convinto dello Stato ebraico. Tuttavia, il suo progressivo distacco dalle posizioni più rigide di Tel Aviv, in particolare sulla linea dura contro l’Iran e sulle pressioni esercitate sulla politica estera di Washington, aveva iniziato a creare fratture sempre più evidenti.

Il presunto tentativo di Netanyahu di ricucire i rapporti attraverso un finanziamento multimilionario a TPUSA, secondo le fonti citate, rappresenta un episodio che intreccia diplomazia, lobbying e strategie d’influenza nel cuore della politica americana. Un’offerta che, anziché riavvicinare le parti, avrebbe acuito i sospetti di Kirk, convinto che accettare quel denaro avrebbe compromesso l’autonomia del suo movimento.

Ad alimentare ulteriori interrogativi è stato lo stesso Netanyahu, che tra i primi ha commentato la morte del fondatore di TPUSA con un messaggio su X che ha suscitato dubbi e reazioni contrastanti: “Charlie Kirk è stato assassinato per aver detto la verità e difeso la libertà. Un amico di Israele dal cuore di leone ha combattuto le menzogne e si è battuto per la civiltà giudaico-cristiana. Ho parlato con lui solo due settimane fa e l'ho invitato in Israele. Purtroppo, quella visita non avrà luogo. Abbiamo perso un essere umano incredibile. Il suo sconfinato orgoglio per l'America e la sua coraggiosa fede nella libertà di parola lasceranno un segno duraturo. Riposa in pace, Charlie Kirk”.

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